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L'esultanza di Diakitè dopo il gol contro la Carrarese | Foto di Alessandro Sanna

Il pagellone della stagione | Torres, Greco e Diakite sulla copertina salvezza

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Cala il sipario sulla stagione della Torres, tornata dopo anni di assenza tra i professionisti, con la salvezza nel Girone B della Serie C. Permanenza in Lega Pro conquistata all’ultima giornata con l’1-1 al Vanni Sanna contro la Fermana dai ragazzi di Alfonso Greco che hanno passato praticamente tutto il campionato sopra la zona dei playout. Di seguito il pagellone della stagione dei rossoblù (abbiamo considerato solo i giocatori della rosa al termine del torneo e non i ceduti a gennaio e solo coloro che hanno fatto almeno una presenza in campionato).

Salvato 6 – Stagione non facile per il giovane portiere della Torres classe 2001. Un inizio con troppi alti e bassi gli costa il posto da titolare a favore di Garau, poi è bravo a ritrovare il ruolo da protagonista anche con parate importanti nella parte centrale del campionato. Verso il tramonto del torneo però il nuovo calo con Garau che si riprende la scena. Qualche errore di gioventù è però più che perdonabile per un giocatore alla prima esperienza in Lega Pro, anche perché il laziale è stato bravo a non dire mai una parola fuori posto e si è sempre fatto trovare pronto da professionista anche nei momenti più complessi del campionato in cui è stato criticato, per la prima volta da quando è a Sassari, dalla piazza.

Garau 6 – Si è messo in gioco a 39 anni con la forza di un ragazzino. Voglia di fare e bravura nel metterci la faccia per la maglia. Ha alternato prestazioni da vero leader a delle disattenzioni, come normale in una lunga stagione complessa in cui la tua squadra lotta per salvarsi e qualcosa concedi di troppo agli avversari. Nel complesso però il traguardo raggiunto è il giusto premio per un portiere che in carriera per qualità e carattere avrebbe meritato di più.

Carboni SV – I pochi minuti nel finale contro la Fermana sono il giusto premio per un ragazzo della città che si è messo a disposizione pur sapendo di andare incontro a un’annata da ultima scelta. Lo ha ricordato anche Garau al termine del campionato e dopo i festeggiamenti salvezza: “A Carboni bisogna solo dire grazie perché ha alzato i livelli di ogni allenamento“. Anche perché con un pizzico in più di fortuna e forse con un po’ più di cattiveria nel suo carattere la Serie C sarebbe la categoria giusta per il classe ’96.

Fabriani 6 – Arriva a gennaio e parte subito forte sulla fascia destra di competenza. Dà un padrone a quel lato del campo che la Torres aveva lasciato scoperto a causa di una lunga serie di infortuni e di episodi sfortunati per Ferrante e Lombardo. Cala un po’ a livello di spinta e di attenzione nel finale di stagione, saltando anche l’ultima gara per squalifica. Nel complesso però il suo è stato un innesto utile alla causa.

Girgi 6 – Parte un po’ con il freno a mano tirato, ma nel periodo centrale della stagione cresce nelle due fasi di gioco. Ogni tanto commette qualche incertezza che però ci sta nell’ottica di un giovane di sicura prospettiva. Nella parte decisiva della stagione con il ritorno di Greco perde qualche gerarchia e paga forse un po’ troppo le alte pressioni. Nel complesso però sembra un giocatore da continuare a seguire per il futuro.

Dametto 7,5 – Lotta greco romana, ma con un vestito gessato a righe. Classe e gomiti alti, la sua stagione può essere descritta in questo modo: un intervento a gamba tesa in una splendida serata di gala. Parte con l’abito migliore in campionato e alza il muro rossoblù insieme all’ormai inseparabile Antonelli come compagno. Cala un po’ nel girone di ritorno, specie con degli errori in impostazione e di gestione (in maniera particolare nel periodo con Sottili). Nel complesso però la sua è un’annata di spessore.

Antonelli 7,5 – Il più presente della Torres in questa Serie C. Fa una prima parte di stagione di onnipotenza, il classico bullo contro cui nessun attaccante vorrebbe litigare. Spesso mette il silenziatore a tutti i principali centravanti del girone. Anche lui nella seconda parte di stagione tira un po’ il fiato, con il cambio di modulo con Sottili che sembra penalizzarlo. Attento però con il ritorno di Greco, l’assist nella gara decisiva contro la Fermana per Saporiti poi è il suo, così come una delle 3 reti a Fiorenzuola.

