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Daniele Ragatzu in Olbia-Torres | Foto Emanuele Perrone

Olbia | Fame e coesione: il derby è un segnale salvezza al campionato

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Se fosse sempre derby quest’Olbia soffrirebbe meno patemi. Scherzi a parte, il secondo successo stagionale contro la Torres (primo in campionato) certifica il buon momento della rosa a disposizione di Occhiuzzi nella corsa alla salvezza. Un 3-1 figlio di diverse partite all’interno degli stessi 90′, dal cambio tattico per adeguarsi all’avversario, alla necessità di rimontare fino alla bravura nel gestire il vantaggio. Tre punti che devono fare da insegnamento per i galluresi verso una permanenza nella categoria che resta ancora tutta da conquistare.

Cattiveria

Uno degli aspetti maggiormente da lodare del derby in casa Olbia è stata sicuramente l’attenzione mentale. Questa squadra riesce ora a reagire agli episodi sfavorevoli con maggiore impeto rispetto al passato e lo ha dimostrato al Nespoli. Il rischio di subire psicologicamente l’approccio forte della Torres, che ha caricato a testa bassa con rabbia viste le tante assenze nei primi minuti, per una squadra che ha fatto dell’incostanza, non solo di risultati ma anche di equilibrio emotivo all’interno dei 90′, una propria abitudine per tutta la prima parte di stagione c’era ed era evidente. Però l’Olbia di Occhiuzzi ha mandato un segnale a se stessa e a tutto il girone B della Serie C con la rimonta sui rossoblù: ora i bianchi sono una squadra. Sì perché a stupire al momento è anche la coesione del gruppo, con Emerson e soci che sembrano aver dato un altro spirito allo spogliatoio olbiese. E va detto bravo alla società, ai giocatori e all’allenatore nell’essere riusciti, in un calcio bulimico, ad aspettare anche nei momenti più neri della stagione senza strappare mai davvero. Il tempo per le pacche sulle spalle però è finito allo scoccare della mezzanotte dopo il derby vinto con la Torres. Perché la classifica non permette troppa euforia e anzi l’Olbia dovrà dimostrare a se stessa di poter mettere in campo la fame vista contro i sassaresi anche nelle prossime decisive sfide per la salvezza.

Passo indietro

Non è un caso che proprio al termine della gara vinta per 3-1 tra le prime frasi dette da Occhiuzzi nella sala stampa del Nespoli ci sia stato un monito per piazza e spogliatoio: “Questa è una vittoria che va alla nostra gente, però io ora ho già la testa al Gubbio. Non posso fare altrimenti“. Simbolo di una concentrazione che in casa gallurese è ben salda verso l’obiettivo. Da segnalare anche un mea culpa da parte del tecnico e della società sulla gestione di alcune scelte, già fatta da Tatti qualche settimana fa e confermata da Occhiuzzi dopo la Torres. Una su tutte la decisione di “tagliare” Arboleda dalla rosa, salvo poi tornare sui propri passi a stagione in corso. Con l’esterno che è risultato uno dei calciatori migliori della prova superata contro i “cugini” rossoblù. E alla fine la capacità di contradirsi potrebbe essere l’aspetto migliore di questa rosa che dopo aver provato alcune strade è stata brava a non intestardirsi capendo i propri sbagli senza dover per forza non dire: “abbiamo sbagliato“.

Attacco

Una nota va spesa su Nanni (a prescindere dal gol messo a segno nel derby), dopo il pomeriggio in cui Ragatzu ha giustamente preso ogni possibile riflettore della gara alla Torres. Il centravanti dei galluresi sembra stare bene finalmente sia atleticamente che mentalmente in un modulo che lo esalta per i tanti palloni in arrivo da centrocampo ed esterni (importante il lavoro dei braccetti difensivi che lo cercano direttamente saltando un tempo di gioco), ma soprattutto in un contesto dove è lui che esalta i compagni. Lo evidenziano anche i numeri dello stesso Ragatzu: con Nanni praticamente quasi mai a disposizione nei primi 17 turni l’ex Cagliari ha segnato 5 reti, nelle ultime 12 partite con Nanni in recupero il calciatore quartese ha messo a segno 8 reti. Nanni attira la difesa, crea spazi, allarga il gioco, fa il lavoro sporco e dà densità in area di rigore. Con un uomo così a dare fastidio alle retroguardie avversarie per i giocatori di qualità e velocità, come Contini e lo stesso Ragatzu, essere pericolosi con costanza è più facile.

Futuro

Il prossimo trittico di partite dirà molto del destino salvezza dell’Olbia. Si parte dalla trasferta nell’anticipo del sabato contro il Gubbio per continuare con la sfida del Nespoli contro l’Imolese, in quello che sarà un assoluto scontro salvezza, per proseguire poi con un altra partita diretta per la permanenza in Serie C contro il San Donato Tavarnelle, fuori casa. Chiedere 7 punti, per una squadra che ha faticato tremendamente a mettere in fila delle vittorie, può sembrare eccessivo ma è proprio questo l’obiettivo che devono porsi Ragatzu e compagni per le settimane future.

Roberto Pinna

 

TAG:  Olbia Serie C
 
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