Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Davide Nicola in occasione della sfida persa per 0-1 alla Unipol Domus contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Le pagelle
Sherri 6,5: una sola parata quando è ben piazzato su Kossounou, un palo a salvarlo su Lookman, poco da fare sul gol. La pulizia nella gestione del pallone e il fatto che i compagni, anche in situazioni complesse, lo cerchino senza paura è però un segnale da sottolineare e premiare. Se la squadra non subisce eccesivamente è anche perché con lui riesce a giocare senza problemi.
Zappa 7: un uomo chiamato diagonale, annulla Brescianini e quando necessario aiuta centralmente con almeno tre chiusure puntuali dentro l’area. Non spinge come altre volte, ma la gara richiede maggiore attenzione che lui non lesina affatto. Soffre qualcosa in più con Lookman, ma anche contro il nigeriano la sua prestazione resta di altissimo livello.
Mina 7,5: si mette in tasca Retegui, semplicemente il capocannoniere del campionato. L’azzurro non la vede mai e quando riesce a ricevere viene sempre chiuso e aggredito con pulizia e tempismo. Nella ripresa, senza riferimenti, cambia comunque poco o nulla. Domina ogni duello, si concede anche ingressi in area nemica pericolosi. Insomma, altra prestazione da leader senza macchia e senza paura.
Luperto 7,5: ha di fronte uno dei giocatori più in forma della capolista, ma non si nota. De Ketelaere deve sottostare alla legge dell’eleganza e della serenità, aggiunge precisione e volontà anche in fase di possesso. Solita certezza che resta tale anche dopo i cambi, con l’enorme recupero su Zaniolo al 92′ che è la ciliegina sulla torta di una gara perfetta.
Zortea 6,5: mette in seria difficoltà Ruggeri e Kolasinac non dando punti di riferimento e mettendo costanza nell’uomo contro uomo senza palla. Non comunque eccelso in fase di possesso, risulta però fondamentale in quella di non possesso. Certo, c’è quel gol mancato più che respinto da Carnesecchi, ma è una piccola macchia in una prestazione solida (dal 77′ Pavoletti 6: prova a mettere la firma per un pareggio che sarebbe stato meritato, ha poca fortuna ma come sempre l’impegno non manca).
Deiola 7: corsa e abnegazione al servizio del centrocampo. Se il migliore interprete del ruolo non solo in Serie A, ma in Europa al momento – Ederson – si vede poco o nulla è anche per il suo lavoro costante e senza soluzione di continuità. Sbaglia poco anche con la palla, ulteriore aspetto da sottolineare (dal 71′ Gaetano 6: qualche controllo così così, ma il suo ingresso mette qualche apprensione tra le linee ai nerazzurri. Nulla di trascendentale, ma qualcosa porta(.
Makoumbou 7,5: un solo errore in mezzo a una prestazione totale per quantità e qualità. Mette fuori partita Ederson in primis, ma anche Pasalic e chiunque passi dalle sue parti. In più non sbaglia quasi nulla con il pallone, pistone della mediana che va avanti e indietro con personalità e attenzione. Esce stremato.
Dal 77′ Marin 6: entra e diventa il catalizzatore totale dei palloni in mezzo al campo. Prova a dare il suo con fosforo e tecnica e ci riesce abbastanza.
Adopo 7: la freschezza e la fisicità che servono in gare come quella contro la banda del Gasp, si coordina benissimo con i compagni di reparto e gioca semplice come richiesto dalla situazione. Non molla di un centimetro in tutta la gara, se la squadra tiene botta è anche merito suo e della sua prestazione.
Augello 6: cancella Bellanova e aiuta Luperto su De Ketelaere, un’altra prestazione pessottiana ricca di diligenza. Quando può spinge e prova a creare sull’esterno, insomma il solito quinto di affidabilità che ha aggiunto anche qualità. Poi però pecca sul gol della vittoria dell’Atalanta, lasciando scorrere il cross e creando i presupposti per l’assist di Bellanova. Unico neo, ma pesante, del suo pomeriggio (dal 71′ Obert 6,5: entra benissimo in partita come ormai consuetudine, tecnica e attenzione che mettono in crisi gli avversari e portano verve per l’assalto finale).
Luvumbo 6: il duello con Kossounou lo vede perdente in più di un’occasione, potrebbe sicuramente fare meglio ma la fisicità del marcatore diretto è complessa da battere. Sul breve lo mete in difficoltà, ma per il resto è impreciso e poco efficace. Però, va detto, si sacrifica e resta sempre con la testa nella partita. Che abbandona causa infortunio a inizio ripresa (dal 53′ Felici 6,5: un’altra volta un ingresso positivo, un’altra volta accende scintille ricche di intelligenza calcistica. Quando passa a destra sembra più efficace, Ruggeri lo soffre ed è sfortunato in alcune giocate che avrebbero potuto creare pericoli).
Piccoli 6: meriterebbe sicuramente di più in generale, così come avrebbe meritato il gol viste le tante occasioni. Che poi è anche l’altra faccia della medaglia che lo penalizza, perché è vero che Carnesecchi appare insuperabile, ma anche lui ci mette del suo. Detto che, di fronte a una difesa solida e rocciosa come quella nerazzurra, lui da solo tiene il colpo e porta pericoli costanti. Ma sbaglia troppo e alla fine i conti non tornano.
Nicola 7,5: partita preparata alla perfezione e che solo Carnesecchi e il poco cinismo non trasformano in un risultato positivo che sarebbe stato più che meritato. Prestazione solida ma non solo, tanto gioco, tanta attenzione, tantissime idee. Il suo Cagliari c’è, perché in fondo i risultati non premiano una sostanza che esiste ed è evidente. Impossibile contestargli anche un solo aspetto del pomeriggio quando la prima in classifica viene messa sotto a lungo. Anche con i cambi non sbaglia, anzi. Insomma, la sconfitta è una cosa, ma la prestazione messa in campo un’altra.
Matteo Zizola