Scusate il ritardo. Dopo il brutto infortunio dell’inizio della scorsa stagione alla spalla Giuseppe Ciocci è finalmente pronto a diventare uno dei Guardiani del Faro dell’Olbia. Il portiere cagliaritano classe 2002, vero talentino del settore giovanile del Cagliari, era promesso sposo dei galluresi già dalla scorsa stagione ma poi il lungo stop lo costrinse a rimandare il suo passaggio tra i professionisti. Ora però Ciocci è arrivato al salto in Serie C e vuole dimostrare di essere pronto.
Un anno di ritardo, ora sei pronto a diventare protagonista dell’Olbia e dire la tua tra i professionisti. Che sensazioni per questo primo passaggio in Serie C?
“Diciamo che ero un anno di anticipo l’anno scorso rispetto alle tabelle di marcia solite. No, scherzo ovviamente. Il periodo dell’infortunio è stato duro ma sono contento di essere tornato bene l’anno scorso in Primavera, che comunque è un campionato di ottimo valore, e di essermi guadagnato ora questa chance. Ora sono felice, sto conoscendo lo staff e il gruppo e le prime impressioni sono molto buone. Poi conosco bene mister Canzi e so quanto mi ha voluto qui con lui e questa fiducia mi aiuta tanto”.
A proposito di Canzi, è lo stesso allenatore di Asseminello con la Primavera o hai trovato anche lui diverso?
“I due campionati sono diversi, la Primavera non potrà mai essere la Serie C. Parliamo di due mondi opposti, ma il mister è sempre lo stesso. Poi chiaramente cambiano gli atteggiamenti perché relazionarsi con i ragazzi della Primavera non è mai uguale a interagire con un gruppo di uomini e di calciatori esperti. I concetti però sono sempre gli stessi e per fortuna li conosco molto bene”.
Le difficoltà e le responsabilità per un portiere nel salto dal settore giovanile ai professionisti sono sempre tante, senti questo peso?
“Sicuramente le responsabilità sono tantissime. Il livello per me si alzerà e di conseguenza le aspettative. Ma in carriera sono sempre stato felice di prendermi le responsabilità, spesso mi danno una marcia in più. Sono felice e sto lavorando bene. Sento le attese su di me ma la scelta di venire qui è stata ben ponderata”.
Salto in Serie C per puntare anche alla Nazionale?
“Assolutamente sì, il campionato è molto visionato dalle varie selezioni giovanili azzurre. Poi starà a me dimostrare di valere una convocazione ma sono pronto a giocare al meglio le mie carte e sperare in una chiamata”.
Il portiere a cui ti ispiri?
“Sarebbe scontato dire Buffon ma io l’ho vissuto bene solo nell’ultima parte della sua carriera. Quando ero ragazzino mi piaceva molto Manuel Neuer, tra quelli di adesso Oblak e Donnarumma sono degli esempi da cui cerco di rubare qualcosa”.
E da Alessio Cragno a Cagliari cosa hai provato a rubare?
“Da Alessio e da Aresti ho provato a rubare tanti dettagli. Cragno ha una grande esplosività ma quella la hai di natura, viene difficile rubarla. Mi sono allenato tanto con loro e mi sono trovato benissimo, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Aresti è stato importante per gli insegnamenti nei posizionamenti tra i pali, in questo lui è un grande esperto”.
Diario degli obiettivi di stagione: alla voce numero uno sotto i punti da migliorare cosa troviamo?
“Sicuramente questa annata tra i professionisti mi aiuterà a livello mentale. Farò esperienza sui momenti della gara e sulla gestione anche di testa di un incontro. Poi ho messo tanti piccoli obiettivi, voglio crescere tanto”.
Da cagliaritano, che da anni è in orbita prima squadra, quanto è forte il sogno di esordire un giorno con i rossoblù?
“Ho 19 anni e sono contentissimo di essere a Olbia, ho trovato una bella piazza e una bella società per crescere quest’anno. Poi a fine stagione si vedrà cosa si farà, se servirà fare un altro anno qui o meno. Poi chiaramente il sogno resta quello di diventare un giorno il portiere titolare del Cagliari, ma adesso è meglio concentrarsi sul presente e il futuro si vedrà”.
L’anno scorso hai sfiorato il gol in rovesciata, hai già chiesto al mister se potrai salire sui calci da fermo?
“Glielo devo ancora chiedere (ride ndr), ma in base al risultato secondo me sarà d’accordo”.
In chiusura: dove può arrivare Giuseppe Ciocci e dove può arrivare l’Olbia 2021-22?
“A livello personale crescere il più possibile senza porsi limiti. La squadra è composta da un gruppo molto giovane più giocatori di esperienza e qualità, vedo tanta voglia di fare bene. Secondo me se ci mettiamo in testa un obiettivo importante possiamo raggiungerlo. Chiaramente la salvezza resta come ogni anno il primo traguardo da tagliare, però qualcosina in più possiamo farla e speriamo di farla. Credo che questo gruppo per come lavora e per i valori umani che ha se lo meriti”.
Roberto Pinna