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Dinamo, reazioni tardive e discontinuità: ora serve un cambio di passo

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Chi segue il ciclismo lo sa, se scatti sulle pendenze più dure spesso non fai la differenza e il rischio di “piantarsi” è alto: come gli scalatori puri, la Dinamo Sassari ancora una volta ha avuto bisogno di una pendenza impervia per iniziare a risalire la china in una partita approcciata male, per poi non riuscire a raggiungere chi la precedeva, con Trento ad alzare le mani dal manubrio e festeggiare un altro successo in campionato. La squadra di Galbiati rimane capolista in solitaria a punteggio pieno (in attesa del recupero tra Virtus Bologna-Tortona) , mentre i biancoblù sono ancora fermi a 2 punti insieme ad altre 5 squadre ancora alla ricerca del bandolo della matassa in questo avvio di campionato.

Reazione tardiva
Ci è mancata continuità, questa gara è il simbolo del nostro inizio di campionato. Non so perché abbiamo bisogno di prendere degli schiaffi per accenderci”. C’è poco da aggiungere all’analisi onesta e puntuale di Nenad Markovic nella conferenza stampa di fine gara. Come a Brescia, Sassari ha iniziato a far vedere le sue potenzialità solo quando il distacco tra le due squadre sembrava portare al più classico dei garbage time. Vuoi per rilassamenti altrui o per il pensiero del “peggio di così non può finire” , la Dinamo si è ritrovata in entrambe le parti del campo concedendo poco agli avversari e ritrovando la via del canestro in attacco. Un blocco mentale che sembra inspiegabile, ma che impedisce al Banco di Sardegna di poter competere con avversari sulla carta superiori o di pari valore, perché lo sforzo eccessivo per la rimonta presenta il conto alla fine in termini di poca lucidità e stanchezza.  La Dinamo infatti si è trovata a pochi punti (anche sul -2) da Trento ma non ha trovato quel guizzo per riacciuffarla, con Cale a spegnere ogni speranza a una squadra che ha potuto contare anche sulla spinta di un palazzetto che si è acceso sull’onda della rimonta.

Soluzioni
C’è da dire che la rimonta Dinamo è stata confezionata prettamente su soluzioni nate più da giocate individuali che di squadra. Ne è una cartina di tornasole lo score dei due playmaker Bibbins (season high da 20 punti) e Cappelletti, con l’umbro a mettere insieme 14 punti così come Bendzius. L’ex Nanterre e il numero 0 italiano sono stati per tanti minuti in campo contemporaneamente: con Fobbs e Tambone non proprio in partita, con il secondo limitato anche dai falli, Markovic ha schierato il doppio regista, anche se i due per larghi tratti hanno vestito i panni solo di realizzatori con soluzioni personali, con una gara conclusa con 2 assist ciascuno. Pochissimo per il ruolo, ma è anche vero che bocche da fuoco come Sokolowski contro Trento ha vissuto una brutta serata al tiro (1/7 da oltre l’arco) e i lunghi hanno sofferto l’atletismo della squadra di Galbiati, con Halilovic che ha trovato punti anche lui da soluzioni personali e Renfro si è fatto comunque trovare pronto sui pochi scarichi ricevuti. Ecco quindi che Bibbins e Cappelletti si sono riscoperti realizzatori, da un certo punto di vista una cosa sicuramente positiva, ma non rincuorante per due giocatori che dovrebbero per natura mettere in ritmo i compagni. Tutte prestazioni comunque che sono state caratterizzate dalla discontinuità, da troppi up and down che subiscono i giocatori nel corso della gara in cui si salta dalla cosa utile e fatta bene, all’errore spesso ingenuo e inspiegabile. Purtroppo o per fortuna, il tempo per pensare alla sconfitta contro Trento (la quarta in cinque gare di campionato) sarà poco, con un nuovo impegno di FIBA Europe Cup alle porte. Mercoledì 30 ottobre arriva al Pala Serradimigni lo Sporting Lisbona, avversario di certo non insormontabile ma che sarà importante domare già dai primi minuti per vivere un’altra serata in discesa come quelle contro Dnipro, utili a dare fiducia a chi gioca meno e dare respiro a chi ha minutaggi alti normalmente. Il tour de force proseguirà poi con Tortona in trasferta e la sfida decisiva con l’Anwil per il primo posto nel girone in Europa, poi, prima della sosta nazionali, la partita casalinga con Pistoia da non sbagliare assolutamente e il duro incontro con la Virtus Bologna. Dopo la gara della Unipol Arena poi ci si potrà fermare, fare un bilancio e, in caso di mancato cambio di passo, ragionare su eventuali cambiamenti.

Matteo Porcu

 
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