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Calciomercato Cagliari, con chi e come si sostituisce Joao Pedro?

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I giocatori, gli allenatori e i dirigenti vanno e vengono, la maglia resta. Frase usata ed abusata nella storia del calcio che è tornata prepotentemente di moda in questa estate di rifondazione in casa Cagliari. La discesa in Serie B, dopo alcuni campionati di Serie A giocati al ribasso dal punto di vista tecnico e tattico, hanno portato a una totale ricostruzione della rosa e di parte dello staff, con l’addio più doloroso di tutti al dimissionario Daniele Conti. Nelle prossime ore però si completerà il saluto forse più traumatico, se non dal punto di vista umorale almeno per quello che riguarda l’importanza in campo, ossia il trasferimento lontano dalla Sardegna di Joao Pedro. 

Addio traumatico

L’italo-brasiliano saluta dopo una carriera da hall of fame della storia del club, piaccia o no lo dicono i numeri, e soprattutto dopo alcune stagioni recenti da assoluto e spesso unico (come nel girone d’andata da dimenticare dell’ultima Serie A) trascinatore del club isolano. Capitano e numero 10, silenzioso ma anche burlone, a volte dall’aria apatica e invece inconsolabile dopo l’ultima retrocessione. Fantasista e centravanti, Joao Pedro è stato l’uomo dei controsensi in rossoblù. Ogni estate è sembrato più vicino all’addio definitivo e poi a ogni nuovo campionato ha legato ancora di più il suo nome a quello della società rossoblù per impatto in campo. Fino a questo luglio del 2022 che segna la decisiva separazione dal club di via Mameli. Come uomo che cresce contradicendo il proprio pensiero unico Joao è passato a Cagliari dall’essere un ragazzo di talento a uomo formato e figura di riferimento per i compagni. E un personaggio del genere, al di là dei commenti più o meno favorevoli della piazza alla sua cessione, andrà sostituito. Specie per fare bene in un campionato ricco di insidie come lo sarà la prossima Serie B. Non è un caso che fino a qualche allenamento fa Liverani prendeva spesso da parte il brasiliano, prima ancora del colloquio individuale di una settimana fa quando gli disse “basta che mi dici sempre la verità”, perché volente o nolente Joao Pedro condiziona strategie, mercato, gioco e idee per il nuovo Cagliari sia con la sua presenza che soprattutto con la sua assenza.

Pereiro

L’idea del Cagliari è quella di sostituire Joao Pedro non andando alla ricerca di un nuovo Joao Pedro. Impossibile andare a prendere ora sul mercato un attaccante così esperto, poliedrico e incisivo, sia per una questione economica che di appeal attuale della società. In casa però i rossoblù sanno di avere una risorsa che fin qui è stata più che altro un oggetto del mistero. L’indolente Gaston Pereiro che a livello di abnegazione ricorda il primissimo Joao Pedro visto in Sardegna. Il talento cristallino è simile e non si discute, anche se l’uruguaiano a differenza di JP10 è arrivato sull’Isola già da calciatore formato e con un profilo internazionale abituato a fare le coppe europee. Ora però serve uno stimolo in più dal campo, magari dimenticando per un attimo quel contratto faraonico che fin qui forse è stato un limite più che altro alla ricerca di fame e voglia per l’ex Psv e Nacional in Sardegna. Pereiro è diverso tatticamente da Joao, ma è duttile e può giocare sia dietro la punta che da esterno e all’occorrenza anche da falso nueve nel probabile 4-3-3 che disegnerà Fabio Liverani. Ha nei piedi la doppia cifra in Serie B, e anche di più se volesse. E il Cagliari visto il poco mercato intorno a lui in questa estate potrebbe considerarlo anche un nuovo innesto per provare a dare qualità al reparto offensivo per la cadetteria. Magari con la speranza di fare una grossa plusvalenza in caso di salto di qualità nei prossimi mesi del Tonga. Con la ricerca di un posto al prossimo Mondiale con l’Uruguay che potrebbe far preferire però al giocatore fino all’ultimo una destinazione diversa da quella di Asseminello.

Mercato

Pereiro però da solo non basta. Il Cagliari dopo le firme e la partenza ufficiale di Joao Pedro continuerà a guardarsi intorno. Con l’uruguaiano e Pavoletti l’attacco prevede al momento il corso Matteo Tramoni (che però ha mercato) e i due giovani Luvumbo e Desogus. Serve una punta duttile e di esperienza nella categoria. Possibilmente non troppo grande e obbligatoriamente comunitaria. Il classico centravanti di movimento capace di attaccare l’area di rigore ma anche di smistare il gioco sui compagni e fare da riferimento in fase di transizione rapida. Magari anche un calciatore non da 15-20 gol, ma che si avvicini ai 10 per reti e assist. Non è un caso che il primissimo nome fatto da Liverani, al di là dalla conoscenza personale tra i due, fosse quello di Gianluca Lapadula. Obiettivo poi diventato complesso. Al direttore sportivo Stefano Capozucca e al tecnico romano con nuove vesti tattiche ora il compito di provare a far voltare pagina al Cagliari dopo l’era in attacco, e non solo, firmata da Joao Pedro.

Roberto Pinna

 

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