Nuovo weekend di Serie A e nuovo lavoro di analisi sull’avversario del Cagliari di Claudio Ranieri. Grazie all’accesso al sistema di raccolta dati di Daniele Bianchi abbiamo provato, così come già fatto contro il Bologna nella prima giornata del girone di ritorno, a guardare le caratteristiche del gioco del Frosinone dell’ex Eusebio Di Francesco per capire che tipo di gara potrebbe essere quella dello Stirpe domenica 21 gennaio.
Situazione
Momento non semplice per i ciociari in Serie A, sono cinque per i ragazzi di Di Francesco le sconfitte consecutive e l’ultima vittoria in campionato risale allo scorso 26 novembre, 2-1 al Genoa. Prima della ventunesima giornata il Frosinone è al quindicesimo posto con 19 punti, uno in più del Cagliari e due in più del Verona terzultimo. Laziali che fanno decisamente meglio in casa rispetto alle gare in trasferta, lontano dallo Stirpe appena 2 punti fin qui (ultimo rendimento fuoricasa della A, il Cagliari ne ha raccolti 3). Il Frosinone è una squadra che segna abbastanza, 25 reti in venti turni (uno in più della Lazio sesta, per esempio), ma la difesa di Di Francesco concede anche tanto, 39 marcature subite (solo la Salernitana fa peggio, 40).
Stile di gioco
Il Frosinone, nonostante abbia un punto in più del Cagliari e sia una squadra di bassa classifica, ha uno stile di gioco piuttosto sfrontato: oltre ad un naturale approccio difensivo, normale per le squadre di bassa classifica, cerca comunque di avere il controllo della palla e va costantemente alla ricerca dell’aggressività . C’è da dire di contro, come già detto, che vedendo il grafico npxGD quella ciociara è una squadra che ha subito parecchio e che lascia tanto all’avversario in termini di chiare occasioni da gol a partita. E d’altronde il pazzo 4-3 dell’andata con il Cagliari in grado in 20 minuti più recupero di rimontare dallo 0-3 ne è una prova tangibile.
Approccio difensivo
Come accennato, nonostante i tanti gol presi, il Frosinone ha attuato delle tattiche per provare a limitare i danni in fase difensiva. Soprattutto la squadra di Di Francesco cerca di concedere poco il pallone all’avversario nella propria trequarti. Con 45,55 passaggi concessi nella propria trequarti i ciociari sono la sesta miglior squadra in questa particolare classifica e anticipano squadre più in alto nella generale, come Monza, Bologna, Atalanta, Juventus o Roma. Il Cagliari concede tanto possesso invece all’avversario anche nei pressi della propria area di rigore, 57,70 passaggi nella propria trequarti che valgono il penultimo posto davanti al Genoa. Tecnica di aggressività in fase difensiva che comunque fin qui, dato sui gol subiti alla mano, non ha funzionato per Di Francesco.
La strategia fin qui rivedibile nell’approccio difensivo del Frosinone è evidente anche analizzando il numero sulla percentuale di conclusioni subite da attacco manovrato (quindi con difesa schierata) dagli avversari in questa prima parte di campionato. I ragazzi di Di Francesco, precedono il Milan, e sono la squadra che subisce di più a difesa schierata della Serie A. Un’indicazione per il Cagliari che dovrà essere lucido con la palla tra i piedi e paziente per costruire con la propria manovra un’occasione da gol che, statistiche alla mano, è probabile la squadra laziale conceda. A questo punto la domanda da porsi è: sappiamo che i rossoblù sono abili in transizione rapida, ma come vanno le azioni offensive su attacco manovrato dei ragazzi di Claudio Ranieri? Il Cagliari è l’undicesima squadra per conclusioni, sempre in percentuale, su attacco manovrato. Un dato non eccellente ma che comunque i rossoblù possono provare a sfruttare allo Stirpe. Per una volta, anche se i risultati da tre punti ottenuti in questa Serie A direbbero il contrario, l’attenzione palla al piede potrebbe contare più della sana follia e della frenesia tipica del gioco dei ragazzi di Ranieri in possesso.
Attenzione sulle palle inattive
Frosinone-Cagliari sarà una gara dai classici punti doppi, come spesso accade quando si incontrano due squadre che devono salvarsi nel girone di ritorno. Contro il Bologna avevamo sottolineato l’importanza in fase offensiva sui calci d’angolo per il Cagliari, data la tendenza dei rossoblù a trovare la conclusione da corner e la poca attitudine a non subire un tiro su situazione dalla bandierina dei felsinei. Anche contro il Frosinone i calci d’angolo potrebbero essere una chiave del match, così come quasi tutti gli episodi da palla inattiva. Non solo, stavolta, in fase d’attacco, con il Cagliari che resta una delle migliori (quinta per precisione) squadre per tiri trovati da corner, ma anche in fase difensiva. Dato che anche il Frosinone trova con costanza un tiro su schema dalla bandierina (settimo miglior dato in questo aspetto della A).
Frosinone e costruzione dal basso
Tra le squadre che devono provare a conservare la massima serie il Frosinone ha la migliore fase di costruzione dal basso e analizzando e analizzando la media dei passaggi fatti nella propria metà campo ha dei dati da centro classifica in Serie A. Il Cagliari invece non fa della costruzione dal basso un suo punto di forza, pur avendo dei numeri di passaggi fatti nella propria metà campo più alti rispetto a molte squadre impegnate insieme ai rossoblù nella corsa salvezza.
Come battere il Frosinone
In chiusura analizziamo il dato npxGD dell’intera Serie A. Si tratta, come ormai saprete se vi siete appassionati a questa rubrica, della differenza tra le chiare occasioni da rete create e le chiare occasioni da rete subite escluse le situazioni di calcio di rigore. Solo la Salernitana ha un dato più negativo del Frosinone in questo campionato in questa statistica. Solo il Genoa ha un saldo negativo minore in questo dato rispetto al Cagliari, se consideriamo solo le formazioni che lottano per non retrocedere. Esclusa l’Udinese che ha addirittura un saldo positivo. Cosa soffre il Frosinone? Generalmente la squadra di Di Francesco va in apnea contro chi gioca in modo aggressivo e costringe i ciociari ad abbassarsi tanto. Il Cagliari, che di norma ha un gioco molto incentrato sul lancio e sulla verticalità , avrà due vie per provare a mandare in tilt i laziali: alzare il dato sul possesso nella metà campo avversaria e provare a fare la partita, oppure alzare ulteriormente l’intensità con continui lanci a cercare la punta (Petagna molto probabilmente) e con una lotta serrata con mezzali ed esterni sulle seconde palle. In parte in un approccio simile alla miglior parte del secondo tempo contro il Bologna. Poi come sempre accade in gare come questa a fare la differenza saranno anche stimoli e fame.
Roberto Pinna




















