Un tempo a testa e un punto a testa. Cagliari e Monza non si sono fatte male nel lunch match della Unipol Domus, eppure la sfida ai brianzoli ha segnato quantomeno un’importante crescita dei rossoblù di Claudio Ranieri alla voce gestione del pallone e organizzazione della manovra offensiva. Per almeno 45 minuti i sardi hanno dimostrato di poter non solo pungere in ripartenza, ma anche essere abili a fare la partita e a mettere l’avversario alle corde con l’attacco manovrato. Proprio per questo anche se il pari in Sardegna è stato giusto – a dirlo è stato lo stesso Sir Claudio al termine della sfida – resta il rammarico dalle parti di Asseminello per non essere riusciti a trovare la seconda rete in una prima frazione oggettivamente dominata.
Numeri
Il Cagliari contro il Monza ha tenuto un vantaggio territoriale del 54% nei confronti del 46% del Monza. Un dato che sottolinea bene come i rossoblù abbiamo approcciato la gara e con che spirito Viola e soci abbiamo affrontato una delle squadre in Serie A che fa del vantaggio territoriale e del continuo giro-palla un suo mantra. Anche a livello di produzione offensiva i sardi hanno fatto meglio: 6 tiri in porta contro i 4 dei ragazzi di Raffaele Palladino, 7 tiri fuori contro i 2 dei brianzoli e 23 cross in area contro i 13 del Monza. Per Ranieri resta il rammarico di aver visto per un tempo il miglior Cagliari della stagione, ma di non essere riuscito nel secondo tempo, vuoi per i cambi avversari, vuoi per la stanchezza e forse anche per una gestione tardiva di alcune sostituzioni, una squadra all’altezza dei primissimi minuti di gioco. E lo step definitivo di questa squadra ora sarà quello di avere maggiore continuità all’interno dei 90 minuti. Anche perché il calo di attenzione e atletico della ripresa si è visto proprio negli episodi che hanno fatto la differenza per perdere i 2 punti, specie su calcio piazzato. Come in occasione della dormitina in difesa in marcatura per il gol del pari del Monza. Come riuscirci? L’impressione è che non si tratti solo di una questione di fiato, il Cagliari deve trovare, e sembra sulla strada corretta, piano piano sempre maggiori certezze tattiche e umorali, per non pagare troppo dazio alla prima accelerazione di ritmo e carattere avversaria. Reazione e controllo, due parole da portare avanti come mantra per riuscire a inseguire con prontezza il cammino salvezza in Serie A.
MomentoÂ
Il punto con il Monza basta per uscire momentaneamente dalla zona retrocessione, vista la differenza reti positiva nei confronti dell’Empoli, ma soprattutto certifica il ritorno della solidità casalinga. Nelle ultime tre gare alla Unipol Domus, che anche contro il Monza si è confermato uno stadio sempre vicino alla squadra e che con il 98% di spettatori in media sul totale dei posti a disposizione è anche l’impianto con maggiori presenze di tutta la Serie A, il Cagliari ha trovato due vittorie (Frosinone e Genoa) e il pari contro i Palladino-boys. L’attuale classifica del campionato per punti fatti in casa parla di un Cagliari da 8 punti e salvo al quindicesimo posto. Va comunque detto che nelle ultime cinque giornate è cambiato in generale il ritmo dei ragazzi di Ranieri. Se prendiamo in considerazione solo l’ultimo mese i rossoblù hanno un andamento da Coppe Europee, dalla Salernitana al Monza 8 punti. Meglio hanno fatto solo Napoli e Roma (10) e Inter e Juventus (13). In attesa di Bologna-Torino che potrebbe cambiare questa particolare classifica. Nell’ultimo mese il Cagliari ha anche il miglior attacco della Serie A (10 reti in 5 giornate). E i patemi sottoporta di inizio stagione sembrano un lontano miraggio. Insomma, dalla seconda sosta per le nazionali Ranieri ha ribaltato la propria rosa e lo spirito del proprio spogliatoio. Ora, recuperata la partenza a rilento, il Cagliari deve cambiare marcia con le big, a iniziare dall’Olimpico contro una Lazio in forte crisi, per spaventare tutte le dirette avversarie alla corsa salvezza.
Roberto Pinna














