Il Cagliari sembra aver deciso: il sostituto di Barella sarà Nahitan Nandez del Boca Juniors. Ma chi è Nandez? Per usare parole povere è il più Nicolò tra tutti i giocatori che i rossoblù possono provare a prendere.
Un Barella venuto da lontano. Ventitreenne uruguaiano, nato anche lui in una città di mare, Punta del Este, nel dipartimento di Maldonado. Mezzala di cuore e polmoni, abile negli inserimenti e negli assist, spesso usato anche come interno in un centrocampo a quattro accanto al regista. Ha una grande grinta, e corrisponde in pieno allo stereotipo del calciatore uruguagio che non tira mai indietro la gamba, aspetto che lo avvicina molto a Barella. Forte in fase di non possesso anche perché da ragazzo nell’Atletico Fernandino giocava da difensore prima di essere spostato di qualche metro in avanti. Nelle varie selezioni giovanili dell’Uruguay è cresciuto tecnicamente e tatticamente giocando sia da volante che da enganche. Due ruoli tipici del calcio sudamericano, nel primo si agisce davanti alla difesa dettando ritmo in fase di possesso e scalando fino ai difensori in fase difensiva, nel secondo si lavora tra centrocampo e attacco per unire i due reparti, ma non con la verticalizzazione rapida tipica del calcio del Vecchio Continente bensì con passaggi ragionati e a volte anche rallentando il gioco. Come si può trasformare tutto questo nel calcio europeo? In una mezzala duttile capace di fare le due fasi. Se detta così vi ricorda qualcuno sicuramente state pensando a un giovane ragazzo di Cagliari sbarcato da poco a Milano.
Come Barella per il Cagliari Nandez è stato il capitano più giovane nella storia del Penarol. In una vecchia intervista a El Grafico raccontò che uno dei giocatori che di più lo hanno influenzato nella sua carriera è stato Diego Forlan. Il Cagliari per averlo lo dovrà pagare tanto e qualcuno potrebbe storcere il naso, il suo stesso connazionale Dario Silva ai nostri microfoni ha commentato così un suo possibile arrivo in Sardegna: “Nandez è un giocatore fortissimo ma io mi ricordo un Cagliari che spendeva soldi solo per gli attaccanti e non per un centrocampista”. Il solito discorso dell’ambientamento al calcio europeo, lo accettiamo, però parliamo di un ragazzo di 23 anni che ha quasi 30 presenze con la sua nazionale maggiore e che vanta una Copa Libertadores da protagonista, seppur persa contro il River. Insomma, El Titi come lo chiamavano da ragazzino, è il più Nicolò di tutti. Un Barella venuto da lontano, pronto a non far rimpiangere l’originale.
Roberto Pinna