Imprevedibile, dal tasso tecnico importante e spinta dai risultati positivi di Champions League. La sfida all’Olimpico di Roma contro la Lazio di Maurizio Sarri per il Cagliari di Claudio Ranieri sa di esame della verità . I sardi cercano una gioia esterna, vogliono una successo di peso contro una big (fin qui zero punti contro le grandi in Serie A) e soprattutto Makoumbou e soci vogliono mandare un segnale forte alle dirette avversarie per la salvezza.
Contesto
Per centrare il colpo grosso però il Cagliari dovrà battere una Lazio sì in crisi di risultati in campionato – “Hanno una classifica che non è veritiera per la fora dei singoli”, ha commentato Ranieri prima della partenza per la Capitale – ma vogliosa di pronto riscatto grazie a una campagna europea fin qui ottima. La Lazio è una squadra che fa della ricerca del dominio della palla il principale punto identitario. Come da tradizione “sarriana”. Soprattutto nella fase di costruzione, che rappresenta il punto forte dei biancocelesti (meno nella ricerca del possesso nella metà campo avversaria). Proprio il cammino europeo, con la fase a gironi della Champions già superata e con il primato da giocarsi nella sfida con l’Atletico Madrid, forse ha condizionato molto la Lazio “italiana”. Prima di una gara di Champions Immobile e compagnia hanno perso in quattro casi su cinque (Juventus, Milan, Bologna e Salernitana), mentre dopo una gara di Coppa la squadra di Sarri non ha mai perso. Un ostacolo in più per il Cagliari di Ranieri.
Controllo del possessoÂ
La Lazio 2023-24 non sarà una macchina perfetta da gestione del gioco come il famoso Napoli di Sarri, ma comunque i biancocelesti hanno degli ottimi numeri di possesso palla e soprattutto tendono a manovrare bene la palla prima che il controllo della sfera torni nei piedi avversari. Non a caso sono la quarta squadra del campionato in corso passaggi completati in costruzione dell’azione prima di un intervento della difesa avversaria. In media gli avversari della Lazio riescono a recuperare palla dopo 14,3 passaggi dei biancocelesti. Per il Cagliari di Ranieri questo dato scende a 10,1. Guida questa particolare classifica l’Inter (15,2), seguita dal Napoli (15,1) e dal Torino (14,5).
Palla sempre a terra
Una delle altre caratteristiche tipiche delle squadre di Sarri è il giro palla con la sfera sempre a terra. Non a caso la Lazio è l’ultima squadra in percentuale del campionato di Serie A per utilizzo di lanci lunghi. Sulla somma totale dei passaggi fatti fin qui da Immobile e soci solo poco più del 7% è stato un lancio lungo. Al contrario la squadra di Ranieri è la terza squadra del torneo per lanci lunghi. Per i sardi il 13,7%, per il Genoa il 13,8% e per il Verona il 15,2%.
Qualità del possessoÂ
Fare tanto possesso palla non significa automaticamente avere anche un giro-palla di qualità . La Lazio però ha degli ottimi dati anche sulla qualità in gestione della sfera. Per esempio? Per ogni singolo possesso i biancocelesti fanno 5,2 passaggi di media, quinto miglior dato della Serie A a questo punto della stagione dopo Inter, Monza, Napoli e Milan. Con il Cagliari che proprio contro il Monza però ha mostrato come poter avere (soprattutto nel primo tempo) un miglior vantaggio territoriale e maggiori occasioni da gol contro una squadra con la passione per il possesso del pallone. I rossoblù sono la quintultima squadra per passaggi fatti all’interno di un singolo possesso: 3,56.
Un altro dato che sottolinea bene la qualità del giro palla del gruppo di Sarri è la velocità di circolazione del pallone. Come si calcola? Semplice prendendo in esame la media di passaggi fatti per ogni minuto effettivo di gioco. La Lazio fin qui ha una media di 17,8 passaggi al minuto. Terzo miglior dato dopo Atalanta (18,1) e Inter (17,9). E Il Cagliari? Per i rossoblù dato nella media con 16,01, meglio comunque per dire di Milan o Fiorentina.
I dati sui singoli
Patric e Luis Alberto sono la colonna portante della Lazio di Sarri in fase di manovra, centrale di difesa e collante di centrocampo con l’attacco. Il primo riceve poco meno di 50 palloni a partita e ne smista oltre 60. Circa 45 palloni ricevuti e 55 gestiti verso i compagni per Luis Alberto. Attenzione anche a Felipe Anderson che dalla fascia spesso si accentra e si abbassa per dare ordine alla manovra offensiva della Lazio. Mentre sulla fascia l’uscita preferita è quella mancina sul duttile Marusic.
Nonostante una partenza diesel il quasi perfettamente ritrovato Immobile resta sempre l’uomo più pericoloso in casa Lazio, anche perché contro il Cagliari è abituato a segnare: ha realizzato 12 gol contro i sardi nel massimo campionato italiano; il classe ‘90 ha fatto meglio solamente contro la Sampdoria (15) e il Genoa (14). Per l’azzurro dato xG 90 (ossia il numero di chiare occasioni da gol create ogni 90 minuti) 0,45. Per Luis Alberto è 0,25 e 0,22 per Felipe Anderson. Assente quasi certamente per infortunio il quarto giocatore più pericoloso della Lazio, Zaccagni (0,17).
Roberto Pinna




















