agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari, zero gol subiti e segnati: la doppia faccia delle palle inattive

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Chi ben comincia è a metà dell’opera, sempre che dopo l’inizio non ci si fermi completamente. Il Cagliari di Liverani sembrava poter avere nelle azioni da palla inattiva il punto di forza, d’altronde l’esordio stagionale in Coppa Italia contro il Perugia aveva portato tre reti tutte su giocate da fermo. Il gol di testa di Giorgio Altare su angolo di Nicolas Viola, il rigore siglato da Gianluca Lapadula, la punizione decisiva messa a segno proprio dallo stesso Viola.

Doppio zero

Tutto e subito, perché il Cagliari dopo la scorpacciata di reti su palla inattiva realizzate in Coppa si è fermato. Zero in sei giornate, come sono zero le reti subite da azioni da fermo, un primato – quello del doppio zero – condiviso con il solo Benevento in tutta la Serie B, come raccontato dai dati Opta. Se da un lato quello difensivo è un dettaglio estremamente positivo, soprattutto guardando al recente passato dei rossoblù, quello offensivo può essere un ulteriore elemento che spiega le difficoltà in zona gol di Lapadula e compagni. Soprattutto contro difese chiuse, come se ne vedranno spesso sia alla Unipol Domus che in trasferta, avere l’arma in più dei gol sullo sviluppo delle palle inattive può aiutare e non poco. Il Cagliari, d’altra parte, ha numerosi giocatori abili sia nelle punizioni che nei calci d’angolo – Viola su tutti, ma non solo – ma sembra difettare di profili che possano tramutare in gol i palloni serviti da calcio da fermo. Con Pavoletti spesso utilizzato in corsa, guardando alla rosa a disposizione di Liverani il solo Altare può considerarsi elemento pericoloso dentro l’area avversaria nelle palle inattive. Goldaniga non segna più di una rete in una singola stagione dal lontano 2016-17 quando vestiva la maglia del Palermo, mentre tra chi ha giocato in questo inizio di campionato nessuno tra centrocampo e attacco – Pavoletti escluso – sembra avere il physique du role per essere pericoloso sui palloni aerei.

Una nuova stagione

L’altro lato della medaglia è però il netto miglioramento del Cagliari alla voce gol subiti. Soprattutto se si pensa agli ultimi campionati dei rossoblù, quando proprio la fase difensiva sulle palle inattive è stata una delle note dolenti più rumorose. Tra una difesa a zona totale che spesso non ha funzionato e alcune distrazioni collettive, nella passata stagione culminata con la retrocessione il Cagliari ha riscontrato una percentuale del 36,7% di gol subiti su azioni da fermo rispetto al totale. Venticinque reti al passivo su sessantotto, frutto di sette rigori, dieci sullo sviluppo di calcio d’angolo, cinque su punizioni dirette, due su punizioni indirette e una infine su azione da rimessa laterale. Eliminando le reti subite direttamente su calcio da fermo – dunque punizioni e rigori calciati direttamente in porta – le reti subite diventano tredici su sessantotto, ovvero il 19,1%, una percentuale comunque che è risultata decisiva per la retrocessione finale. L’arrivo di Liverani ha portato un cambio netto che non è figlio del caso. Il Cagliari, infatti, non difende più con la zona totale cara a Walter Mazzarri, ma piuttosto con marcature a uomo e alcuni uomini liberi con il compito di attaccare la sfera. In pratica lo stesso atteggiamento dei rossoblù di Massimo Rastelli che, al netto delle imbarcate, avevano nella gestione delle palle inattive la loro forza sia difensivamente che offensivamente.

Se dunque da una parte il Cagliari può sorridere di fronte alla rinnovata solidità difensiva sulle giocate da fermo degli avversari – anche se a Benevento ad aiutare è stata l’altrui imprecisione più che una gestione ottimale delle situazioni – dall’altra parte Liverani dovrà lavorare e non poco sulla fase offensiva. Non solo nel gioco, ma anche appunto nelle palle inattive. Tra giocate corte e tentativi di muovere la difesa avversaria senza mettere il pallone dentro l’area, spesso e volentieri i rossoblù non sono riusciti a incidere non solo nel chiaro dato dei gol segnati, ma anche nelle semplici occasioni avute. Per questo aumentare la pericolosità sul gioco aereo potrebbe passare da un maggiore utilizzo di Leonardo Pavoletti, l’ariete per eccellenza del Cagliari, ma anche da una gestione delle giocate differente rispetto a quanto visto fino a oggi.

Matteo Zizola

TAG:  Cagliari Serie B
 
Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
1 Commento
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti