Le nostre valutazioni sui rossoblù dopo la sfida di Serie A valevole per il ventinovesimo turno tra Spezia e Cagliari allo stadio Alberto Picco. Gara finita con una sconfitta per 2-0 per gli uomini di Walter Mazzarri.
Cragno 7 – Il Verde non è il suo colore preferito. Primo tempo da assoluto attore protagonista, prima ferma il 10 ligure su due tentativi di “olimpico” da calcio d’angolo, poi lo neutralizza benissimo dal dischetto. Come se non bastasse dice di no anche ad Agudelo che prova ad angolare a botta sicura da dentro l’area di rigore. Sul gol di Erlic le colpe non sono sue. Idem sul 2-0 di Manaj.
Goldaniga 5 – Su quella fascia lo Spezia attacca e non poco, mostrando un bel feeling tra Agudelo e Gyasi. Lui prima va in affanno, poi tenta di prendere le misure. Senza successo però perché anche nella ripresa insegue più che arginare e Manaj si gira su di lui nella seconda rete dei padroni di casa.
Lovato 5 – Parte con la solita certezza mostrata da quando ha messo piede in Sardegna. Gyasi però con continui strappi è un avversario che dimostra di soffrire di più del classico centravanti. E meno attento del solito in alcune situazioni, come dimostra l’occasione della rete di Erlic dove è leggero in marcatura in area piccola. In linea di massima forse la sua peggior prova da quando è arrivato in prestito in rossoblù. (dal 71′ Keita 5.5 – Chi si rivede, entra con la gara già avviata verso binari non piacevoli e non dà nessun tipo di vera scossa).
Altare 6 – Alla vigilia sembrava uno dei possibili sacrificati del Picco, anche a causa di alcuni episodi non gestiti al meglio di recente. E invece Mazzarri gli dà fiducia e lui prova a metterci ordine e fisico, patisce di più quando su quella fascia Verde e Amian decidono di accendere il motorino. Detto questo, per animosità e voglia spesso sembra essere l’unico dei suoi ad aver capito il peso della sfida, dopo Cragno uno dei pochi salvabili.
Bellanova 5.5 – Meno sciolto del solito nei primi 45 minuti, riesce a farsi vedere poco in avanti e anche i traversoni sono meno precisi rispetto alle ultime uscite. Nella ripresa prova a spingere di più ma senza ordine e in fase di non possesso non sempre è preciso. Rispetto a molti compagni comunque ci mette qualcosa in più.
Deiola 5 – Deve coprire una porzione molto ampia di campo per impedire allo Spezia di fare densità in mezzo, e per tutto il primo tempo fatica a trovare la sua giusta posizione. Paga tanto in costruzione con alcuni velenosi palloni persi. “Morbido” in marcatura nell’azione della rete di Erlic. Poi esce in una gara che non dà mai l’impressione di essere la sua. (dal 61′ Pereiro 5 – Entra la sua peggior versione: poca corsa, fuori dal gioco e distratto palla al piede).
Baselli 5 – La posizione da trequartista aggiunto è la più complessa in questo momento della stagione rossoblù. Lo ha dimostrato l’ultimo Marin e anche il Baselli del primo tempo del Picco. L’ex granata si sbatte ma Mazzarri in un 3-5-2 che si trasforma a 3-4-2-1 in base alla situazione di gioco chiede ai suoi incursori di cantare e portare la croce. Livello di difficoltà elevato e infatti la sua è una prova da dimenticare. A inizio ripresa perde la bussola e viene sostituito (Dal 61 Marin 6 – Entra e prova a muoversi tanto svariando da un lato all’altro del campo. Crea e lotta ma di più può poco in un pomeriggio che è totalmente da dimenticare per i suoi).
Grassi 5 – Primo tempo dai due volti: è il giocatore del Cagliari che tira maggiormente (2 conclusioni a lato non di troppo), ma perde anche una quantità eccessiva di palloni in ripartenza. Su una di queste Agudelo non sorprende un ottimo Cragno. Nella ripresa balla tanto faticando a trovare la giusta zolla per arginare le ripartenze avversarie, meglio impostando ma parliamo di poca cosa (non solo per colpa sua).
Dalbert 5 – Diciamolo subito: il suo primo tempo non è da buttare, anzi. Parte attento in copertura e due dei cross migliori dei rossoblù nella prima frazione arrivano dai suoi piedi. Poi però torna la maledizione del brasiliano negli episodi chiave. Quando c’è da creare un pericolo da fermo per gli avversari non si sa bene come e quando ma c’è sempre il suo zampino. In questo caso zampone su Erlic (e si fa pure male). Per sua fortuna Cragno annulla ogni pericolo parando il rigore (dal 46′ Zappa 5.5 – Entra e fa più ruoli, tutti però senza trovare il giusto guizzo).
Pavoletti 5.5 – Sponde, insulti e fatica. Primo tempo per cuori forti ma il Pavo aggiusta un paio di volte la coda ed è protagonista di ogni battaglia in salsa rossoblù sul campo dei bianchi. Cala vistosamente anche con quando la squadra a metà del primo tempo decide di spegnere il radar sull’obiettivo salvezza.
Joao Pedro 5 – Aiuto mi si è ristretto Joao. Non sappiamo se Mazzarri abbia sbagliato lavaggio con il brasiliano ma questa versione da trequartista d’appoggio alla manovra e tutto pressing sembra essere tutto tranne che utile per la salvezza del Cagliari. Serve una svolta il prima possibile.
All. Walter Mazzarri 5 – Subito dopo la Lazio aveva promesso che il 3-0 non avrebbe lasciato scorie e invece il suo Cagliari sembra aver fatto un salto indietro nel tempo a dicembre. Il Cagliari ha meno spirito, meno identità e meno gioco. Risultato? Perde uno scontro diretto velenoso e dopo le grandi speranze ora torna la grande paura della retrocessione. Le scelte non sono dalla sua, sia nei cambi di formazione che considerando le mosse tattiche di uno Spezia che considerando tutta la partita merita il 2-0 e avrebbe anche potuto chiudere con maggiore scarto.
Roberto Pinna