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Le Pagelle | Ranieri cambia e ricambia, ma il Cagliari ancora non c’è

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Le nostre valutazioni sul Cagliari di Claudio Ranieri dopo la sfida di Serie A in casa dell’Atalanta. Gara valevole per il turno numero cinque del campionato che ha visto i rossoblù uscire sconfitti per 2-0 (clicca qui per rivivere tutte le emozioni del match del Gewiss)

Radunovic 5,5 – Parte con 2-3 interventi non impossibili ma efficaci, nell’azione del gol dell’1-0 di De Ketelaere però resta nella terra di mezzo senza decidere se uscire o restare in porta. Salva il doppio svantaggio, sempre nel primo tempo, volando su Ruggeri. Nel secondo tempo non è particolarmente impegnato, ma ha comunque l’occasione di raccogliere il pallone nuovamente da dentro la sua porta.

Hatzidiakos 4,5 – Questa è la Serie A bellezza. L’Atalanta gli dà il vero battesimo sulle difficoltà del nostro campionato. Nel primo tempo sembra un adolescente alla sua prima serata con gli amici maggiorenni: spaesato. Lookman lo fa letteralmente impazzire e con il passare dei minuti toglie fiducia e attenzione in marcatura all’ex Az. Con il ritorno a 4 nel secondo tempo vive minori ansie, ma non sembra comunque in giornata e Ranieri lo richiama (dal 64′ Augello 5,5 – Un po’ impreciso in alcuni passaggi e in ritardo in certe chiusure, ma ribaltare questa gara era quasi impossibile con solo un po’ di brio sulla fascia).

Dossena 5 – Nel primo tempo è l’unico che si veste meno leggero (in marcatura) dei compagni di reparto. Prova a muoversi costantemente attaccato a De Ketelaere e per la prima parte di frazione riesce in qualche modo a limitarlo. Poi nell’azione dell’1-0 si fa sorprendere, non salendo in tempo con la linea, e l’ex Milan gli scappa in velocità. Quasi al 30′ del secondo tempo ha anche una buona chance che però fallisce calciando malissimo e alto. Lì doveva e poteva fare meglio. In marcatura simpatica su Pasalic nel 2-0 avversario, anche se Zappa non lo aiuta nella chiusura (per usare un eufemismo).

Obert 5 – Nuota per tutto il primo tempo nella vasca degli squali ed è fortunato a non finire azzannato. Molto impreciso in impostazione dal basso e nel liberare palloni pericolosi, che solo la fortuna dei suoi non trasforma in netta occasione da gol per gli avversari. Nella ripresa migliora leggermente giocando prima da terzino e poi di nuovo da centrale nella linea a quattro. Il mischia-mischia di Ranieri non lo aiuta, ma lui dà l’impressione costante di essere sul toro-meccanico: prima o poi cade.

Nandez 6 – A tratti lo guardi correre a perdifiato sulla fascia e poi voltarsi verso i compagni trovando il deserto e provi anche un po’ di tenerezza. Nei primi 45 minuti è l’unico a capire che la gara a Bergamo va affrontata solo con cuore e cattiveria. Fa una serie di buone chiusure e prova a caricare a testa bassa, quasi nessuno però lo segue nello spirito. Nel secondo tempo cala un po’ di ritmo, pur essendo uno degli ultimi a mollare. Se il Cagliari non lo segue però è dura.

Deiola 5 – Balla tra le linee e tra i lupi (avversari) per tutto il primo tempo. Come risultato non trova quasi mai la posizione giusta in campo, crea pochissimo e soffre tanto in non possesso. Spende anche un cartellino giallo nelle tante folate atalantine, anche per questo all’intervallo Ranieri prova a rimischiare le carte e lascia lui in panchina (dal 46′ Zappa 5 – Sul gol di Pasalic stende il tappeto rosso all’avversario. Va detto che con il suo ingresso la squadra trova più equilibrio, ma in questo momento serve più cattiveria al Cagliari da parte dei singoli. Anche in fase offensiva e lui ne offre poca).

