Francesco Fiori, per tutti semplicemente Francolino. Basta il nome. Sinonimo di grinta e maglia sudata. Uno di quegli attaccanti che negli anni Novanta si facevano amare a suon di gomiti alti, gol pesanti e un fortissimo senso per la maglia. E non a caso oltre alla sua Torres, Francolino non ha mai dimenticato l’esperienza in Serie C con lo Spezia. Vero e proprio idolo, ancora oggi, della curva Ferrovia dello stadio Picco. In totale 30 reti con gli aquilotti e anche una promozione dalla C2 alla C1 a cavallo del nuovo millennio.
Facciamo un flashback indietro nel tempo, i ricordi di quegli anni con lo Spezia?
“Sono state tutte delle stagioni fantastiche, mi emoziono ancora. Purtroppo nelle ultime due annate (2000-01 e 2001-02 ndr.) abbiamo perso il salto tra i cadetti per colpa dei playoff e sono sicuro che se ci fossimo riusciti avremmo anticipato di qualche anno l’impresa poi fatta dai ragazzi di Italiano negli ultimi campionati. Quello resta un grande rammarico. Però a parte questo porto nel cuore l’esperienza a lo Spezia, ho praticamente solo ricordi positivi e belli di quegli anni. Sono contento che ora mi ricordino soprattutto perché in campo non mollavo mai, è sempre stata una mia prerogativa anche nelle altre squadre dove ho giocato. Si possono sbagliare i gol ma quando in campo lasci l’anima sei tranquillo con la tua coscienza. E poi questo la gente lo ricorda“.
Ti aspettavi uno Spezia così propositivo, con un bel calcio, alla prima annata in A?
“Devo essere sincero sì, seguo da anni la squadra ed ero certo che sarebbe stata una sorpresa in questo campionato. Devo dire che Vincenzo Italiano è l’arma in più di questo gruppo, fa giocare benissimo i suoi. A volte rischia ma impone spesso il suo gioco, e secondo me nelle ultime settimane ha avuto anche un po’ troppa sfortuna. Non sarà facile salvarsi, dipenderà da uno o due punti fatti da qui alla fine perché c’è una lotta molto serrata per non retrocedere in questa Serie A. Ovviamente mi auguro riescano in questa impresa“.
Contro il Cagliari sarà una sfida salvezza all’arma bianca, che gara ti aspetti?
“Lo Spezia a prescindere dall’avversario gioca il suo calcio, sia in casa che in trasferta. Hanno sempre lo stesso atteggiamento. Mentre per il Cagliari il cambio di allenatore credo sia stato fondamentale. Semplici ha sistemato la difesa, ha dato più equilibrio. Mi aspetto una battaglia, una gara durissima. Io sono sardo e quindi mi auguro che il Cagliari si salvi ma tiferò Spezia per il mio passato, senza dubbio. Una cosa è certa: il Cagliari non si merita la classifica di quest’anno perché ha una rosa molto forte per la categoria“.
Chiudiamo con la Torres, dopo le buone prestazioni dell’anno scorso in questo campionato nuovamente tante difficoltà…
“Vedere così in basso la squadra della nostra città fa sicuramente male. Ora siamo arrivati nel momento della stagione in Serie D in cui i punti valgono doppio per importanza e mi auguro che la squadra rossoblù sappia centrare il prima possibile una serie di risultati utili che le permettano di togliersi in fretta da questa brutta situazione. E magari iniziare già a programmare una stagione al vertice per il futuro“.
A proposito di futuro e progetto Torres, tu sei uno di quelli che sperano in un accordo tra il gruppo Abinsula e la Torres, dopo i primi contatti di questa stagione?
“Io dico che Sassari merita altre categorie rispetto ad avere due squadre in Serie D. Credo che l’unione di forze tra le due realtà sarebbe la soluzione ideale per tutti. A parte che conosco personalmente Pierluigi Pinna di Abinsula ed è una persona seria che ama il calcio e ama la città. Io sono sicuro che se in estate trovassero l’accordo definitivo sarebbe un avvenimento fantastico per il calcio cittadino. E mi piacerebbe anche farne parte con qualche ruolo all’interno del club“.
Roberto Pinna