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Latte Dolce-Torres: Maria Grazia Daga, la lady del derby sassarese

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Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Frase usata e abusata e anche molto ingiusta. Nessuno sta dietro a nessuno, ci sono solo storie che appassionano più di altre e che hanno come protagonisti uomini e donne con i loro valori e i loro sacrifici. Attorno al racconto di Latte Dolce-Torres, nuovo derby di Sassari in Serie D importante per i biancocelesti per la salvezza e per i rossoblù per inseguire la vetta del girone G, c’è Maria Grazia Daga. Moglie di Pierluigi Scotto, allenatore del Latte Dolce, e mamma di Luigi Scotto, bomber della Torres.

Maria Grazia, quanto è complicato gestire in casa un marito che fa il tecnico e un figlio che fa il giocatore?

“In casa il minimo comune denominatore è sempre stato il pallone. Non dico che sia tutte le volte semplice perché ci sono momenti di ansia e frenesia, che dipendono dai periodi della stagione, ma è sicuramente molto emozionante. A me piace ascoltare i risultati di Pierluigi e Gigi, vedere cosa pensano anche gli altri, quanto apprezzano il loro lavoro, ma sempre stando un po’ distante”.

Quindi niente derby al Vanni Sanna?

“No, lavoro a quell’ora. Ma non sarei andata comunque. Troppa ansia per una partita così. Raramente vado allo stadio, preferisco guardare il risultato a gara in corso online. Se segna Gigi o se Pierluigi con la sua squadra sta vincendo esulto anche da sola, ma in presenza ci sarebbe troppa sofferenza (ride ndr)”.

Quanto l’ha fatta penare il Gigi bambino che sognava di fare il calciatore?

“Devo essere sincera in questo è stato bravo Pierluigi. Lo ha sempre consigliato tantissimo e preso da parte per farlo crescere fin da piccolissimo. Anche per questo tra loro si è creato questo rapporto particolare e Gigi ogni volta che può ricorda l’importanza di quell’aiuto da parte del padre. C’è un legame viscerale e intenso tra loro”.

Ma fin da piccolo Gigi ha avuto in testa solo il pallone?

“Sempre. Ricordo che già nel passeggino, appena nato, aveva un piccolo pallone del Milan. Insomma, era nel suo destino”.

Chi dei due è più difficile da “calmare” dopo una sconfitta?

“Pierluigi, è una persona vera e di cuore e quindi sente particolarmente ogni progetto che decide di sposare e portare avanti. Anche in questo Gigi è molto simile al padre, ma diciamo che riesce a smaltire prima la rabbia. Poi in ogni caso tocca a me sorbirmeli a casa (scherza, ndr)”.

Sarà un derby quasi natalizio a Sassari, un augurio per Gigi e Pierluigi?

“A Gigi auguro di togliersi ogni soddisfazione che merita e vuole con la Torres, come centrare la promozione in Serie C. E ovviamente di fare tanti gol. A Pierluigi auguro la salvezza nel 2022. Credo che per la passione che ci mette sia giusto. Sento tanti apprezzare il suo lavoro anche se ora la squadra è in un momento complicato, e sono sicura che riuscirà nei suoi obiettivi”.

Roberto Pinna

 

TAG:  Serie D
 
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