Il portiere milanese, classe ’98, ha perso e ritrovato il posto da titolare. Rimarrà in Sardegna?
Una delle questioni sul tavolo dell’Olbia (e quindi del Cagliari) è quella inerente Luca Crosta. L’estremo difensore, sotto contratto con i rossoblù fino al 2020 e in prestito in Gallura, doveva essere il titolare indiscusso per la stagione in corso. E, però, ha dovuto assaggiare la panchina dopo le prime cinque partite (2 di Coppa Italia con l’Arzachena e quelle contro Albissola, Pro Patria e Pro Piacenza). Per lui un lungo bagno di naftalina, a beneficio di Leonardo Marson, nonostante buone prestazioni foriere di 6 punti in campionato, l’eliminazione dalla Coppa per mano dell’Arzachena (1 KO e 1 pareggio), con 7 gol subiti in totale.
In estate la dirigenza aveva deciso di respingere al mittente le diverse offerte arrivate da Serie B (Padova su tutte) e Serie C (Alessandria, Teramo, Pistoiese, tra le altre), puntando sul ragazzo che il 28 maggio 2017 esordiva in Serie A con un’ottima prestazione al cospetto del Milan, nell’ultima storica gara al Sant’Elia. La gestione tecnica ha sicuramente spiazzato, con l’improvviso accantonamento e l’altrettanto improvviso ritorno in campo per le ultime tre gare del 2018 (KO col Piacenza, pareggi a Vercelli e con l’Albissola). Ecco perché il portiere vorrebbe capire se in Sardegna possa o meno trovare continuità di impiego, valutando le nuove avances dalla cadetteria (dove però non avrebbe garanzia di giocare) e dalla terza serie (c’è l’interesse del Renate ma non solo). La priorità sarebbe quella di giocare, così nelle prossime ore il suo entourage parlerà con Cagliari e Olbia per vedere se possa esserci un punto di incontro.
Il Cagliari non avrebbe interesse a disperdere un patrimonio tecnico ed economico lasciando fuori un giocatore sotto contratto per un anno e mezzo. Crosta non può permettersi altri mesi nell’ombra in questa fase di lancio della sua carriera. Come andrà a finire?
Fabio Frongia