Designato a poche ore della partita al posto di Matteo Marchetti, arbitro inizialmente previsto per Milan-Cagliari, Francesco Fourneau ha messo in campo una prestazione senza particolari sbavature al netto di alcuni cartellini mancanti. Una scelta comunque coerente quella di ridurre al minimo le sanzioni disciplinari in una sfida sostanzialmente corretta grazie all’atteggiamento sia dei giocatori rossoneri che di quelli rossoblù.
Prima frazione
Primo episodio al 2′ minuto di gioco quando dentro l’area del Cagliari c’è un contatto tra Zappa e Morata. Proteste dei padroni di casa, con Fourneau che assegna correttamente la punizione in favore degli ospiti: è infatti il difensore rossoblù a frapporre il piede tra il pallone e l’attaccante spagnolo, con quest’ultimo a colpire Zappa e non viceversa. Al 27′ primo dubbio disciplinare, Obert entra in ritardo su Reijnders pur se lo slovacco cerca in tutti i modi di evitare il contatto con l’olandese. Cartellino giallo che manca e decisione che segnerà il metro anche successivamente. Un minuto dopo è Adopo a essere graziato dopo una trattenuta sempre su Reijnders, ma in questo caso la scelta di non ammonire può essere supportata dall’assenza di SPA, ossia dalla mancanza di chiara pericolosità nell’azione d’attacco del Milan. Al 29′ protesta Zappa dopo che un suo intervento su Leao viene punito con la punizione, ma ha ragione Fourneau: è evidente la trattenuta del difensore sul portoghese. Al 34′ entrata dura di Thiaw su Piccoli, l’arbitro della sezione di Roma 1 opta per il solo fischio senza sanzione, scelta che segue coerentemente il metro adottato. Il primo tempo si chiude prima con le proteste contenute di Viola per un presunto fallo di Calabria nei suoi confronti dentro l’area rossonera, ma il terzino colpisce nettamente il pallone e la decisione di lasciar correre presa da Fourneau è supportata dal VAR Di Paolo e dall’AVAR Camplone dopo un rapido check. Poi con il primo giallo della sfida mostrato a Felici per un intervento in ritardo su Hernandez: decisione eccessiva, ma comprensibile per dinamica “dal vivo”.
Ripresa
Secondo tempo che segue la stessa linea dei primi 45 minuti fatta di correttezza e pochi episodi di rilievo. Al 46′ Obert arriva in ritardo su Calabria, intervento di per sé non da giallo automatico, ma che sommato a quello del 27′ minuto avrebbe dovuto portare all’ammonizione. Unico vero dubbio per Fourneau e il VAR al 63′ quando il Milan protesta per un contatto tra Makoumbou e Abraham nell’area del Cagliari. Il centrocampista rossoblù rischia, il tocco sul piede dell’inglese c’è, ma è leggero e quasi casuale tanto che l’arbitro lascia correre giustamente e da Lissone, dopo un rapido check, viene confermata la sua decisione. Al 74′ protesta Jimenez dopo una trattenuta di Felici ai suoi danni sul lato corto dell’area del Cagliari: rischia l’ex Feralpisalò, ma il contatto è leggero ed è il rossonero che successivamente trascina a terra con sé Felici. Giusto lasciar correre anche in questo caso. Jimenez che viene poi ammonito all’82’ per un’entrata su Caprile su un pallone “a metà”, scelta fiscale di Fourneau che fa il paio con il giallo a Felici del primo tempo: cartellino supportabile per dinamica “dal vivo”, ma che appare eccessivo dal replay. Al 91′ ammonito Piccoli per perdita di tempo, l’attaccante ritarda la ripresa del gioco ostacolando i difensori del Milan. Polemiche infine di Conceicao sul recupero concesso, pochi per l’allenatore rossonero i 5 minuti assegnati che, però, appaiono corretti. Nessun intervento del VAR, sei gli slot utilizzati per i cambi (3 minuti totali), nessun particolare infortunio e perdite di tempo fisiologiche.
Matteo Zizola