A tu per tu con l’amministratore e proprietario del Como.
Ha fatto rumore, nello scorso weekend, l’emersione dei contatti tra Salvatore Sechi, presidente della Torres, e Roberto FellecaDialoghi avvenuti nei giorni scorsi nell’ottica di una possibile cessione del club rossoblù a chi oggi guida la società lariana, impegnata in un testa a testa (16 vittorie, 4 sconfitte e 1 KO) con il Mantova per guadagnare la Serie C sfuggita per un soffio nella scorsa stagione.
La notizia non aveva fatto fare i salti di gioia (eufemismo) alla piazza sassarese, tanto che il numero uno rossoblù aveva battuto ritirata, decidendo di farlo con un audio intenzionalmente diffuso su WhatsApp affinché entrasse in circolo tra chi ha a cuore le sorti torresine. Sostegno di tutti alla Torres che si deve salvare e nessuna intenzione di cedere – invocava Sechi -, nonostante una decina di offerte arrivate, tra cui quella di persone (Felleca e soci) bollati in modo poco edificante.
Parole dure, da parte di Sechi, che erano arrivate alle orecchie di Felleca, pronto a rispondere privatamente, sempre via WhatsApp, al collega. Un audio, quello di Felleca, anch’esso prontamente diffuso sul social più famoso per la messaggistica istantanea, con tutto quel che ne è conseguito.
“Con Sechi ci siamo sentiti e abbiamo chiarito subito, ci eravamo incontrati per fare una chiacchierata tra presidenti che oggi hanno interessi e obiettivi diversi, lui a Sassari e io a Como”, spiega Felleca. “Quando ci siamo visti mi ha ribadito l’intenzione di aprire i propri canali davanti ad un progetto interessante – dice –, ci eravamo aggiornati dicendoci di tifare affinché la Torres si salvi e il Como salga, cose oggi prioritarie. Gli audio WhatsApp? Ci sono rimasto male, ma non c’è problema, l’ho subito contattato per chiarire”.
Ci sono margini per riaprire il dialogo? “Adesso pensiamo alle cose fondamentali: salvezza della Torres e promozione del Como – dice Felleca -. Mi piace la Torres, la tifo da sardo come ho sempre fatto nella mia vita di atleta, dirigente e imprenditore. Oltre a Cagliari, Sassari è l’unica piazza sarda dove si può fare un percorso professionistico di livello. E’ una platea importantissima, la Serie D è il minimo, più avanti si vedrà, chiaramente per parlare di qualsiasi cosa è necessario mantenere la categoria. Ma questo vale per Felleca come per altri che dovessero pensare di prenderla in mano”.
Testa, quindi, al Como, anche se le indiscrezioni parlano di un futuro in altri lidi. “In questo momento stiamo continuando un lavoro enorme iniziato un anno fa a Como. Abbiamo investito tanto, vincendo moltissimo e perdendo la Serie C per un niente. Quest’anno siamo ripartiti in modo ambizioso, il Mantova è un rivale durissimo ma ci crediamo fortemente, come testimonia la vittoria di domenica reagendo al brutto pareggio di una settimana prima. Da sardo – conclude Felleca – sono uscito dalla mia terra a caccia di una piazza che mi garantisse di lavorare in modo professionale e professionistico, pianificando la crescita dalla Serie D alla Serie B. Pensavo che Como mi permettesse un certo tipo di discorso, sicuramente faccio delle riflessioni dopo alcune cose che sono successe. Ciò non vuol dire assolutamente che lascerò Como, ma certamente mi guardo intorno e la Torres come società sarda dal seguito significativo è una realtà interessante”.
Fabio Frongia