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Dinamo, non solo Veronesi: quello contro Trieste è un successo del gruppo

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Un’aria diversa, e non è quella natalizia che ti investe appena si strappa la pagina del 30 novembre dal calendario. Ma già dalla prima pagina di dicembre al Pala Serradimigni si è sentita un’aria di fiducia ed entusiasmo che non si respirava da tempo. L’ultimo mese di un anno solare complesso, carico di partite per i biancoblù, è partito al meglio per la Dinamo Sassari che ha ottenuto una vittoria non banale e importante contro la Pallacanestro Trieste.

Tutti promossi (o quasi)
Arrivata in Sardegna con il bollino di matricola terribile, la squadra di Christian ha dimostrato per larghi tratti di essere un avversario complesso da affrontare, soprattutto quando i ritmi si sono alzati. Vero, mancavano pezzi importanti come Reyes e Brown, con Ross che ha alzato bandiera bianca per un problema muscolare e Valentine condizionato dai falli, ma i giuliani hanno dimostrato di non mollare mai il colpo, spinti da Uthoff e un ottimo Candussi. Una partita che comunque la Dinamo ha dato sempre l’impressione di poter vincere, merito anche di un Pala Serradimigni caldo come non mai in stagione. Sin dalla palla a due Giovanni Veronesi si è preso meritatamente la scena: l’ala bresciana ha vissuto una serata da sogno, chiusa con 24 punti (6/11 da tre), dando un contributo enorme non solo dal punto di vista realizzativo. In un maxi minutaggio di 35′, dovuto all’assenza di Sokolowski per un problema al piede, l’ex Piacenza ha dimostrato di essere un tiratore sopraffino ma allo stesso tempo di sapere attaccare il ferro, ed essere funzionale anche in difesa, accettando ogni cambio e difendendo bene anche nei mis match. Insomma, facendo quello che a inizio stagione si chiedeva a Sokolowski, che già nelle partite precedenti era uscito dallo starting five per via dell’esplosione del classe ’98. La Dinamo vista contro Trieste non è stata però solo Veronesi: bene anche Fobbs, cresciuto alla distanza e faro nel terzo quarto, forse quasi a rispondere alle voci insistenti su Hanlan circolate prima della partita, con un’operazione sul mercato di questo genere che specialmente dopo la vittoria convincente di ieri sembrerebbe non necessaria. Segnali più che positivi anche da Bibbins, sgusciante e guerriero in difesa a sopperire una fisicità minore rispetto a gran parte degli avversari, con Renfro che ha fatto vedere la sua migliore versione in maglia Dinamo: il lungo ha dato spettacolo quando c’era da volare sopra il ferro, offrendo anche un buon contributo difensivo. Chiaro, qualche pecca c’è stata ma l’atteggiamento è stato quello migliore e necessario per una partita del genere. Conferme per Bendzius e Cappelletti, con Tambone preciso e puntuale quando c’era da colpire oltre l’arco. Unico neo un Halilovic non sempre perfetto come ci si può aspettare da un giocatore esperto e tecnico quale è nel pitturato.

Futuro
Due punti preziosi, non solo per come sono arrivati ma anche per la classifica e un dicembre di fuoco che aspetta il Banco. Sassari è salita a quota 6 in classifica, piazzandosi a metà strada tra l’ultimo posto utile per le Final Eight e il penultimo posto in classifica (+4 su Cremona). In un campionato così livellato verso l’alto saranno i dettagli a fare la differenza ed è per questo importante non lasciare nulla al caso e di intentato. Già dalla sfida del Taliercio contro la rivale di sempre Reyer Venezia, la Dinamo dovrà per forza cercare la prima gioia fuori casa della stagione. Fin qui un po’ altalenante l’andamento degli orogranata con 4 vittorie e 5 sconfitte, sia in campionato che in Eurocup, ma la vittoria di Varese di ieri può aver dato la svolta definitiva alla stagione di Tessitori e compagni. Prima però per la squadra di Markovic c’è una FIBA Europe Cup su cui rituffarsi: il secondo round prevederà sfide di tutt’altro livello rispetto alla balneare prima fase, con il Bilbao e i francesi di Cholet e del Le Portel. La partita con i baschi del Pala Serradimigni di mercoledì 4 dicembre (ore 20.30) sarà un altro bell’esame per i sassaresi che disputeranno da lì in avanti quattro gare in undici giorni: oltre alla già citata Venezia, seguiranno le sfide con Le Portel in Francia e quella interna contro Reggio Emilia, dell’ex Gombauld, del sardo Sasha Grant e del campione del mondo 2014 con gli USA, Kenneth Faried. Questi appuntamenti ci diranno se i frutti della sosta nazionali non saranno effimeri e buoni solo per la la vittoria ottenuta contro Trieste.

Matteo Porcu

 
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