Liviero 6 – Mezzo punto in più per una classe che non si è vista fino in fondo. Probabilmente è uno dei più talentuosi di questa Torres e nella prima parte di stagione lo spiega a più riprese sul campo con prestazioni da vero trascinatore tecnico. Poi però cala inspiegabilmente nel girone di ritorno, più mentalmente che atleticamente. Se l’andata è da 7 più il ritorno è una pesante insufficienza. Prima l’ingenuità di Siena e poi una serie di partite giocate sotto tono. Forse non ha retto la pressione nel momento più delicato. Un peccato, perché con un pizzico di grinta in più e qualche stop muscolare in meno avrebbe regalato alla Torres almeno un viaggio in business class e non negli ultimi vagoni del girone.

Ferrante 6 – Si mette a disposizione in un ruolo non suo e compie di fatto pochissime sbavature per tutta la prima parte del torneo. Se escludiamo il rigore concesso ad Ancona. Mette su la tuta dell’operaio e aiuta la Torres a trovare una quadra anche con le cattive maniere. Sfortunato con gli infortuni si gode da spettatore la cavalcata di pura ansia e sofferenza verso la salvezza.

Lombardo 5,5 – Becca la stagione più sfortunata della sua carriera e vede più l’infermeria che il campo del Vanni Sanna. Come conseguenza c’è una condizione che in campo non arriva quasi mai nelle 16 presenze che riesce a mettere insieme. Il periodo migliore sotto la gestione Sottili nelle prime settimane. Le attese visto il curriculum però erano altre, dovrà sapersi riscattare. Magari aiutato da un pizzico di buona sorte in più.

Heinz 6 – Anche lui sfortunatissimo, ma a differenza di Lombardo mezzo punto in più per l’età e per le minori aspettative. Sbaglia il derby di Coppa contro l’Olbia ma fa qualche buona uscita in campionato, compresa l’ultima contro la Fermana. Per il poco che si è visto pare un ragazzo quadrato e dall’atteggiamento giusto.

Carminati 5 – Ha il compito più complesso di tutta la rosa: fare da sostituto del duo Antonelli-Dametto. Come conseguenza vede pochissimo il campo e ha la sfortuna di dover scendere in campo nelle gare più pesanti della stagione. Contro Reggiana e Gubbio con degli errori condiziona i suoi. Forse la cessione a gennaio avrebbe aiutato, ma il cambio di allenatore e alcune scelte lo hanno portato a rimanere.

R. Pinna 7 – Stagione in continuo crescendo. Da centrale o da terzino aiuta i suoi ad essere equilibrati e più sicuri. La Torres negli anni lo ha atteso e lui ora sta ripagando l’intuizione. Nelle ultime settimane ha preso anche la laurea ma il miglior certificato potrebbe essere quello in arrivo nelle prossime settimane, quando dovrebbe essere considerato come una delle pedine utili alla costruzione della rosa per il secondo anno dei sassaresi in Lega Pro.

Masala 6,5 – Recanatese, Montevarchi, Fiorenzuola. I genitori lo hanno chiamato Alessandro perché Fasologolpesanti sembrava lungo. Una stagione altalenante la sua, con continui cambi di posizione e di gerarchia. Mette sempre tanta corsa e tanto legame alla piazza. Ogni tanto sbaglia in gestione di alcuni palloni, il tassello su cui lavorare di più per il salto di qualità. Ma quando serve alla Torres Masala risponde presente.

Urso 6,5 – Forse meriterebbe mezzo punto in meno per la gestione di alcuni cartellini (Vis Pesaro su tutti ma aveva l’alibi di essere appena arrivato a Sassari), ma è il giocatore che ha dato manovra e lucidità alla Torres nella seconda parte di stagione. Se i rossoblù hanno aumentato il numero di occasioni create il merito è anche del suo lavoro nell’ombra. Tanti gli assist decisivi. Chissà se la Torres lo avesse scelto dall’inizio al posto della scommessa fallita Suciu…

Lora 6,5 – Ormai per tutti a Sassari è semplicemente Pippo. Dei nuovi arrivati sembra quello che si è preso di più con la piazza e con la città. Vive in pieno centro e nel momento più complesso della stagione si è spesso caricato il peso del lavoro sporco in mezzo al campo. Tanta lotta, qualche sana dose di legnate e un vero senso di appartenenza. Non prenderà la copertina dei momenti più nitidi dell’annata rossoblù ma senza di lui la Torres avrebbe molto meno equilibrio.

Gianola 6 – Dalla Svizzera con la licenza di essere l’alternativa ad ogni male. Gianola per gran parte della stagione è l’aspirina che la Torres usa quando c’è un problema da qualche parte del campo. Lui non si lamenta e prova a fare il suo. Nel complesso per età e atteggiamento la sua è un’annata positiva.

