Scontro salvezza fondamentale tra Cagliari e Lecce, con la vittoria finale dei padroni di casa per 4-1 che non rispecchia le difficoltà di una gara comunque complessa anche per l’arbitro Luca Sacchi. Una prestazione lineare, alcuni cartellini risparmiati, l’aiuto del VAR in un’occasione e la capacità di dialogare in maniera costruttiva con i giocatori in campo.
Pochi dubbi
La partita della Unipol Domus non ha regalato tanti episodi di rilievo per il fischietto della sezione di Macerata, che è riuscito a gestire bene la gara con personalità. Al 10′ la prima situazione dubbia quando Viola entra in ritardo su Coulibaly. Sacchi risparmia il capitano rossoblù dal cartellino giallo, probabilmente considerando come il numero 10 del Cagliari faccia di tutto per rallentare la scivolata riuscendo peraltro a colpire anche il pallone. Al 19′ protesta Piccoli per un contatto in area del Lecce con Guilbert, ma le immagini non chiariscono l’entità del presunto colpo che appare leggero e non da calcio di rigore che, infatti, non viene concesso dopo un breve check con il VAR Marco Serra di Torino e l’AVAR Paolo Mazzoleni di Bergamo. Al 33′ altro controllo della sala di Lissone per un possibile tocco di mano di Guilbert su conclusione di Zappa da dentro l’area salentina, ma il difensore francese sembra deviare con il ginocchio. Al 40′ corretta la decisione di Sacchi che, dopo aver toccato la sfera, riconsegna il possesso al Lecce tra i mugugni del pubblico di casa. Episodio da manuale, il pallone dopo un tocco dell’arbitro deve essere restituito alla squadra che lo ha giocato per ultimo – nell’occasione gli ospiti – a prescindere dalla situazione successiva. Un minuto dopo rete del possibile 1-0 Cagliari annullata a Viola per fuorigioco poi confermato dal VAR, gol che sarebbe comunque stato revisionato anche per l’evidente spinta del numero 10 ai danni di Baschirotto. Primo tempo che si chiude con la prima ammonizione della sfida, è Pierotti a finire sul taccuino di Sacchi per un intervento in ritardo su Obert dopo che lo slovacco si era già liberato del pallone.
Rebic e gestione
La ripresa prosegue sulla stessa falsariga della prima frazione fino all’episodio che porterà al cartellino rosso mostrato a Rebic, dopo il quale Sacchi porterà la gara fino al fischio finale in totale gestione. Al 49′ manca l’ammonizione a Zortea che blocca Pierret con un fallo abbastanza veniale. Vero è che siamo appena fuori dall’area del Cagliari e che dunque la SPA (Stopping Promising Attack) sarebbe forzata, ma il Lecce sembrava in superiorità e pronto a creare un potenziale pericolo. Giallo che arriva giustamente per Adopo al 52′ dopo che il francese stende Dorgu, fermandone la corsa palla al piede all’altezza dei 30 metri in un chiaro intervento da SPA. Al 66′ è regolare il gol del 2-1 di Luperto, la deviazione dell’ex Empoli è con la schiena senza nessun tocco con il braccio. Al 71′ Sacchi ammonisce Rebic dopo un contatto con Mina a terra, ma il VAR richiama il fischietto di Macerata per l’On Field Review. È infatti evidente come l’attaccante del Lecce vada a calpestare volontariamente il braccio del difensore rossoblù, una condotta violenta che inevitabilmente porta al cambio di sanzione da giallo a rosso da parte dell’arbitro dopo revisione al video. Da questo momento in avanti nessun problema per Sacchi che chiude la sua prestazione al 91′ con l’ammonizione corretta a Deiola, reo di un’entrata in ritardo su Pierret a metà campo.
Matteo Zizola