Cosa cโรจ di meglio di un canestro sulla sirena? Forse solo il boato del pubblico appena dopo che il pallone accarezza la retina, quasi cosciente della gioia che sta per regalare. La fotografia di Dinamo Sassari-Olimpia Milano รจ tutta lรฌ, in quegli ultimi secondi di gioco, in quei primi secondi di stupore e di euforia che attraversano i corpi e si trasformano in urla di felicitร e orgoglio per quella che assume i contorni di unโaltra impresa. Perchรฉ il 92-90 sullโArmani in pochi se lo aspettavano, eppure รจ arrivato. E nel modo piรน bello possibile.
Mai banale
Si sapeva sin dalla vittoria contro la Fortitudo che quella contro Milano sarebbe stata una partita da preparare in maniera quasi perfetta per arginare una squadra matura, forte, capace di imbrigliare le migliori squadre europee. E i tifosi biancoblรน sapevano che non sarebbe stata una serata normale anche perchรฉ in Sardegna sarebbe tornato lโuomo che รจ riuscito a ridare entusiasmo alla piazza dopo gli anni non rosei del post-scudetto. Gianmarco Pozzecco non รจ stato uno qualunque e il PalaSerradimigni lโha fatto nuovamente capire con gli applausi scroscianti prima dellโinizio della partita. Era tutto messo in conto, anche che una settimana di lavoro puรฒ non bastare contro un gruppo come quello di Messina. Cosรฌ, oltre al tempo in palestra e alle decisioni tattiche, รจ dovuta venire fuori la voglia di divertirsi, quella sana sfacciataggine citata in conferenza stampa anche da coach Piero Bucchi. Senza lโultima parte, difficilmente sarebbero arrivati quegli otto secondi finali.
Chiavi
Attenzione per limitare gli avversari, aiuto a rimbalzo ai lunghi, quella sana follia per continuare a martoriare il canestro dai 6,75 e soprattutto la capacitร di non abbattersi al rientro di una Milano mai doma, capace di rialzarsi nonostante la serata non perfetta. Sassari ha mostrato nuovamente i segni di una squadra matura e che puรฒ giocare diversi tipi di pallacanestro nonostante i cambiamenti repentini di una stagione strana ma che puรฒ prendere la piega giusta. Nel primo tempo la Dinamo รจ stata quasi perfetta: si รจ appoggiata su Bilan nei primi minuti facendo prendere delle scelte allโOlimpia che hanno significato piรน spazio sul perimetro per David Logan, in grado di dare una lezione su come sfruttare i blocchi e letteralmente indemoniato nei primi 20โ giocati quasi per intero. Ha perรฒ soprattutto difeso forte, parlando tanto, sia sui blocchi lontani dalla palla che sul pick, e sfruttando in maniera positiva la zona nonostante qualche amnesia sul lato debole. Nel terzo quarto Bendzius ha trovato il proprio ritmo da tre, Milano perรฒ ha stretto le maglie in difesa e lottato piรน veementemente a rimbalzo sfruttando specialmente i minuti senza Bilan dei biancoblรน, un Bentil molto positivo e un Delaney che fino agli ultimi istanti dellโultimo periodo รจ stato piรน delizia che croce. Il ritrovato vantaggio di Milano, a inizio quarto periodo, avrebbe abbattuto tanti. Il pubblico qui perรฒ ha avuto la sua importanza nel dare la giusta spinta alla squadra di Bucchi ricevendo il ringraziamento al suono della sirena. Prima perรฒ ci sono stati altri segnali importanti: Gentile e Robinson entrambi in campo nel momento decisivo con quattro falli, Burnell, fino a quando le gambe hanno retto, in campo a dar fastidio come uomo in punta di una zona che ha dato sempre fastidio a Milano nonostante le buone percentuali dallโarco meneghine. Tutti piccoli tasselli che hanno portato verso il finale, in cui sono arrivati la mano del coach e tre canestri decisivi a cambiare la gara: prima la tripla di Robinson a poco piรน di 3 minuti dalla fine, il canestro e fallo di Bilan a 1:34 dal termine, poi la scelta di Bucchi di chiedere un challenge dopo il time-out milanese a far perdere un briciolo di concentrazione agli avversari sul 90 pari. Infine, quello che i tifosi difficilmente scordano: otto secondi sul cronometro, palla a Robinson, cambio difensivo, il play che accelera e lascia andare il pallone dolcemente sul tabellone alzando la parabola. Retina che si gonfia, pubblico che esplode, sipario.
Le emozioni sono state tante nella serata del 3 aprile. Ora la Dinamo dovrร essere in grado di mettere in saccoccia lโentusiasmo di aver battuto la prima della classe, costringendola a subire per la sesta volta in 60 partite piรน di 90 punti e a perdere la vetta, e trasformarlo in esperienza da tirare fuori nei prossimi momenti decisivi. La classifica al momento sorride: quarto posto con una – anche se difficilissima – gara da recuperare contro la Virtus Bologna. Il 9 aprile perรฒ arriva la trasferta difficile di Pesaro, che ha battuto Tortona di sedici punti. Non sono ammessi passi falsi in una classifica cosรฌ corta, come dimostrano i pericoli che corre Brindisi, ancora una volta sconfitta e sempre piรน attaccata dalle altre pretendenti ai playoff. Dopo la gloria arriva il momento piรน complesso, quello di mantenere alto il livello. E la Dinamo dovrร dimostrare di saperlo fare.ย
Matteo Cardia














