Il Cagliari di Fabio Liverani in questo inizio di Serie B è come una sigaretta dopo una giornata di fatiche: è tra i vizi che vorresti togliere, ma alla fine pensi che non sarà quest’ultima boccata di nicotina a farti davvero del male. La gara vinta dai rossoblù contro il Modena per 1-0 alla Unipol Domus ha mostrato sì una squadra rabbiosa e vogliosa di punti, oltre che dotata tecnicamente dalla cintola in su, ma ha anche fatto capire quanto ancora questo gruppo pecchi di cinismo e tenda a specchiarsi con troppa facilità in alcuni momenti della gara. Insomma, vizi già visti con tacchi e sombreri che possono anche attirare di venerdì sera ma la consapevolezza che servirà qualcosa di più per restare lì al vertice per più di una notte.
Qualità da mettere al servizio
Partiamo da una considerazione: Nandez, Makoumbou, Viola, Rog, Mancosu e Lapadula tutti insieme appassionatamente dal primo minuto, con Falco che deve ancora arrivare in Sardegna, sono più che un lusso per la categoria. Dalla cintola in su il Cagliari sembra una squadra di Serie A più che di Serie B, specie grazie alle conferme, inattese, in estate di Rog e Nandez, che danno dinamismo e qualità alla costruzione. Lustrini, coriandoli e belle parole però che non sono serviti a salvarsi in massima serie e che non serviranno nemmeno a vincere la cadetteria o a guadagnarsi un posto al sole per la promozione. E questo sembra un concetto chiave che il Cagliari di Liverani deve mettersi nella testa il prima possibile. La squadra aveva già peccato di cinismo a Ferrara contro la Spal, lasciando almeno un punto sul campo per la prestazione fatta, e anche contro il Modena Viola e compagni hanno permesso agli ospiti di restare in partita fino alla fine nonostante i tiri in porta recitassero 10 contro 1 al termine dei 90 regolamentari. Ecco, il Cagliari degli stop di esterno di Mancosu, dei sombrero di Nandez e dei tacchi di Viola manca ancora di quel killer instinct che è fondamentale per dare continuità di risultati in un torneo imprevedibile come la Serie B.
Cambi e mentalità
Resta un po’ il punto di domanda sulla gestione dei cambi dopo la gara vinta contro i ragazzi di Tesser. Liverani, e questo ormai lo abbiamo capito in queste prime giornate, è un tecnico attendista sul fronte sostituzioni. L’ex Lecce e Parma prima di stravolgere equilibri e idee in campo dei suoi ha sempre impegnato del tempo durante le partite in queste uscite di Serie B sulla panchina del Cagliari. Contro il Modena cambi solo dal 70′, contro la Spal nonostante l’uomo in meno cambi solo dall’80’, mentre nelle prime due gare con Como e Cittadella stessa tattica: cambio ruolo per ruolo al 60′ e poi ultime carte lasciate per i minuti finali. Contro il Modena a sorprendere è stato anche il passaggio al 3-5-2 negli ultimi 10 minuti, con l’ingresso di Dossena per uno stanco Nandez. Una mossa che aveva sì il compito di dare maggiore copertura ma suona un po’ strana la risposta data da Liverani nel post partita: “Loro avevano inserito 4 giocatori d’attacco e noi dovevamo prendere le contromisure“. Suona strana, dicevamo, perché l’ultimo cambio il Modena lo fa al 72′ (difensore centrale per difensore centrale: Cittadini per Silvestri). Per il resto i cambi veri Tesser li aveva fatti a inizio del secondo tempo. L’impressione è che al Cagliari sia venuto un po’ il braccino, con un 3-5-2 che ha abbassato troppo la squadra, rialzata solo nel finale dall’ingresso al 90′ di Luvumbo e con una serie di attacchi alla profondità dell’angolano. Liverani nel finale ha parlato di vittoria che scaccia alcuni fantasmi e forse anche mentalmente il Cagliari e il suo allenatore devono liberarsi di alcune paure e di alcune pressioni nella gestione del match e del risultato.
Banco di prova
La prossima trasferta a Benevento sarà il vero banco di prova per questa squadra. Sarà inoltre una gara da ex per Lapadula, che fin qui in Sardegna sta mettendo sì coraggio ma anche poca precisione e che vorrà sbloccarsi proprio nella sua vecchia casa. Ma soprattutto ci sarà davanti una squadra ambiziosa che ha rivoluzionato tanto sul mercato. Il Cagliari fin qui ha faticato a trovare continuità, se ci riuscisse in un campo complesso per qualità dell’avversario e calore della piazza come quello campano Liverani potrebbe tracciare una prima linea e considerare il passo in avanti fatto dalla sua squadra dopo un mese di campionato alle spalle.
Roberto Pinna