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Gianluca Lapadula esulta dopo il primo gol in Cagliari-Venezia | Foto Luigi Canu

Le Pagelle | Cagliari: Lapadula, abbiamo finito gli aggettivi. Dossena un muro

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Le nostre valutazioni sul Cagliari di Claudio Ranieri dopo il turno preliminare playoff per la promozione in Serie A contro il Venezia. Gara della Unipol Domus terminata con il successo per 2-1 dei rossoblù che continueranno a sognare la promozione nella semifinale contro il Parma grazie alla doppietta di Lapadula (clicca qui per la cronaca)

Radunovic 6 – Si gode il tramonto sulla Unipol Domus sold-out con il Venezia che lo impensierisce pochissimo nella prima parte di gara. Attento in alcune uscite basse, meno sicuro sulla rete di Pierini che è centrale ma ravvicinata. Qualche brividino di troppo su alcune uscite alte con i pugni. 

Dossena 8 – Alzi la mano chi qualche mese fa avrebbe indicato in Dossena come uno degli uomini chiave del Cagliari ai playoff. Se avete il braccio alzato, complimenti. Tirato a lucido dalla cura Ranieri il numero 4 passa da onesto centrale a muro quasi invalicabile. Mette il silenziatore a chiunque gli capiti a tiro nella serata. Difende a petto in fuori e usa le cattive maniere quando serve. Ha un certo retrogusto vintage, magari non sarà un trattato di estetica applicata al giuoco del pallone, ma quanto è efficace!

Zappa 6,5 – Una vanga sulla fascia di competenza. Fa avanti e indietro, soprattutto nella prima frazione, senza praticamente pagare dazio con la fatica. Attento quasi sempre in copertura in fase di non possesso con alcune utili diagonali che servono al Cagliari per limitare il Venezia in corner. Ha anche una grande occasione per segnare di pallonetto ma non trova la precisione giusta. 

Altare 6,5 – Ranieri con l’assalto del vichingo Pohjanpalo all’orizzonte sceglie le torri come antica arma difensiva dal sapore sardo. E di fatto con le cattive maniere nel primo tempo Altare tiene a largo l’acqua alta dei veneziani nell’area di rigore rossoblù. Scivolone a inizio ripresa quando perde il tempo sul traversone che poi serve la testa di Pierini per il 2-1 ospite. 

Obert 6 – Prima frazione ordinata e di sacrificio dove limita tanto le possibili scorribande del Venezia che quasi sempre decide di attaccare sull’altro lato del campo. A inizio ripresa Ranieri sceglie di adattarlo da quinto con il passaggio a 3 della linea difensiva e sul traversone che porta al 2-1 è proprio lui che si perde il taglio di Pierini. Sintomo di una fatica nella posizione dove non riesce a trovare le misure, tende a schiacciarsi molto e fatica in marcatura. Con Ranieri che all’ora di gioco lo richiama (dal 61′ Azzi 6 – Entra e dà brio alla fascia mancina, anche se un po’ troppo spesso si dimentica che a un certo punto il campo finisce e la palla andrebbe passata. Nel finale va vicinissimo anche al gol con un bel tiro di potenza deviato).

Nandez 7,5 – Barba lunga ma curata, doppio taglio e ghigno sempre pronto ad essere mostrato in faccia agli avversari. Il suo primo tempo è una cartolina vivida, anzi vividissima, dei tempi migliori. Per lunghi tratti sembra decisamente troppo per la categoria. I suoi cross per Lapadula sono patrimonio Unesco e dalle sue scorribande il Venezia non rivede indietro prigionieri con il Cagliari che a volte è poco cinico nel sfruttare i suoi inserimenti. Nella ripresa perde il duello uno contro uno con Ellertsson che porta alla rete dei lagunari. E in generale la ripresa è un filo sotto tono rispetto alla prima parte di gara, ma la sua prova è da assoluto protagonista. Con un Nandez così il Cagliari può continuare a sognare (dal 77′ Kourfalidis SV – Nel finale per dare polmoni e copertura contro gli ultimi assalti del Venezia).

