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Fabio Liverani | Foto Luigi Canu

Le Pagelle | Cagliari: non si salva nessuno, tante le colpe di Liverani

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Le nostre valutazioni sui rossoblù di Fabio Liverani dopo la sfida in Sicilia del Cagliari contro il Palermo, nel turno numero diciotto della Serie B. Gara conclusasi con la sconfitta dei sardi per 2-1 (qui la cronaca).

Radunovic 5 – La partita inizia con ritmi talmente lenti che lui può portarsi lo smartphone in porta e godersi i rigori di Argentina-Francia. A poco più di 10′ dalla fine del primo tempo il Palermo lo impensierisce con un tiro-cross centrale che lui manca nella presa regalando l’angolo. Da cui poi scaturisce l’azione del rigore per il Palermo. Omologa così la partita alla voce regali concessi dal Cagliari agli avversari in 90′. Nel secondo tempo qualche brivido nelle uscite alte. All’86’ evita il 3-0 restando in piedi sul tiro di Di Mariano, che comunque lo centra a porta spalancata.

Zappa 5 – Fa un primo tempo dove non lodarlo per corsa e voglia di esserci su quella fascia sarebbe ingiusto. Ma pecca, e tanto, in qualità. Sbaglia praticamente ogni cross e alcuni inserimenti, con Nandez che più volte non gliele manda a dire. Non sicurissimo in fase di ripiegamento. Nella ripresa la musica non cambia, difficile contare tutti i cross che recapita sugli avversari in un’ora di gioco. Esce quando Liverani cerca di recuperare la sfida inserendo Viola (dal 62′ Viola 5,5 – Entra come mossa per dare ordine e qualità, anche sfruttando magari le palle inattive. La sua prova però sembra a ritmo differente rispetto a tutti gli altri in campo: lento, poco incisivo e spesso lontano dalle zone nevralgiche del campo in ripiegamento).

Altare 5,5 – Ritrova la maglia da titolare dal 12 novembre, quando regalò con un errore il pari al Pisa nell’1-1 della Unipol Domus. Nel primo tempo il Palermo lo impensierisce più che altro con alcuni cross e delle folate estemporanee. Nella ripresa vede avversari passare da tutte le parti, non tanto per colpa sua ma per un Cagliari che di fatto quasi non si presenta in campo, ed è già ammonito. Per questo Liverani lo richiama (dal 75′ Carboni 6 – Il suo ingresso è il sintomo di un Cagliari che è ancora cantiere aperto, soprattutto in difesa dove si fatica e non poco a trovare delle certezze di questa rosa. Dopo diciotto turni e con una zona retrocessione pericolosamente vicina però non ci sono alibi per il tecnico romano per non aver trovato ancora una quadra ai suoi. Frankito entra comunque con voglia e lo mostra con i tiri da fuori con personalità, su uno di questi trova una grande risposta del portiere avversario).

Capradossi 5 – Primo tempo senza particolari patemi nonostante il Cagliari chiuda la frazione in svantaggio. Nella ripresa Brunori aumenta i giri del motore anche con strappi e movimenti e lui dimentica il boccaglio negli spogliatoi perché va continuamente in apnea. Rimedia anche un giallo pericoloso e per questo Liverani lo richiama anzitempo. Non una prova convincente la sua, specie dopo l’errore in casa fatto contro il Perugia.  (dal 62′ Dossena 5,5 – Ha l’occasione per farsi vedere maggiormente ma è la partita sbagliata. Il Cagliari vede rosanero su ogni parte del campo nella ripresa e anche lui va spesso in difficoltà quando subentra)

Obert 4,5 – Senza Barreca non al meglio Liverani risposta il giovane centrale sulla fascia. Ed è un simbolo di una certa gestione particolare della rosa da parte dei rossoblù con l’ex Primavera e Sampdoria che nonostante alcuni errori pare comunque il più futuribile dei difensori di proprietà. Nella prima frazione deve più che altro inseguire ma quasi mai va in affanno pur mostrando di soffrire Segre. E infatti puntualmente a inizio ripresa il Cagliari subisce, l’errore è proprio di Obert che su angolo perde il diretto avversario. Simbolo di una ripresa dove soffre e tanto. Il Cagliari rischia di bruciarlo facendolo giocare fuori posizione, non il massimo per un ragazzo alla prima vera stagione da titolare tra i grandi.