Bonavolontà 5,5 – Giovane e duttile, ma per un ragazzo con la voglia di mangiarsi il mondo al terzo anno di Serie C ti aspetti qualcosa in più. Bravo però a farsi trovare pronto quando serve.

Saporiti 6,5 – Parte male sotto la gestione Sottili con alcune partite dove fatica a trovare la giusta posizione con la maglia della Torres, dopo essere arrivato a gennaio. Poi piano piano cresce e sotto la gestione Greco, spostato tutto sulla fascia, trova la dimensione ideale. Si toglie la soddisfazione di firmare la rete contro la Fermana che vale l’aritmetica salvezza e fa partire la festa al Vanni Sanna. E più in generale le sue 3 marcature aiutano e non poco i sassaresi a restare nella categoria.

Tesio SV – Altro anno da comprimario senza una parola fuori posto. Il ragazzo sembra avere buone qualità, non sarebbe meglio provare a farlo giocare altrove per capirne la maturazione?

Lisai 6,5 – L’uomo copertina del pari 2-2 contro il Gubbio che permette alla Torres di avere più che un piede ancora in Serie C alla viglia della gara contro la Fermana che chiude il torneo. A gennaio sembrava in partenza ma ha fatto ricredere tutti con una seconda parte di stagione sempre al servizio dei rossoblù.

Campagna 6 – Prima avventura tra i pro, non brilla ma mette in cascina tanta esperienza per il suo futuro. Duttile e generoso.

Sanat 6 – La Torres se lo è goduto davvero troppo poco. La frattura del perone ha fermato un giovane che sembrava realmente poter essere importante per questa rosa.

Ruocco 6,5 – Senza gli infortuni quasi sicuramente staremo parlando di uno dei migliori giocatori della Torres per numeri a fine torneo. E invece anche lui è stato molto sfortunato durante il campionato tra guai muscolari e ossei. A 22 anni però il numero 10 rappresenta il futuro di questo gruppo rossoblù.

Omoregbe 6 – Diventa idolo di Sassari in pochi minuti in campo. Tutto strappo e scelte di gioco avventate dettate dalla giovane età. Dà brio alla Torres in uno dei momenti più complessi della stagione. Con un altro po’ di maturazione tattica e un maggiore cinismo sotto porta sembra davvero un bel prospetto.

Scappini 7 – Come le reti segnate in campionato. Il vecchio leone non avrà più lo smalto di un tempo ma ha la stessa fame di sempre. Gioca per il gol e spesso si carica la Torres sulle spalle. Lotta e si mette al servizio della squadra. Nel finale di stagione con la maschera fomenta ancora di più. Difficile criticarlo per atteggiamento e spirito.

Scotto 6,5 – La Torres accende la sirena e Gigi torna in campo. Nonostante tutto. Per lunghi tratti della stagione vede la squadra da un centro riabilitativo a causa di un infortunio che sembra non voler andare via. Pensa anche di smettere, si confessa agli amici più stretti, stringe i denti e trova conforto in una sola cosa: tornare a giocare per la maglia della propria città. Lo fa e nel momento più complesso è il leader carismatico che serve alla Torres. Non segna, ma il suo contributo sulla salvezza è più che evidente.

Diakite 8 – Sbuffa e lotta per tutta la prima parte di stagione, come già fatto a lungo anche in Serie D. Poi la città in parte lo contesta, lui riceve il colpo senza abbassare la guardia e zittisce tutti con una seconda parte di campionato a dir poco decisiva. Se la Torres resta in Serie C gran parte del merito è dei suoi gol. L’uomo dalle sfide impossibili, l’uomo che fa cambiare il pensiero di una tifoseria e soprattutto un bravo ragazzo che ha sposato la causa rossoblù. Difficile trovare un difetto a Diakite dopo questo anno.

Greco 8 – Insieme a Diakite è l’uomo salvezza rossoblù, pochi giri di parole. I due contestati di dicembre che usano il tempo come arma a proprio favore per zittire tutti. Il suo è un percorso in panchina in costante crescita. Dalla D con il Lanusei fino a questa salvezza. Probabilmente non sarà uno show-man ma fa parlare il campo. In più per Sassari in questi due anni di pressioni e ambizioni con la piazza che ha chiesto tutto e subito è stato il perfetto parafulmine per spogliatoio e dirigenza. L’impressione di chi vi scrive è quella che abbia chiuso un cerchio come avventura in rossoblù a livello tattico. Ora però si merita tutti gli applausi per un lavoro che non sarà piaciuto a tutti ma che ad altri, forse, non sarebbe riuscito.

Roberto Pinna

 

TAG:  Serie C Torres
 
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