Makoumbou 5 – Il 29 sulla maglia indica i tocchi che deve fare in media l’ex Maribor prima di liberarsi del pallone. Parte molto confuso e non riesce quasi mai a raddoppiare su Lookman per dare una mano a un Hatzidiakos in evidente difficoltà. Nella ripresa non cambia spartito, leggasi spirito, e galleggia nel match senza quasi mai incidere nelle due fasi di gioco. L’impressione è che per fare il salto di qualità anche in A serva un diverso atteggiamento.

Sulemana 6 – Mette personalità, quando possibile, per tutto il primo tempo. A tratti esagera nelle scelte di gioco, ma comunque nella prima frazione in apnea del Cagliari lui risulta essere tra i migliori. Parte con piglio, specie in ripartenza, anche nel secondo tempo, ma a sorpresa Ranieri lo richiama (dal 64′ Viola 6 – L’uomo chiesto a gran voce dalla piazza entra per provare a ribaltare le sorti di una gara impossibile. Ci prova con voglia e con qualità, come un bel tiro che finisce di poco alto. Poco più).

Azzi 5,5 – Anche stavolta ha vinto il torrente (nerazzurro). Mette il vestito leggero per una Bergamo che lo accoglie con un sole caldo di fine settembre. Il problema è che sulla sua fascia spira aria di tempesta: spesso in ritardo negli anticipi tentati e poco incisivo quando attacca. Più pimpante con il passaggio a 4 in difesa e lui a centrocampo. Pochino comunque però (Dal 78′ Oristanio 6 – Entra con l’incoscienza di chi vuole dare solo tutto per mettersi in mostra, e ci riesce centrando una traversa dopo aver costruito una buonissima occasione da gol).

Shomurodov 5,5 – A Roma gli avranno insegnato il detto “Nun c’è trippa pe’ gatti?” E come si dirà in uzbeko? Lui intanto agisce da boa arretrata per tutto il primo tempo, smista e si lancia in attacco. E soprattutto ha la migliore occasione del Cagliari nei primi 45′: ma di testa su traversone di Luvumbo, in tuffo, non riesce a girare tra i pali. Nella ripresa è in costante riserva fino al cambio. In crescita pare in crescita, ma a un ritmo che il Cagliari non può permettersi di attendere (dal 78′ Petagna SV – Si rivede l’attaccante ex Monza, qualche sportellata e la speranza che riesca a recuperare il prima possibile la forma migliore).

Luvumbo 6 – Nervoso e a tratti indisponente, però quando il Cagliari dà anche solo una parvenza di poter fare qualcosa nella metà campo avversaria il numero 77 è uno dei pochi che si vede sempre. Il suo problema è uno: doveva essere dolce e saporito condimento di questa formazione e si ritrova ad essere invece antipasto, primo piatto, secondo e anche frutta secca. Il copione è lo stesso nella ripresa e al 56′ reclama per l’ennesimo rigore, in una situazione da rivedere dove lui viene toccato ma anche dove cerca molto l’uomo. Il dubbio resta però. Anche nell’azione che porta alla traversa di Oristanio c’è il suo zampino.

Allenatore: Claudio Ranieri 5 – Il suo Cagliari è tutto qui. Ci prova con l’abito sbarazzino di un 3-5-2 molto leggero sugli esterni e in marcatura nel primo tempo e torna all’antico nella ripresa. Il risultato però non cambia: la sua squadra non sa vincere e fa una fatica tremenda non solo a segnare ma anche a costruirsi occasioni da gol. L’Atalanta, questa Atalanta, a tratti è parsa ingiocabile per il momento per la sua squadra. Ma prima o poi gli alibi finiranno e al di là della forza degli avversari questi rossoblù dovranno iniziare a fare punti pesanti, anche perché la classifica e la salvezza non aspettano.

Roberto Pinna

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