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Dinamo Sassari | Tra folate e pause l’Europa si allontana

Ousmane Diop Banco di Sardegna Dinamo Sassari - JDA Bourgogne Dijon FIBA Basketball Champions League BCL 2022-2023 - Group G Sassari, 13/12/2022 Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Ancora quella parola: continuità. Un sostantivo che diventa un mantra, una delle aspirazioni massime per chi desidera essere competitivo. La Dinamo Sassari insegue da tempo questo obiettivo, sia in Italia che in Europa. E contro Dijon, dopo la brillante vittoria con Tortona in trasferta di sabato 10 dicembre, sembrava essere arrivato il momento giusto per cambiare anche una stagione europea che con la vittoria contro il Paok aveva ripreso senso. Sassari ci ha provato, ma lo sforzo non è bastato. Ancora una volta, al di là della forza dell’avversario, a decidere sono state anche quelle piccole cose che quando si accumulano diventano grandi. E così alla fine il tabellone ha detto 72-85 per i francesi.

Diversità

A differenza della sfida d’andata la Dinamo è stata capace di partire con il piede giusto. Aggressiva su ambo i lati, concentrata e lucida nella scelta dei tiri, con uno Stephens in più a regalare sprazzi d’intensità e dinamismo sotto i tabelloni che hanno lanciato la Dinamo in avanti fino al 26-22 alla prima sirena. Prima però del termine dei 10’, proprio Stephens si è messo sulle spalle due falli diventati poi pesanti nell’arco della sua gara. Il primo scricchiolio di un secondo periodo che ha messo in evidenza le difficoltà della panchina, e sul finire anche di parte del quintetto, di creare situazioni di vantaggio contro una difesa arcigna come quella francese, capace di far alzare il conto delle palle perse a 8 prima della seconda sirena. Troppe le indecisioni e troppe le forzature, ma nonostante questo il 36-43 su cui si è chiuso il primo tempo ha lasciato spazio per il rientro nel terzo periodo. Un momento in cui però sono venuti fuori i problemi ai liberi (13/24 finale, appena il 55%), ancor di più quando i francesi sono andati in bonus a metà periodo. La possibilità di rimanere in scia o di mettere il naso avanti dopo aver impattato sul 49 pari si sono così fatte più basse, anche perché dall’altra parte Holston ha gestito l’orchestra alla perfezione e quando è stato chiamato a farlo ha suonato l’assolo che ha condotto anche fino al +14 sul fine di terzo quarto. La Dinamo ha provato a resistere e a darsi un’altra scossa soprattutto con Jones, ma la corrente non è arrivata costantemente tra i biancoblù, come dimostrato da alcune scelte offensive e dalle 4 palle perse all’interno degli ultimi dieci minuti. Fattori che hanno poi portato alla vittoria transalpina.

Ricambio

Diciassette palle perse, più della metà negli ultimi due quarti, ma soprattutto 48 punti subiti tra secondo e terzo quarto. Malgrado le buone reazioni e il buon approccio del terzo periodo, ancora una volta nel mezzo della partita Sassari è andata in difficoltà su entrambi i lati, prima in attacco e poi in difesa. Prima le idee e poi soprattutto le gambe sono mancate a una squadra che ha prodotto in diversi momenti ha prodotto delle diverse situazioni di gioco, sfruttando soprattutto uno Stephens capace molto più che essere un semplice rollante. Stavolta però a mancare è stata soprattutto la panchina. Dowe non ha avuto lo stesso impatto avuto a Tortona, ma specialmente il parco italiani è sembrato in apnea, con Gentile e Treier che in due hanno collezionato poco più di 17’ sul parquet (-11 per il primo e -12 per il secondo di plus-minus). E in una partita contro una squadra quadrata, solida, che in Francia corre davanti a squadre di Eurocup ed Eurolega, non avere il giusto apporto dal secondo quintetto diventa un problema tanto importante quanto le statistiche su perse o liberi sbagliati, visti poi i minutaggi di alcuni giocatori che hanno avuto poco respiro come Bendzius (32’ in campo, in una serata difficile contro un avversario come McDuffie).

Tuttavia, se è arrivata una sconfitta che costringe Sassari a fare un miracolo a Malaga e sperare proprio nella vittoria di Dijon contro il Paok per andare avanti in Bcl, almeno da un lato il bicchiere si può guardare mezzo pieno. La squadra è sembrata poter rientrare, la sensazione di poter fare lo step in più c’è stata malgrado poi non si sia trasformata in qualcosa di concreto, con i francesi che hanno vinto anche la lotta nervosa nel corso della gara. C’è da lavorare per arrivare a un certo livello, ha ammesso coach Bucchi nel post partita del PalaSerradimigni. La strada però sembra essere più rettilinea rispetto al saliscendi di inizio stagione. Già con Napoli, sabato 17 alle 20.30 al PalaSerradimigni, i sassaresi potranno dimostrare che non si tratta solo di un’illusione.

Matteo Cardia

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