Le nostre valutazioni sui calciatori dell’Olbia dopo la sfida in campionato tra i galluresi e la Juventus Under 23 nel recupero della trentaduesima giornata del girone A della Serie C.
Tornaghi – 5.5 Qualche buona uscita bassa e qualche uscita alta così così, come da copione. Per gran parte della ripresa prende il sole di Alessandria ma poi sul tiro deviato da Arboleda non riesce nella parata di istinto.
Arboleda – 5 Timido come un adolescente alla prima uscita su qualche sortita offensiva, eppure se spingesse di più potrebbe mettere in grossa difficoltà la Juve. Leggero, per usare un eufemismo, in occasione della deviazione del gol bianconero. (dall’86’ Demarcus – S.V.)
Altare – 5.5 Da ragazzino era appassionato della collana Piccoli Brividi e oggi prova a replicare l’episodio “Frittata perfetta al Moccagatta” quando manda in porta gli avversari con una dormita clamorosa. Meno bene del solito nel primo tempo, meglio nella ripresa.
Emerson – 6.5 Meno libero di inventare del solito e meno ispirato sui calci da fermo. Però difende come un professore del ruolo. Ha la cattedra assicurata in Classe nell’Intervento e in Uscita al piede, sembra a volte neanche sudi. Altre mette il gambone e chiude a chiave la porta quando va in difficoltà.
Cadili – 6 Dalle sue parti Aké tiene fede a un cognome che sa di vermentino ghiacciato in una calda sera estiva con coprifuoco alle 22: scende che è un piacere. Lui però è bravo a combattere senza paura. Batte il ferro finché è caldo e non ci pensa.
La Rosa – 6 Il capitano, morale e umorale anche se senza la fascia nel suo caso, solitamente è l’ultimo ad abbandonare la nave. Solitamente. Oggi però il fumantino ed esperto giocatore dei bianchi dopo 30′ scarsi di lotta è costretto ad alzare bandiera bianca. (dal 28′ Occhioni – 6 Non era una partita semplice: pronti via, a freddo, per correre come un disperato e inseguire ogni oggetto bianco e nero sul campo. Dalla palla agli avversari. Ogni tanto sbanda ma pretendere di più sarebbe ingiusto).
Ladinetti – 6 LaDifondista. Possiede gran parte del terreno di gioco e lo amministra con ordine. Non disprezza la lotta quando c’è da soffrire. Prova di maturità. Cala alla distanza.
Lella – 6.5 Piazza un chiosco di panini con il polpo alla brace nella sua zona di campo in onore delle sue origini. E così tutti vogliono passare dalle sue parti ma lui dispensa più interventi e scivolate che dolci bocconi agli avversari. Chez Nunzio. (dall’82’ Cocco – S.V.)
Biancu – 7 Robertino “Mai gol banali” Biancu. Quando gli avversari pensano più a giocare che a menare lui si esalta. Uscite palla al piede eleganti, lanci perfetti e una grande rete dalla distanza. Sarebbe la gara perfetta se la Juve non rimontasse nel finale.
Udoh – 6.5 Udoh e trino. Pare che si esalti nelle situazioni di gioco in cui è lasciato tutto solo contro un muro di avversari. Meno scelte ha e più inventa. Fa salire tanto la squadra e crea anche tanto. Infaticabile.
Ragatzu – 6 Meglio nella ripresa, anche se non sembra al meglio. Quando la palla finisce tra i suoi piedi però si sente come a casa. Trova anche un legno dopo una sua classica azione ad accentrarsi dalla fascia.
All. Canzi – 6 La sua Olbia assapora l’impresa per gran parte del secondo tempo con una prestazione cinica e solida, salvo poi prendere gol con la conclusione sulla carta più banale di quelle fatte dalla Juventus nella ripresa. Forse serviva qualche cambio anticipato, ma le scelte in panchina non sono tantissime. Ora con il Novara sarà la gara della stagione per sperare ancora nel sogno playoff.
Roberto Pinna