Due è meglio di uno. Dopo mesi di richieste da parte di stampa, opinione pubblica e tifosi, nell’anticipo di Serie B dell’ultimo weekend Fabio Liverani, per la prima volta in stagione, ha schierato il suo Cagliari con il doppio centravanti. Contro il Parma dall’inizio si è visto il duo Lapadula e Pavoletti, supportati alle loro spalle da un trequartista di lotta e di governo come Kourfalidis. Esperimento che ha portato sì alla rete del Pavo nella ripresa, su errore evidente del portiere dei ducali Chichizola, ma che ha lasciato anche una serie di dubbi sullo sviluppo tattico dei rossoblù.
Premessa
Per Liverani è l’ennesimo test su una squadra che fin qui non ha ancora trovato il giusto vestito tattico per affrontare il campionato da protagonista. E a dirlo al momento è la classifica dei sardi. In sala stampa però il tecnico romano ha dato alcuni dettagli sul modulo e sulle opzioni a gara in corso che sanno di un tentativo di tracciare una strada da qui almeno fino al mercato di gennaio. L’ex allenatore di Parma e Lecce, tra le altre, è stato chiaro sullo schema: “Abbiamo adottato il 4-3-1-2 nelle ultime settimane e questa idea non verrà cambiata, andremo avanti così“. E al tempo stesso Liverani ha aggiunto: “Questo è un modulo che condiziona alcuni giocatori, che anche a gara in corso possono trovare meno spazio o meno adattabilità“. Se Luvumbo ha già dimostrato di poter fare bene anche da seconda punta di movimento, a Frosinone ha segnato proprio in questo ruolo, sembrano finire piano piano sempre più ai margini alcuni acquisti estivi, come Falco e Millico su tutti.
Risposte
Fatta questa premessa sul credo attuale professato da Liverani è utile andare ad analizzare le risposte date dalla sfida al Parma da parte dell’esperimento doppio numero 9. Nel primo tempo il Cagliari ha faticato a metabolizzare un attacco di peso molto scollato dal resto della squadra. Non è un caso che i rossoblù si siano resi pericolosi solo in due occasioni, in transizione rapida: un contropiede di Lapadula, fermato in angolo in modo irruento ma considerato regolare, e un colpo di testa di Nandez su traversone di Barreca ben respinto da Chichizola. A differenza dei primi 30 minuti contro il Frosinone il Cagliari è parso meno quadrato a centrocampo, in difficoltà in costruzione e con alcuni giocatori con distanze sbagliate tra di loro. E poi l’assenza dal via di Luvumbo ha tolto a Radunovic e soci quell’attacco alla profondità necessario per provare a costruire occasioni degne di nota. La domanda allora è: questo Cagliari può permettersi il doppio centravanti con costanza dal primo minuto? Al momento la risposta dopo il Parma non sembra essere positiva, nonostante come detto poi a segnare sia stata effettivamente una delle due prime punte. Soprattutto in questo frangente del campionato il Cagliari sembra avere un grande problema a centrocampo per potersi permettere due attaccanti di peso in attacco. Nandez è la solita trottola ma da tempo non riesce a essere incisivo con continuità, Mancosu servirebbe come il pane da trequartista per unire i reparti ma al momento non è al meglio, Rog è fondamentale come mezzala di inserimento ma sta vivendo l’ennesima stagione condizionata da problemi fisici, Makoumbou dopo un buon inizio sta pagando una condizione atletica influenzata da una preparazione iniziata molto presto per i preliminari in Europa fatti con il Maribor, infine Deiola fatica se deve sia cantare che portare la croce.
Visione
Insomma, sia per l’assenza di un giocatore utile come Luvumbo che per la fragilità in mezzo al campo, per ora l’esperimento doppio numero 9 sembra aver lasciato soddisfatti solo a metà dalle parti di Asseminello. Curiosa poi la scelta di non schierare nemmeno negli ultimi minuti Pereiro, Kourfalidis è stato sostituito con Lella a pochi giri di orologio dal triplice fischio, con l’uruguaiano che dal 7 ottobre ad oggi ha giocato solo in due occasioni. Quattro minuti con la Reggina all’undicesima giornata e 59′ (partito titolare) contro il Pisa alla tredicesima giornata. Per il resto sei partite da osservatore speciale in panchina. Situazione particolare per uno dei giocatori più pagati di tutta la rosa, e simbolo di una gestione dei calciatori creativa dalle parti di via Mameli, sia per scelte dell’allenatore che del club. Basti pensare che il credo tattico di Liverani, diventato integralista al 4-3-1-2 nelle ultime settimane, di fatto va a smentire parte del mercato estivo, fatto anche con molti nomi messi sulla lista dall’allenatore, con giocatori che magari ora dovranno essere piazzati con difficoltà a gennaio. In una serie di scelte in loop che sembrano ripetersi all’infinito a Cagliari e che stanno condizionando troppo nelle ultime stagioni la valorizzazione e la crescita del progetto a tinte rossoblù.
Roberto Pinna