Nandez 4,5 – Parte bene, con voglia e grinta. Svaria molto e il meglio lo dà quando da largo sulla fascia si accentra per crossare o andare al tiro. Sfiora anche un gol nel primo tempo ma poi commette un errore ingenuo sul rigore dove lascia la gamba sull’avversario. Un fallo non necessario. Da lì in poi chiude la frazione confuso e nervoso. Stesso mood anche nella ripresa dove non riesce a fare la differenza, anzi si lascia trascinare dentro la gara con disordine e troppa frenesia.

Kourfalidis 6 – Pensare che il Cagliari stava per bruciarlo dopo averlo rispedito in Primavera da fuori età grida alla vendetta. Fa un primo tempo tra i migliori dei suoi. Da mezzala si trova più a suo agio e strappa in avanti con continuità, non disdegnando la lotta e la fase di non possesso. Nella ripresa il Cagliari si spegne e lui non viene quasi mai servito. Deve fare gli straordinari e poi esce per lasciare spazio alla mossa della disperazione Pereiro (dal 75′ Pereiro 5,5 – Entra nella ripresa, ve lo giuriamo, ci sono le immagini. Per il resto non la vede quasi mai. Anche lui ormai ombra di una scossa che non si trova né con i singoli né con la coralità in questo gruppo. La tocca quel tanto che basta per la rete di Pavoletti che rende meno ampia la sconfitta).

Makoumbou 6 – Nel pre-partita scopre le gioie del pani ca meusa ed entra rinvigorito rispetto alle precedenti uscite. Con maggiori compiti di regia si trova a suo agio e più volte il Cagliari nel primo tempo è pericoloso grazie alla sua manovra. Di fatto nel primo tempo è il migliore dei suoi. Nella ripresa anche lui cala vistosamente, non aiutato da una squadra rossoblù che praticamente non scende al Barbera nel secondo tempo.

Falco 5,5 – I dirigenti del porto canale ne guardano impressionati le gesta nella prima parte di gara contro il Palermo e per lui è pronto sul tavolo un contratto a tempo indeterminato come agente di dogana. Parte con brio, anche se con poco altruismo, nel resto del primo tempo però si isola un po’ troppo. Anche nella prima parte della ripresa lo si vede poco. Meno brillante rispetto ai primi minuti contro il Perugia e infatti lascia in anticipo il campo. (dal 62′ Luvumbo 5 – Anche lui simbolo di una gestione particolare, per usare questo termine, di Liverani. Entra con la gara che ha preso un’inerzia quasi irrecuperabile e soprattutto in una posizione ibrida tra l’esterno e la trequarti che sembra fare tutto tranne che esaltarne le caratteristiche. Mossa particolare per Liverani che nel giro di alcune settimane è riuscito a silenziare uno dei pochi giocatori pericolosi presenti in rosa).

Lapadula 5,5 – Sportellate, lavoro sporco e riciclo di palloni. Di fatto apre una lavanderia a gettoni al Barbera per tutti i primi 45′. Al di là del sudore però è da premiare la voglia che ci mette per allungare il reparto e per dare maggiore ariosità all’attacco rossoblù. Mentalmente nel secondo tempo è l’ultimo a mollare, anche nel secondo tempo. Si sbatte su tanti palloni ma poco più. Di giocate degna di nota anche lui non vede traccia.

Pavoletti 6 – Nel primo tempo, probabilmente, nota dietro la porta del Palermo qualcuno di quelli che lo avevano contestato nel 3-2 contro il Perugia alla Domus. Per questo, forse, cerca continuamente di centrare il pubblico da due passi, sia di testa che di piede. Anche lui ci mette voglia ma sbaglia troppo per tutta la prima frazione. Nel secondo tempo lo si vede più che altro su alcune cariche al portiere ma con il Cagliari in netta difficoltà i compagni non lo servono quasi mai. Riesce a trovare comunque nel recupero una rete importante più per il morale personale che per la situazione attuale dei sardi.

All. Fabio Liverani 4 – Gara simbolo di molte delle problematiche della sua gestione in Sardegna. Il suo Cagliari è confusionario, senza gioco e senza vere gerarchie. Ha silenziato Luvumbo che sembrava uno dei pochi attivi della rosa nell’ultimo periodo e soprattutto non riesce a dare continuità dopo mesi di lavoro a una formazione costruita quanto meno per la zona playoff. Invece la classifica dice che la zona retrocessione è a soli 3 punti (potenzialmente 2 in base al risultato del Venezia a Perugia). Non inganni la rete e la rumbe degli ultimi minuti, il suo Cagliari non convince.

Roberto Pinna

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