Nuovo weekend e nuova analisi statistica sull’avversario del Cagliari di Claudio Ranieri in Serie A. Nel turno numero tredici del campionato i rossoblù ospitano il Monza di Raffaele Palladino, ex giocatore del tecnico romano ai tempi della Juventus. I brianzoli sono noni in classifica forti di 17 punti totali e nelle ultime cinque giornate con due vittorie, due pareggi e una sola sconfitta (Roma) hanno mantenuto un rendimento da Europa League. Vediamo allora nel dettaglio il gioco e i numeri di Colpani e soci in questa stagione.
In sintesi
Il Monza fin qui ha dimostrato di essere una squadra molto abile in fase di possesso, con una più che buona capacità di costruzione del gioco e buone qualità anche nella ricerca del dominio territoriale nella metà campo avversaria. La squadra di Palladino non ricerca il recupero palla alto e concede qualcosa nei calci d’angolo contro. I brianzoli sono una formazione abbastanza quadrata ed equilibrata con 13 reti fatte e 11 subite e sanno fare bene anche in trasferta, tanto che due delle quattro vittorie attuali in Serie A sono arrivate lontano da Monza (3-1 a Verona e 1-0 a Sassuolo). Ma andiamo nel dettaglio con i nostri dati statistici trasformati in grafici grazie al lavoro di Daniele Bianchi.
Costruzione di gioco da big
Non abbiamo citato a caso il rendimento recente quasi da Europa League del Monza, i brianzoli infatti hanno alcuni dati che li avvicinano alle migliori della classe, specie in fase di gestione del pallone. E d’altronde i complimenti di Ranieri a Palladino prima del match di domenica, ore 12.30 in una Unipol Domus quasi già sold-out, non sono arrivati per caso. Il Monza sa ragionare con la palla tra i piedi e preferisce impostare le partite partendo da un controllo del possesso. Palladino guida la settima miglior squadra del torneo per la quantità di passaggi fatti nella propria metà campo prima di subire un’azione difensiva avversaria efficace. I brianzoli solitamente in media fanno poco meno di 14 passaggi prima di subire in modo efficace la pressione dell’altra squadra. In questa classifica guida il Napoli (15,6) mentre la Salernitana è la squadra che gestisce peggio il possesso nella propria metà campo (7,5). Nella media il Cagliari di Ranieri con 10,4 passaggi prima di un recupero avversario.
Non solo controlloÂ
Detta così uno può pensare: ok, il Monza è la classica squadra votata al gioco moderno a cui piace fare tanto possesso, a volte anche sterile, nella propria metà campo. Ma non è così. I ragazzi di Palladino hanno un rendimento tra i migliori della classe anche nei passaggi effettuati nell’ultimo terzo di campo avversario. Insomma, sanno come gestire il controllo territoriale per provare a mettere la loro firma nel match. Il Napoli è primo in questa classifica con 57,1 ma il Monza è sesto con 51,2. Ultimo l’Empoli con 41,8, mentre il Cagliari è in netta crescita ed è appena sotto Juventus e Milan al decimo posto con 49,1 passaggi fatti nell’ultima parte di campo.
Capacità di andare al tiro
Dopo queste due grafiche verrà spontaneo farsi un’altra domanda: va bene il giro palla e la qualità in possesso, ma in che percentuale il Monza trasforma questo predominio in una conclusione a rete? Anche in questo caso i dati sono ottimi per i brianzoli. La squadra di Palladino è la terza del campionato per qualità dell’azione che porta a un tiro, infatti solo Inter e Napoli, in percentuale, trasformano in una conclusione i proprio attacchi posizionali più volte rispetto al Monza. Nel circa il 30% delle manovre offensive su attacco posizionale Colpani e soci vanno al tiro. Il Cagliari di Ranieri si attesta sul 25%, anche qui con numeri discreti e in ottima crescita che testimoniano un cambio di ritmo per i rossoblù anche nei dati rispetto a inizio campionato. Cosa si intende per attacco posizionale? Quelle particolari azioni d’attacco che prevedono l’occupazione razionale del campo attraverso il proprio possesso palla manovrato contro una difesa avversaria schierata.
Poco pressing alto
Il Monza non è una squadra che fa del pressing alto asfissiante un suo mantra, a differenza della Fiorentina che ha recuperato 15,6 palloni con la pressione sulla prima costruzione avversaria. La squadra di Palladino recupera mediamente 11,3 palloni in zona offensiva, mentre il Cagliari è quintultimo con 10,08. Questo fa capire come al contrario di quando gestisce il pallone quando prende molto coraggio il Monza è una squadra più coperta in fase di non possesso, lascia la prima linea di gioco per avere più uomini nella propria metà campo.
Calci d’angolo da sfruttare
Il Monza è la terza squadra del campionato per conclusioni subite su situazione di calcio d’angolo a sfavore. E questo deve essere un focus sul quale spingere forte per il Cagliari di Ranieri, magari sfruttando alcune torri come Dossena o Pavoletti. In percentuale ogni corner contro il Monza subisce una conclusione nel 36,3% dei casi. Peggio fanno solo Bologna (41,1%) e Salernitana (38,8%). L’Inter è quella che ne subisce meno (15,08%), mentre il Cagliari nel 31,5% dei casi.
Dati sui singoli giocatori
Guardando ai dati in fase di costruzione dei singoli giocatori salta subito all’occhio quanto detto in apertura di analisi sul lungo giro-palla nella propria metà campo del Monza. Infatti l’ex di turno Andrea Carboni (tra i giocatori con almeno il 50% di minuti giocati in Serie A) è l’uomo che ha ricevuto più passaggi e che ha effettuato più passaggi tra i ragazzi di Palladino. Il secondo è l’azzurro e campione d’Europa Pessina.
Il recuperato e probabile titolare, o comunque protagonista anche se a gara in corso, Mota è l’uomo più pericoloso fin qui del Monza. Il dato sugli expected goals (le chiare occasioni da rete) creato a partita parla di 0,47 per il duttile giocatore offensivo di Palladino. Seguono Colombo (0,26), a lungo in estate oggetto del calciomercato del Cagliari, e un Colpani fin qui confermatissimo dopo le buone cose fatte vedere lo scorso anno in Serie A (0,18).
Roberto Pinna





















