Le nostre valutazioni sul pacchetto arretrato del Cagliari di Davide Nicola in occasione della stagione appena conclusa, culminata con il ko per 2-0 sul campo del Napoli che ha regalato lo scudetto ai partenopei allenati da Antonio Conte
Il Pagellone
Caprile 7,5: si inserisce sul solco tracciato nella storia rossoblù, quello di portieri che a gennaio risolvono problemi e confermano quanto sia importante un portiere affidabile per raggiungere l’obiettivo salvezza. La prima in maglia Cagliari con record di parate a San Siro non è un fuoco di paglia, tutt’altro. Perché Sant’Elia diventa davvero il protettore dei pali, ma non solo: la sicurezza che regala a tutta la squadra non è quantificabile in salvataggi e punti. Resta il dubbio su quanti pareggi o vittorie in più sarebbero arrivati se fosse stato il numero uno fin dalla prima giornata. (Media Centotrentuno 6,5)
Sherri 5,5: dal punto di vista delle prestazioni è per certi versi fortunato nel non essere primo responsabile di risultati negativi fatta salva la sconfitta di Venezia. La sensazione che porta con sé è però quella di un portiere non adatto alla Serie A, tantomeno da secondo. Diventa titolare per demeriti di chi gli sta davanti, ma le risposte non sono positive e l’arrivo di Caprile a gennaio gli toglie ogni velleità di rivincita. (Media Centotrentuno 6)
Scuffet 5,5: compie il percorso inverso rispetto alla stagione precedente, ossia parte da primo e perde il posto per errori evidenti e per una sicurezza soprattutto mentale che cala gara dopo gara. Diverse le partite che lo vedono protagonista in negativo e non basta lo scatto d’orgoglio nell’ultima a Monza giocata da professionista esemplare nonostante le valigie per Napoli pronte dietro la porta. Vince lo scudetto, ma in rossoblù non lascia un ricordo indimenticabile (Media Centotrentuno 5,85).
Ciocci SV: cameo nell’ultima al Maradona, meritato dopo tanta sfortuna (Media Centotrentuno SV).
Zappa 6,5: ricorderà per tutta la vita la doppietta contro il Milan alla Unipol Domus, apice di un campionato che lo ha visto svolgere compiti nuovi con continuità . La crescita è stata evidente, più attento e maturo in un ruolo da terzo di difesa misto a terzino che lo ha messo a dura prova. Alcuni passaggi a vuoto non possono far dimenticare le tante volte che ha risposto presente, uno degli intoccabili di Nicola arrivato un po’ in riserva nel rush finale. (Media Centotrentuno 5,97)
Mina 7: Yerry il fenomeno, leader indiscusso non solo della difesa, ma di tutta la squadra. Personalità debordante, a volte al limite dell’esagerazione, la mentalità da campione si abbina a qualità in marcatura che sono un lusso per chi lotta per la salvezza. Simbolo a tal punto da segnare il suo unico gol stagionale proprio nella partita decisiva contro il Venezia, non un caso. Ulteriore punto a suo favore la rinnovata stabilità fisica, fondamentale per dare continuità a un reparto che senza di lui è apparso in balia degli eventi. (Media Centotrentuno 6,19)
Luperto 7: ci sono pretoriani che sono utili per collegare nuovo allenatore e gruppo consolidato, magari non troppo efficaci sul campo, ma fondamentali nello spogliatoio. C’è poi chi, come Luperto, non solo è uomo del condottiero, ma è anche esempio di affidabilità e qualità evidenti. Forse uno dei più sottovalutati della Serie A, non è sinonimo di perfezione, ma nemmeno ci va così lontano. Elegante, pulito, serio: per rapporto qualità -prezzo il miglior acquisto della sessione estiva in casa Cagliari. E quando è mancato (trasferte contro Inter e Como) la sua assenza è stata più appariscente della sua presenza. (Media Centotrentuno 6,18)
Augello 7: chissà se quella appena conclusa sarà stata l’ultima annata in Sardegna, così fosse sarebbe un peccato non poter capire se i sette assist a referto siano stati un’eccezione oppure l’inizio di una regola. Va oltre l’etichetta di giocatore affidabile senza né picchi né cadute, diventando pedina fondamentale sulla corsia mancina e assistman da squadra con ben altre ambizioni. Dove lo metti sta, quello che chiedi lui esegue: terzino, quinto, a volte perfino ala, fa spallucce e sforna prestazioni quasi mai sotto la sufficienza. Esterni mancini che abbinano quantità e qualità sono rari, la sua stagione fa diventare quasi un obbligo morale il rinnovo del contratto in scadenza. (Media Centotrentuno 6,08)
Obert 6: sarebbe dovuta essere la stagione del salto in avanti, ma alla fine ciò che resta è un’annata interlocutoria di transizione nella quale ha ottenuto come minutaggio meno di quanto avrebbe voluto e sperato. Sullo slovacco pende un equivoco che Nicola non ha saputo risolvere e, anzi, ha forse enfatizzato: in nazionale gioca centrale, in rossoblù che sia a tre o a quattro è stato utilizzato da esterno di difesa. Dovrebbe essere un giocatore da valorizzare, ciò che resta è la sensazione di un’occasione persa non solo da lui. Ha comunque modo di mettersi in vetrina con il gol contro il Lecce che ne evidenzia le potenzialità tecniche. (Media Centotrentuno 6,03)
Palomino 6: le valutazioni extra campo sono complicate quando non si ha la possibilità di frequentare le stanze di Asseminello, ma chiunque ha parlato dell’argentino ne ha sempre evidenziato le doti di leadership e la capacità di essere pilastro del gruppo soprattutto nelle difficoltà . Impossibile non crederci, la carriera parla per lui. Viene chiamato in causa soprattutto nella seconda parte di campionato, risponde presente e paga dazio soltanto nella sfida a Milano contro l’Inter. Segna un gol decisivo contro il Torino, saluterà la Sardegna per fare ritorno in patria lasciando il ricordo di un professionista esemplare che ha pagato soltanto la presenza di Luperto e Mina a chiudere i possili spazi. (Media Centotrentuno 5,88)
Pintus SV: il destino decide che non c’è tempo per esordire a Verona, rimandando la prima in Serie A alla serata che certifica la salvezza contro il Venezia. Una stagione da incorniciare tra Coppa Italia Primavera e apparizione con i grandi nella gara più importante del campionato. Il futuro è dalla sua. (Media Centotrentuno SV)
Wieteska 5,5: valigie pronte, rifiuta la discesa in Serie B e paga il mancato accordo con l’Udinese per Silvestri. Scende in campo con il foglio di via in mano nella prima contro la Roma, annulla Dovbyk e la sua prestazione lascia ben sperare. Poi torna Mina, lo spazio si annulla, ma fa in tempo a mettere a tabellino qualche spezzone con il secondo tempo contro l’Inter che lo mette in croce definitivamente. Saluta a gennaio in direzione Salonicco senza rimpianti né suoi né di club e ambiente.
Azzi 5,5: sfrutta l’iniziale assenza di Zortea per ritagliarsi uno spazio sulla destra. Risponde presente nelle prime due di campionato, ma poi inizia un declino che ne evidenzia le difficoltà in una categoria come la Serie A. A Lecce fatica tantissimo, a Udine l’ultima presenza in maglia Cagliari tutt’altro che indimenticabile. Era in scadenza, a gennaio anticipa l’addio per provare a riconquistarsi la A partendo dalla cadetteria con la maglia della Cremonese.
Matteo Zizola














