Le nostre valutazioni sui rossoblù di Claudio Ranieri dopo il primo turno della semifinale playoff tra Cagliari e Parma per la promozione in Serie A. Gara in una Unipol Domus sold-out che ha visto la rimonta clamorosa dei rossoblù per 3-2 grazie alle reti di Luvumbo e Lapadula (clicca qui per leggere la cronaca della gara).
Radunovic 5 – Nel primo tempo si dimostra insicuro in entrambe le reti incassate, sulla prima va giù in ritardo e ha, in parte, l’alibi di veder partire in ritardo il pallone tra le gambe dei suoi compagni. Sulla seconda marcatura è troppo statico e subisce troppo facilmente sul suo palo.
Zappa 5 – Nella prima frazione si impegna soprattutto in fase di spinta offensiva, non trovando però quasi mai il guizzo per l’inserimento. Peccato che il copione della gara parli di un Parma che sulla sua fascia di competenza fa il bello e il cattivo tempo. Quasi mai preciso in ripiegamento sulla seconda rete dei gialloblù si fa saltare netto con troppa facilità. Nella ripresa mette qualche traversone in più ma quasi mai con precisione. La sua partita non decolla e Ranieri lo richiama (dal 69′ Di Pardo 6 – Entra e dà maggiore brio alla spinta dei suoi. Aiuta anche lui ad alzare la testa dopo il momento più buio della gestione Ranieri fin qui, che si trasforma invece nel picco di entusiasmo).
Dossena 4.5 – Affanno. Vive un primo tempo riuscendo a riemergere per respirare solo un paio di volte dalle sabbie mobili che creano i gialloblù. Zappa non lo aiuta e lo costringe troppo spesso ad allargarsi sulla fascia facendo saltare le marcature contro un Parma che imbuca che è un piacere con i centrocampisti offensivi. Sembra lontano parente di quello visto contro il Venezia, sbagliando anche tanto in impostazione dove si intestardisce con diversi lancio lungo di troppo (dal 69′ Goldaniga 6,5 – Sinceramente viene da chiedersi perché non sia partito titolare. Non sbaglia quasi nulla dal suo ingresso e mette la museruola al Parma)
Altare 5 – Parte molto concentrato ma presto va anche lui in difficoltà sulle tantissime folate dei gialloblù. Vede avversari da tutte le parti e perde la bussola. Sbagliando anche tanto con la palla tra i piedi. Nella ripresa riesce a soffrire meno, aiutato però da un’intera squadra che cambia letteralmente pelle.
Azzi 6,5 – Anche nel momento peggiore dei suoi è uno dei meno peggio. Prova a dare spinta in avanti e in difesa soffre meno sulla propria fascia, certo non fa preciso di secondo nome quando c’è da tirare ma detta spesso passaggi e inserimenti e per un Cagliari con poche idee è linfa importante.
Nandez 7 – Frenetico per tutto il primo tempo, manda in campo la versione peggiore di sé. Quella che sbuffa e crea caos invece che dare cuore e anima al Cagliari. Però a livello di testa non molla mai per indole e infatti nella ripresa entra con totalmente un altro piglio. Il recupero tutto nervi per l’assist che porta alla rete di Luvumbo è un concentrato di Leon puro, purissimo. Alla fine il voto non può che essere alto per l’impatto sul risultato finale.
Makoumbou 7,5 – Del centrocampo del Cagliari nel primo tempo è quello che sbanda meno, pur dovendo tanto inseguire gli avversari. Con il passare della gara cresce tanto e nella ripresa recupera diversi palloni importanti per dare maggiore grinta ai rossoblù. Chiude in stato di grazia, facendo partire anche l’azione che porta al rigore procurato da Luvumbo.
Rog 4 – Della qualità del giocatore pre-infortunio ormai sembra essere rimasto pochino, purtroppo per il Cagliari. Passeggia davvero troppo in una gara ad altissima intensità e nel primo tempo è quasi sempre in ritardo, comprese le due occasioni che portano ai due gol del Parma nei primi 45′. Ranieri gli chiede classe e brio in entrambe le fasi, ma il suo primo tempo è da dimenticare e infatti resta negli spogliatoi all’intervallo (dal 46′ Deiola 6 – Servono polmoni, grinta e senso di appartenenza. Ci mette tutto e di più per un secondo tempo sempre con l’elmetto in testa).
Mancosu 4 – Balla tra le linee, ma non è un complimento perché la sua più che una danza sinuosa sembra quasi sempre un movimento fuori tempo di chi fatica a capire il ritmo della partita. Ranieri non lo cambia subito all’intervallo e prova a insistere su quello che sulla carta è uno dei suoi migliori giocatori, ma la partita racconta altro e all’ora di gioco il tecnico romano è costretto a togliere il suo numero 5 irriconoscibile. Appoggi invece che tiri in porta e passaggi all’indietro invece che assist in profondità come simbolo di una serata no. Spaesato. (dal 62′ Viola 6,5 – Dà geometria a una squadra priva di grandi idee. Non ruberà gli occhi come Luvumbo ma anche il suo ingresso ha aiutato, e non poco, nella rimonta dei rossoblù).
Pavoletti 4.5 – Vede pochissimi palloni e manca di mordente dentro l’area di rigore avversaria in quelle poche occasioni avute. Il Cagliari con lui a fare da partner di Lapadula sembra perdere in rapidità di pensiero e imprevedibilità. Ranieri lo sceglie come mossa di carisma e cuore, ma il suo capitano non risponde presente con il Parma che lo limita senza troppa apprensione e nell’intervallo viene sostituito. (dal 46′ Luvumbo 9 – Entra con la fame di chi vuole sbranare il mondo. Aggredisce come un molosso tutta la fascia e fa un gol che è una perla per coordinazione e linea di tiro. In campo sta che una meraviglia e con furbizia si guadagna anche il rigore che Lapadula trasforma. Finita qui? Macché, si inventa una serpentina e un tiro sotto il sette che vale anche la rimonta clamorosa. E poi si sdraia a terra per festeggiare, dopo aver letteralmente sdraiato il Parma in 45′ più recupero).
Lapadula 7,5 – Soffre, lotta, si sbatte e addirittura nel primo tempo in totale crisi si mette anche a fare lui i cross per i compagni. Nella ripresa morde il freno su ogni cross, vuole la palla giusta, arriva su calcio di rigore e lui non sbaglia confermandosi l’uomo simbolo di una squadra che riesce a non mollare mai. L’azione del 3-2 nasce dalla sua caparbietà e della sua fame portando avanti tutto solo un pallone che altri avrebbero gestito con minore fame.
Allenatore: Claudio Ranieri 6,5 – Parte puntando sull’esperienza e sui veterani. Scelta che non solo non ripaga ma che rischia di spegnere definitivamente le speranze per la Serie A. Però da quando è arrivato a gennaio ha dato un cuore a questa rosa, un cuore che permette con un pizzico di ordinaria follia di andare oltre ogni ostacolo. La ribalta con Luvumbo e Lapadula e va a giocarsi a Parma il continuo di un sogno con una rimonta che resterà comunque nella storia.
Roberto Pinna