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Dinamo Sassari | Malaga mette in evidenza le difficoltà: serve un upgrade mentale

Eimantas Bendzius in Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Unicaja Malaga FIBA Basketball Champions League BCL 2022-2023 - Group G Sassari, 05/10/2022 Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Gambe, idee e un avversario di livello. I nodi da sciogliere in vista della prima gara di Champions League non erano semplici da risolvere. Soprattutto per un gruppo alla quarta partita in sette giorni e solo parzialmente al completo. L’Unicaja Malaga ha messo in evidenza tutti i problemi di una Dinamo Sassari affaticata e che nel momento decisivo ha visto calare drasticamente le proprie energie nervose. Qualcosa che in Bcl non ci si può permettere.

Spunti
Eppure Sassari era partita comunque benissimo, contro un avversario leggermente imballato e a tratti superficiale. Bucchi ha mischiato le carte, concedendo a Raspino la partenza nello starting five al posto di Jones. Robinson si è acceso subito, seguito da Bendzius e Onuaku e la Dinamo a metà primo periodo è volata sul +15. Un distacco che ha svegliato gli andalusi, che guidati da Kravish in attacco e da Diaz in difesa hanno cominciato ad accendere il proprio motore, che ha finito per far sentire il suo potente rombo nel secondo periodo. Dieci rimbalzi a tre solo nel secondo quarto, ventotto punti realizzati contro i diciotto sassaresi e un primo tempo concluso sopra di 6 grazie a una tripla di Kalinoski sulla sirena. Il preludio di un secondo tempo in cui gli up and down, come sottolineato da coach Piero Bucchi nel post partita, sono stati troppi. Sassari è rimasta lì, aggrappata alla gara anche se sotto nel punteggio, affidandosi alle fiammate sul finale di Gentile e Dowe e con continuità a un Onuaku che ha fatto capire ancora una volta di poter essere dominante. Il pari di Kruslin a quota 69 a più di otto dalla sirena finale ha avuto il potere di svegliare Malaga e di far dimenticare l’importanza dei dettagli ai sassaresi, che nel momento cruciale della gara hanno subito Malaga sotto tutti i punti di vista. Il parziale di 11-1 degli uomini di Navarro, ma soprattutto le palle perse e il poco ordine offensivo, hanno condotto i biancoblù verso la scelta implicita di issare bandiera bianca alla tripla di Carter a poco più di due minuti dalla fine.

Sforzo
Si sapeva sin dalla vigilia che Malaga sarebbe stato probabilmente il peggior avversario da incontrare dopo l’inizio di stagione intenso, complicato dalle diverse assenze e dalle condizioni non eccelse di alcuni di quelli che sarebbero dovuti già essere protagonisti. Sassari c’è stata fino a quando ha potuto reggere le accelerazioni spagnole. Come con Varese è sembrata spendere tante energie per rientrare per poi mancare nel momento della zampata finale, quella che avrebbe anche concesso di accarezzare il sogno della Supercoppa. Uno step in più richiesto più volte da coach Bucchi durante gli ultimi due timeout del quarto periodo, mentre Malaga ricominciava a sfruttare l’ampiezza del suo roster (57 i punti finali solo dalla panchina per gli andalusi). La risposta attesa però non è arrivata, sia dopo aver catechizzato i suoi sull’importanza di ogni possesso, sia quando dopo la tripla di Carter ha chiesto uno sforzo per non far allargare troppo il divario finale. Segnali non positivi, che si uniscono alle troppe palle perse (20), da cui sono nati 33 punti avversari, e dai possessi ulteriori concessi, da cui ne sono stati subiti altri 16. La voglia di rimanere in gioco e alcune fiammate, sia di Dowe che di Jones, i giocatori più in evidente difficoltà insieme a un Robinson che nel lungo periodo della gara ha visto sfumare le proprie riserve energetiche, sono gli aspetti da salvare, così come la gara di Onuaku e il rientro di Gentile, anche se ancora acciaccato. Il ritorno del nativo di Maddaloni nelle rotazioni avrà ancora più importanza contro Verona, domenica 9 ottobre, in campionato. Una partita in cui Sassari dovrà cercare di togliersi le scorie di dosso, estendere i minuti di qualità e reagire alle sconfitte che non aiutano mai il morale di un gruppo che sta cercando di sistemare equilibri individuali e di squadra. Ritrovare un PalaSerradimigni caldo potrebbe aiutare tanto gli uomini di Bucchi, che dopo la gara contro la neopromossa di Ramagli avranno l’opportunità di respirare e tirare le prime somme con una settimana intera di lavoro.

Matteo Cardia

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