Makoumbou 7 – Quando protegge palla usando il corpo sembra il babbo al parchetto con gli amici del figlio. Ogni tanto ha quel tocchetto in più che probabilmente farà sempre parte del suo DNA in campo, ma fa un lavoro di filtro importantissimo per tutta la sfida. Nel primo tempo alza il Mose e il Venezia sbatte continuamente sulla diga rossoblù non alimentando quasi mai le sue punte. 

Deiola 6,5 – Parte a mille, fa un’apertura clamorosa dopo pochi minuti che manda in porta Lapadula ma il peruviano spreca. Lotta su ogni pallone e dà ritmo dando al Cagliari un ottimo approccio sulla gara. Poi cala un po’ sbagliando qualche appoggio di troppo. Ranieri però dimostra difficilmente di poterne fare a meno per duttilità tattica e spirito di appartenenza e di sacrificio. (dal 72′ Rog 6 – Entra per dare armonia nelle due fasi ai suoi, ancora non è nella forma migliore ma dà il massimo per aumentare il tasso tecnico in campo dei suoi).

Mancosu 6,5 – Su Mancosu, nuovo vocabolo in sardo campidanese per indicare la livella. Lui è l’equilibratore di tutto il primo tempo dei rossoblù. Sfiora un gran gol che centra solo la rete esterna, ma per il resto è il giusto collante tra centrocampo e attacco di Ranieri. Probabilmente non è tirato a lucido atleticamente come nei giorni migliori, ma ha la classe per far fare al Cagliari un viaggio in prima classe pur quando è meno centrale nella manovra. Non è un caso che il tecnico romano decida di preservarlo all’intervallo dando più peso alla sua difesa (dal 46′ Goldaniga 6 – Entra e sbanda poco aiutando il Cagliari ad avere ancora più peso in fase di non possesso. Anche con la squadra un po’ schiacciata dal Venezia nel finale risponde presente).

Luvumbo 6 – Se nel calcio gol e assist non fossero uno degli aspetti fondamentali del gioco lui sarebbe tra i migliori giocatori al mondo. Se fosse una semplice guerra di possesso arrestarlo per gli avversari sarebbe praticamente impossibile. Però a fare la differenza è altro. Detto questo parte subito aggressivo e abbassa le orecchie del Venezia con continui affondi, dando una grossa mano a Lapadula con scambi e uno-due. In un feeling che sembra crescere. Cala alla distanza e Ranieri lo toglie (dal 72′ Prelec 6 – Ranieri lo manda in campo per la rumba finale e gli chiede lotta, tanta lotta. Lui alza i gomiti e fa dello spirito di sacrificio il suo pensiero guida. A volte si intestardisce troppo con la palla tra i piedi ma risulta utile quando c’è da soffrire). 

Lapadula 9 – Voto come il numero che porta sulla schiena. Lo chiamano El Bambino ma in campo porta a lezione e a ripetizione tutti i 22 in campo più successivi subentrati. Sta attraversando un momento psicologico incredibile, sembra in quella fase in cui a un attaccante in fiducia riesce tutto. Non solo le due reti che decidono la sfida ma anche un lavoro sporco infinito per far salire i suoi, per far respirare i reparti e per tenere in costante apprensione il Venezia. 

All. Claudio Ranieri 7 – Stravolge il suo Cagliari all’inizio e alla fine i risultati dicono che lui ha ragione. La scelta di difendersi fino da inizio secondo tempo a un certo punto rischiava di essere controproducente ma quest’uomo ha dato un’anima e un’identità a una squadra che va oltre ai fantasmi di Venezia di un anno fa, che supera anche i momenti di difficoltà e continua a sperare nella Serie A. Difficile chiedere di più sinceramente. Contro il Parma servirà più continuità e meno momenti di rilassamento, quello è poco ma sicuro. 

Roberto Pinna

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