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La Pillola Regolamentare | Giallo o rosso, i falli di Mihaila e Benedyczak

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L'arbitro Matteo Gariglio della sezione di Pinerolo | Crediti Foto: Twitter AIA
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Una direzione di gara contestata, come dimostrato dal silenzio stampa post partita. L’episodio del rigore del pareggio, ma non solo. La gestione di una sfida divenuta via via più complessa con il passare dei minuti. La partita tra Parma e Cagliari del Tardini non ha rappresentato un pomeriggio tranquillo per Matteo Gariglio, arbitro di Pinerolo.

Regola 12

Lasciando da parte la situazione chiave e più discussa della sfida, già analizzata all’interno della moviola, uno degli episodi che può fornire da spunto per capire il regolamento è quello avvenuto all’85’ minuto: l’intervento di Mihaila su Lella che è costato il cartellino giallo all’attaccante del Parma. Un fallo che ha lasciato alcuni dubbi sulla sanzione, con l’espulsione come possibile eventualità non presa in considerazione né dal direttore di gara Gariglio né dal VAR Marini. E, per certi versi, che può essere associato a quello commesso dal compagno del romeno Benedyczak al 53′ su Zappa. Due casi simili, ma comunque distinti. Partendo da quello avvenuto a cinque minuti dal novantesimo, è corretta la decisione dell’arbitro di sanzionare solo con l’ammonizione Mihaila. Fallo netto, ma non da vigoria sproporzionata – che, come da regola 12 dovrebbe portare all’espulsione – bensì imprudente e quindi con il giallo come logica conseguenza.

Elementi e VAR

Discorso diverso invece quello relativo all’intervento di Benedyczak su Zappa. E a cambiare sono gli elementi che determinano la differenza tra le due fattispecie. Secondo le direttive del settore tecnico dell’AIA, infatti, per valutare se un intervento sia imprudente o frutto di vigoria sproporzionata entrano in gioco i seguenti fattori: l’intenzione o malizia del contrasto, la velocità e intensità del contrasto, la possibilità di giocare o contendere il pallone, la direzione, posizione e distanza da cui è portato il contrasto, la sua tempistica, il punto del contatto e l’atmosfera della gara. Se nel caso di Mihaila l’intervento è laterale, a una velocità non elevata e il punto di contatto è laterale e non frontale, in quello del numero 7 dei ducali ai danni di Zappa il discorso cambia. Benedyczak, infatti, interviene sì lateralmente, ma colpisce con la parte inferiore del piede la caviglia dell’avversario, ha una gamba sollevata da terra, ha poca possibilità di giocare e contendere la sfera, parte da una posizione abbastanza lontana da Zappa. Tutti elementi che giustificherebbero il cartellino rosso, con un mancato intervento del VAR che sarebbe un errore. Ma a giustificare l’assenza di un richiamo da parte di Marini è la posizione della gamba del giocatore del Parma, che non è tesa ma piegata e senza quella vigoria necessaria per portare al cartellino rosso. Che, di fatto, non sarebbe stato un errore se mostrato dal direttore di gara in campo, ma la cui assenza non può essere un “chiaro ed evidente errore” che giustifica l’intervento del VAR. In sostanza, qualunque fosse stata la decisione di Gariglio difficilmente Marini avrebbe richiamato l’arbitro alla On Field Review. Una situazione border line, ma che è stata gestita correttamente a livello regolamentare.

Matteo Zizola

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