Scrollarsi di dosso l’euforia e ripartire non è semplice, anche se è sempre meglio arrivare da una vittoria che provare a lasciarsi una sconfitta pesante alle spalle. L’aiuto può essere però dato dalle similitudini con il passato, anche recente, che può essere un buon consigliere. Perché la Dinamo Sassari, domenica 10 aprile alle 18, avrà un altro passaggio decisivo verso i playoff, la sfida contro un’insidiosa Pesaro che ancora cerca di ritagliarsi lo spazio nella Serie A1 del prossimo anno.
Certezza Banchi
La Carpegna Prosciutti è una squadra che ha cambiato tanto durante la stagione, per necessità e per emergenze. Dopo il breve passaggio di Aza Petrovic in panchina e le scelte rivelatesi non vincenti di Demetrio e Caio Pacheco e nonostante l’arrivo – momentaneo – di Tyler Larson, la dirigenza pesarese ha dovuto accettare le dimissioni del coach croato e cercare un’altra soluzione in corso d’opera. La società guidata da Ario Costa ha così deciso di affidare la direzione tecnica a Luca Banchi, coach vincente sia sulla panchina della Mens Sana Siena che su quella di Milano e selezionatore della nazionale lettone. A cui poi è seguito, a novembre, l’arrivo di Doron Lamb ma anche la risoluzione contrattuale con Henri Drell, protagonista nella precedente stagione con Repesa in panchina. Dopo un primo periodo di assestamento la squadra ha cominciato a crescere, avendo tra metà novembre e la vittoria su Milano del 16 gennaio scorso il proprio periodo migliore. Da quel 85-82 sulla capolista, l’andamento si è fatto molto più altalenante, fino almeno a marzo, quando l’ex Scavolini ha battuto Brindisi e Varese, rischiando poi di fermare la corsa di Brescia. Quello contro Della Valle e compagni è stato però solo un inciampo, visto che nell’ultima uscita contro Tortona, la Libertas ha vinto di diciotto punti a Casale Monferrato. Un campanello d’allarme per una Sassari che affronterà una squadra completamente diversa da quella incontrata nella prima giornata di campionato e che ha bisogno di allontanarsi da un penultimo posto che dista solo quattro punti.
Jones e non solo
Pesaro è una squadra che sa accendersi senza lasciare scampo ma anche subire tanto senza riuscire a rialzarsi, come successo contro Brescia negli ultimi due periodi. Sassari non dovrà cambiare approccio dal punto di vista mentale rispetto alla gara contro l’Olimpia, ma neanche su alcuni degli aspetti tattici principali: la lotta a rimbalzo, l’attenzione sul perimetro e la comunicazione difensiva resteranno fondamentali. Tra le fila pesaresi c’è Tyrique Jones: il prodotto di Xavier è il primo rimbalzista della LBA, secondo per valutazione nell’intero campionato, il giocatore con la più alta percentuale al tiro dal campo. Lungo esplosivo, capace di cambiare in difesa su tutti i blocchi ma soprattutto tecnicamente abile a rimbalzo. Un osso duro per Bilan e Diop. Il croato però, apparso nettamente in crescita contro Milano, potrà sfruttare i suoi chili in più spalle a canestro per mettere in difficoltà il lungo avversario, mentre sul lato difensivo sarà importante essere capaci di rendere difficile soprattutto la vita ai portatori di palla. Moretti e Delfino sono i due giocatori più abili nel pick&roll da passatori, mentre Sanford e Lamb sono più attaccanti puri che amano mettersi in proprio, con il primo più capace di attaccare il ferro e il secondo molto pericoloso dai 6,75 (48,4% dall’arco). L’anima della squadra è sicuramente Delfino, che come David Logan sembra dare poco peso all’età che avanza. Sassari dovrà essere capace di difendere forte, soprattutto sulle situazioni preparate appositamente per la guardia che ha fatto parte della Generacion Dorada, non troppo diverse da quelle utilizzate in alcuni frangenti da Sassari per creare gli spazi per i propri tiratori. In questo senso potrebbe essere importante il ritorno in campo di Kruslin, rimasto in panchina contro l’Olimpia Milano. In attacco, oltre a provare a far diventare Bilan un fattore, Sassari dovrà essere brava a sfruttare Bendzius che potrebbe far faticare un quattro più pesante – anche se mobile – come Majeris, arrivato dalla VTB League per sostituire Camara. Ultimo ma non meno importante l’impatto delle guardie: Robinson, che torna da ex a Pesaro dove nella passata stagione aveva giocato prima di trasferirsi a Digione, potrà sfruttare il passo diverso soprattutto contro Moretti, e governare il ritmo della partita a seconda del momento. Pesaro è la tredicesima difesa del campionato su sedici squadre e questo è un dato che i biancoblù dovranno tenere a mente, cercando sempre di alternare le diverse soluzioni in attacco e cavalcando i propri uomini caldi. Tenere alti i ritmi, difendere forte e anche divertirsi come mostrato con Milano. Alla Vitifrigo Arena la Dinamo non può permettersi di rallentare.
Matteo Cardia
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