Un episodio importante in mezzo a una conduzione di gara altalenante in una sfida resa semplice dai protagonisti in campo. Si può riassumere così il pomeriggio di Luca Pairetto, arbitro designato per la partita tra Cagliari e Atalanta valida per il sedicesimo turno di Serie A.
Pairetto sbaglia, il VAR tace
Succede poco nel primo tempo della Unipol Domus, almeno fino alla situazione chiave con attore principale il difensore dei nerazzurri Kossounou. Soltanto un episodio nella mezz’ora iniziale, con Deiola graziato dal fischietto piemontese quando al 28′, dopo una trattenuta abbastanza evidente su Bellanova, il centrocampista rossoblù se la cava con un richiamo al posto di un’ammonizione che sarebbe stata la scelta più corretta. Si arriva così al 33′, minuto nel quale nell’area dell’Atalanta proprio Deiola prova a mettere un pallone all’indietro verso Piccoli. Il tentativo del numero 14 del Cagliari viene intercettato con la gamba da Kossounou, entrato in scivolata per contrastare la giocata. Dopo un altro rimpallo sulla coscia di Deiola il pallone colpisce nettamente la mano del centrale nerazzurro per poi finire sul fondo. Una deviazione che, di norma, assolverebbe Kossounou per il tocco con la mano, ma che in questo caso non può essere considerata dirimente per non sanzionare l’intervento. Il giocatore dell’Atalanta, infatti, ha il braccio alto dall’inizio alla fine della sua giocata difensiva, in posizione non congrua e punibile. Un chiaro ed evidente errore di Pairetto difficilmente giustificabile dal campo, ancora meno giustificabile il mancato intervento del VAR Daniele Paterna di Teramo coadiuvato dall’AVAR Rosario Abisso di Palermo. Pur se la precedente doppia deviazione può far pensare a un pallone inatteso e dunque a un intervento non punibile con il calcio di rigore, la posizione del braccio di Kossounou è un fattore sul quale non si sarebbe dovuto sorvolare. Non solo, ma l’errore diventa triplo perché, oltre al rigore non concesso da Pairetto e al mancato richiamo del VAR, il gioco riprende con una rimessa dal fondo per l’Atalanta invece che con il calcio d’angolo. La prima frazione si chiude infine con il primo cartellino della sfida, è Luperto al 43′ a finire sul taccuino dell’arbitro per proteste.
Inadeguatezza
La ripresa segue lo stesso trend del primo tempo, ossia tanti duelli, ma sostanziale correttezza. Con qualche errore qua e là di Pairetto come al 49′ quando prima ammonisce correttamente De Roon per un fallo su Luvumbo da SPA (l’olandese ferma una promettente azione d’attacco del Cagliari), ma poi non attende il cambio necessario per l’infortunio del rossoblù in seguito al contrasto con il nerazzurro. Da regolamento, infatti, il cartellino giallo “sana” l’obbligo di uscire dal campo in caso di ingresso dei medici, con il fischietto della sezione di Nichelino che prima aspetta e poi fa ripartire il gioco con Luvumbo fuori dal terreno. Al 51′ seconda ammonizione per il Cagliari, corretta la decisione di Pairetto ai danni di Augello reo di un’entrata imprudente su De Ketelaere, peraltro da SPA. Al 66′ arriva anche il secondo giallo per un nerazzurro, è Zaniolo a essere sanzionato a causa dell’esultanza eccessiva sotto la curva dei tifosi di casa dopo il gol che deciderà la partita. Al 72′ altro errore dell’arbitro, per la verità non aiutato dell’assistente. È infatti netto il pestone di Ruggeri su Zortea all’altezza della linea laterale, Pairetto non assegna la punizione e manca di conseguenza anche l’ammonizione all’esterno di Gasperini. All’86’ corretto il giallo a Obert che trattiene Zaniolo bloccando una ripartenza pericolosa, mentre al 91′ è Samardzic a finire sul taccuino di Pairetto per proteste. Pochi, infine, i 4 minuti di recupero nei quali, come ormai cattiva abitudine, l’arbitro lascia che aumentino perdite di tempo, confermando una prestazione non sufficiente nonostante la correttezza della gara.
Matteo Zizola