Cessioni come condizione necessaria per nuovi innesti, siano attraverso scambi che possano far combaciare le due cose o con addii che precedono arrivi a seguire. È la regola ormai di ogni mercato del Cagliari, a maggior ragione in quello di gennaio da sempre con tanto fumo e non altrettanto arrosto sia dalle parti di Assemini che in tutta la Serie A. Non a caso il primo affare ormai ai dettagli sarà quello che vedrà Elia Caprile e Simone Scuffet scambiarsi le maglie, con il primo che arriverà in prestito dal Napoli e il secondo pronto fare il percorso inverso in uno scambio di prestiti tra i due club.
Difesa
A tenere banco dunque sono le uscite, fondamentali perché il Cagliari possa operare sul mercato in entrata. Diversi gli elementi a disposizione di Davide Nicola che il direttore sportivo Nereo Bonato tiene in bilico in vista di un eventuale addio. Detto di Scuffet e di Caprile, tra difesa ed esterni sono soprattutto tre i giocatori che sono tra i possibili partenti nelle prossime settimane. Con più o meno chance di riuscita. Il primo è Mateusz Wieteska che è anche quello che meno di tutti sembra orientato a lasciare la Sardegna. Intanto per l’ormai noto tema del decreto crescita del quale il Cagliari ha usufruito al momento del suo arrivo nell’estate del 2023. In sostanza il centrale polacco potrebbe sì essere anche ceduto all’estero, ma con la conseguenza che la società rossoblù dovrebbe a quel punto restituire allo stato circa ottocentomila euro di agevolazioni fiscali risparmiati nell’anno e mezzo di permanenza del giocatore in Italia. Che, uniti all’investimento da cinque milioni per prelevarlo dal Clermont Foot, rendono la cessione affare parecchio complicato. Il secondo nodo è poi di natura prettamente tecnica e numerica, perché l’eventuale addio di Wieteska costringerebbe il Cagliari a un ulteriore intervento sul mercato in difesa, con Nicola che peraltro nelle ultime settimane ha messo il polacco come prima alternativa ai titolari al centro della retroguardia. Nel frattempo Wieteska ha declinato sul nascere due opzioni, da una parte l’MLS americana e dall’altra la Turchia per la volontà di restare comunque in Europa. Oltre al classe ’97 di Varsavia anche Paulo Azzi è sulla lista dei possibili partenti. Nelle scorse settimane dal Brasile è rimbalzata la notizia di un interessamento dell’Internacional, di fatto mai confermata. Mentre si attendono offerte dalla cadetteria, con l’italobrasiliano che ha peraltro il contratto in scadenza il prossimo giugno considerato che il Cagliari non dovrebbe esercitare l’opzione per il rinnovo fino al 2026. Contratto che volge al termine anche per Tommaso Augello con le trattative per il prolungamento ferme e la società rossoblù pronta ad ascoltare offerte a gennaio, al contrario è probabile l’arrivo a giugno con il terzino mancino che si libererà a zero e che, già ora, potrebbe firmare per un nuovo club per la prossima stagione.
Pezzi grossi
Il reparto nel quale il Cagliari è pronto a un sacrificio per raccogliere la liquidità necessaria è senza dubbio il centrocampo. Escludendo il trio formato da Michel Adopo (in prestito dall’Atalanta seppur con diritto di riscatto), Alessandro Deiola (in scadenza, importante per la lista Serie A e senza una valutazione che possa spostare grandi risorse) e Antoine Makoumbou (se ne riparlerà in estate) – e mettendo da parte i temi Marko Rog e Jakub Jankto – restano due gli elementi che potrebbero tornare utili alla voce cessioni. Il primo è senza dubbio Razvan Marin, il cui contratto fino al 2026 e l’ingaggio pesante sono dettagli che portano a valutazioni per una possibile uscita. Il Cagliari avrebbe presentato qualche proposta al romeno ex Empoli, ma senza che si sia passati a discorsi avanzati. Con le pretendenti che difficilmente vorranno mettere sul piatto una cifra considerevole considerando il contratto a un anno e mezzo dal termine e, dunque, la possibilità di trovare un accordo gratuito tra un anno con vista 2027 o comunque di avere un prezzo più vantaggioso in estate. Marin che in ogni caso vorrebbe restare in Sardegna, con la convinzione di poter trovare sempre più spazio nella seconda parte di stagione e contribuire a quella salvezza mancata nel 2022. Detto del ventottenne di Bucarest, l’altro possibile sacrificabile – con tutti i condizionali del caso – è Matteo Prati. Finito in fondo alle gerarchie di Nicola in mezzo al campo, il classe 2003 ravennate potrebbe lasciare la Sardegna solo in caso di offerta importante, magari anche orientata all’acquisto definitivo a giugno con il Torino che da tempo lo ha messo nei suoi radar. Ma tra lo sforzo economico per volontà diretta del presidente Tommaso Giulini – sette i milioni per strapparlo alla Spal nel 2023 e battere la concorrenza del Palermo – e l’idea di avere comunque tra le mani un giocatore futuribile, la sua cessione resta un’opzione abbastanza remota. Infine l’attacco, vero nodo del mercato in entrata e che dovrà necessariamente avere in Gianluca Lapadula il partente per fare spazio a due nuovi acquisti. Se Kingstone è destinato al prestito in Serie B – ma senza apportare introiti sostanziali utili per gli innesti – è l’italoperuviano che tra contratto in scadenza a giugno e ingaggio elevato a rappresentare la chiave di volta del mercato del Cagliari. Come in estate servirà uno sforzo “diplomatico” per raggiungere l’obiettivo, oltre a un club che possa garantirgli obiettivi d’alta classifica e almeno un accordo biennale se non triennale. A quel punto il direttore sportivo Bonato potrebbe portare avanti le due trattative parallele in corso, quella per l’attaccante italotedesco classe 2004 Nicolò Tresoldi dell’Hannover e quella per il profilo seguito sottotraccia, ma che risponderebbe a un giovane comunque più pronto di Tresoldi in arrivo anche lui dall’estero.
Matteo Zizola