“Un pezzo di salvezza passa da questa sfida al Lecce“. Parole e musica di Claudio Ranieri che bene descrivono, se mai ce ne fosse ulteriore bisogno, l’importanza del match della Unipol Domus tra il Cagliari e i salentini. Per i rossoblù la gara interna a quattro giornate dalla fine della Serie A rappresenta non solo l’opportunità di allungare su un terzultimo posto distante soli 3 punti ma anche la possibilità di pronto riscatto dopo il netto 3-0 subito a Genova dal Genoa. Come sempre allora vediamo, grazie al sistema di analisi dati di Daniele Bianchi, i punti di forza e il momento del Lecce per provare a capire che scontro diretto salvezza sarà .
Contesto
Al momento il Lecce di Luca Gotti si trova al tredicesimo posto in classifica con 36 punti e precede proprio il Cagliari fermo a 32. Lecce che dall’arrivo di Gotti in panchina ha piano piano trovato un’ottima costanza di rendimento e nell’ultimo mese (5 partite) i giallorossi hanno messo insieme due pareggi, due vittorie e una sola sconfitta (a San Siro contro il Milan). Un andamento da inizio aprile a inizio maggio da sesto posto in classifica. Nello stesso lasso temporale il Cagliari ha raccolto una vittoria, tre pareggi e una sconfitta per un rendimento nel periodo da dodicesimo posto in A. Il Lecce sta giocando attualmente con un 4-2-3-1, rispetto al 4-3-3 della prima parte di stagione, e questa è forse una delle modifiche più sostanziali dell’ultimo periodo con Gotti al timone. Ma andiamo nel dettaglio per analizzare i salentini grazie alle infografiche realizzate da Daniele Bianchi.
Spirito sbarazzino
Il Lecce, come emerge dall’analisi, tra le formazioni che hanno lottato in questo campionato per la salvezza è stata quella che praticato un gioco maggiormente diretto e transitivo, prediligendolo alla costruzione del basso ragionata. Insomma, una squadra che rende al meglio quando costretta a pensare poco e ad attaccare direttamente la porta. Questo si evince bene dal grafico a torta sotto riportato, con la percentuale più alta nel gioco del giallorossi che è dedicata proprio all’attacco diretto. Questo è un approccio che i rossoblù di Ranieri dovranno tenere bene a mente sia come chiave per prendere in contropiede i salentini sia, soprattutto, come attenzione difensiva nel match della Domus.
Attenzione in difesa
Nonostante sia una squadra con un attacco diretto alla porta elevato, il Lecce è anche una formazione con un buon approccio difensivo. Lo dimostra un dato in particolare: le percentuali di contropiedi subite e le conclusioni concesse all’avversario su situazione di contropiede. I salentini in Serie A sono la squadra che concede meno contropiedi e che concede meno (in percentuale ovviamente) tiri agli avversari su questa situazione di gioco. Insomma, per prendere di sorpresa i giallorossi di Gotti serve tanto cinismo e magari provare a sfruttare anche l’attacco palla al piede chiudendo maggiormente i loro rifornimenti dalla cintola in su per andare a bloccare quella che è l’unica, o quasi, certezza di manovra dei salentini.
Ripartenze letali
Al contrari di quelli subiti il Lecce è molto abile nei contropiedi che costruisce. I salentini sono tra le migliori squadre della Serie A, insieme a Udinese, Inter, Milan, Sassuolo e in parte Cagliari, a trovare una conclusione su una ripartenza rapida. In media i giallorossi pugliesi fanno 1,94 contropiedi ogni 90 minuti e praticamente una transizione su due finisce con un tiro dei ragazzi ora allenati da Gotti.
Fattore palle inattive
Così come all’andata, conclusasi in parità per 1-1, le palle inattive potrebbero rappresentare un fattore chiave per decidere la vincitrice di Cagliari-Lecce. Curiosa in questo senso l’analisi su calcio d’angolo per i giallorossi. I pugliesi di Gotti sono la seconda squadra, dopo l’Inter, che ha subito meno conclusioni su corner del campionato in corso. E al tempo stesso, dopo Udinese e poi Verona, il Lecce è la terza squadra della Serie A in corso che trova più tiri da situazione dalla bandierina. Il Cagliari dal canto suo ha una buona percentuale di conclusioni su corner a favore ma al tempo stesso i rossoblù concedono tanto agli avversari quando hanno un calcio d’angolo contro.
Roberto Pinna


















