Una caduta che poteva fare più male, attutita da un cuscino frutto di un ritrovato orgoglio. La sconfitta di Brescia lascia sì qualche rammarico, ma non quell’amarezza di sembrare di non poter competere a certi livelli, sapore che aveva lasciato certamente la debacle del Forum di Milano nella seconda giornata di campionato. La Dinamo Sassari incassa la sconfitta e va avanti, verso una settimana che sarà piena e chiave nel suo futuro in Europa.
Sveglia tardi
“Da questa gara mi porto via le cose buone come avere riaperto la gara dopo che eravamo stati sotto anche di venti punti”. Nenad Markovic nella conferenza stampa di fine partita ha trovato i lati positivi da cui far ripartire la sua squadra in vista del doppio impegno in FIBA Europe Cup contro il Dnipro. Una gara sulle montagne russe quella dei biancoblù al Pala Leonessa, contro una Germani Brescia che sembra aver tutto per stare nei piani alti della classifica. Sfruttando anche l’ottimo lavoro di chi l’ha preceduto, l’head coach esordiente Peppe Poeta sta raccogliendo ottimi frutti da un roster di livello, che ha negli esperti Della Valle e Bilan i suoi fiori all’occhiello. Proprio il grande ex della gara, insieme a Burnell (altro giocatore visto in Sardegna) e Ndour, sono state le spine nel fianco di una Dinamo ancora alla ricerca della costanza. Già nei primi 20′ di gara Sassari ha mostrato un andamento sinusoidale, passando da un inizio a marce non altissime, alla svolta a cavallo tra i primi due quarti, fino alla terribile chiusura di secondo parziale con un 14-0 che ha messo più che in salita la gara dei sardi. Al rientro dagli spogliatoi, Dinamo ancora in down, altro parziale incassato e Banco precipitato a -22; toccato il fondo, la squadra di Markovic, punta nell’orgoglio, è stata capace di risalire in una rimonta propiziata soprattutto da Cappelletti e Sokolowski, rischiando anche di impattare una gara che ormai sembrava ampiamente persa. Chiaro, Brescia ha creduto di avere vita facile con un distacco così ampio, ma nella rimonta ci sono anche i meriti di una Dinamo che nel quarto finale ha ritrovato fluidità e percentuali, nate da un’intensità ritrovata nella metà campo difensiva, come sempre componente fondamentale per dare la svolta anche nell’altra metà campo. Una sveglia tardiva, che non può che far rammaricare Bendzius e compagni, perché se la Dinamo mantiene le marce alte e una certa intensità più costantemente, Sassari può far male anche a squadre sulla carta più attrezzate.
Tour de Force
Con Tambone out per un virus, le rotazioni degli esterni hanno subìto delle variazioni con Trucchetti chiamato in causa per qualche minuto e Cappelletti e Fobbs chiamati agli straordinari. Se il playmaker umbro ha dato esempio di un’altra prova solida e l’ex Bonn ha ampiamente fatto il suo sia in difesa (bene su Della Valle per lunga parte del match) e in attacco (best scorer alla pari di Sokolowski con 19 punti), chi non sta rispettando le aspettative è ancora una volta Bibbins. L’ex Nanterre, come del resto gran parte dei compagni, è entrato male sul parquet, ma si è svegliato solo nella prima parte di secondo quarto, mancando totalmente però a cavallo dei due parziali quando la Dinamo ha incassato la spallata che di fatto ha deciso la gara, in cui sarebbero servite soluzioni diverse. Il classe 1996 di Carson si è ritrovato poi nel quarto finale, anche sul piano realizzativo, in un periodo in cui qualche dettaglio e un pizzico di sfortuna non hanno permesso a Sassari di riaprire la gara. A Brescia minutaggio extra large per Sokolowski: il polacco ha dimostrato tutta la sua vena realizzativa nel quarto finale, dando il via alla rimonta in cui anche i lunghi hanno dato il loro contributo. In netta ripresa Renfro rispetto alle prime uscite, mentre Halilovic ha provato a contrastare Bilan riuscendoci in più di un’occasione, facendo male anche in attacco di tanto in tanto. Tutte prestazioni quelle descritte che hanno peccato di costanza, fattore che si acquisisce solo con il ritmo partita. Il calendario serrato potrà sicuramente dare una mano in tal senso, con tre partite in sei giorni a partire da domani, martedì 22 ottobre. Nel doppio confronto con Dnipro del Pala Serradimigni (gli ucraini non giocano in trasferta per ovvi motivi) la Dinamo cercherà di blindare il primo posto nel girone di FIBA Europe Cup che vedrà il 6 novembre disputarsi la sfida chiave in Polonia contro l’Anwil. Contro un ostacolo non insormontabile come il Dnipro servirà comunque attenzione (gli ucraini hanno comunque battuto lo Sporting Lisbona) e voglia di giocare e allo stesso tempo imparare a stare sul parquet tutti insieme. Lezioni e abitudini che potrebbero essere certamente utili in vista della sfida di domenica 27 ottobre al Pala Serradimigni contro Trento, in un campionato che ha visto Sassari vincere solo una volta in quattro partite. Ora serve correre anche in Italia se si vuole raggiungere uno degli obiettivi mancati la scorsa stagione, la Final Eight di Coppa Italia.
Matteo Porcu