Gli esuberi sono sempre stati una delle chiavi del calciomercato. Con i problemi nati dal Covid il tentativo di piazzare quei giocatori fuori dal progetto tecnico ed economico di una società è diventato ancora più difficile. Non fa differenza il Cagliari, che nonostante tanti elementi in uscita ha comunque portato avanti trattative e acquisti che hanno incrementato il numero di calciatori della rosa.
Mentre tante concorrenti sono ferme in attesa di liberarsi degli elementi fuori dal progetto, la società rossoblù pur con tempistiche non esattamente rapide ha comunque regalato a Di Francesco diversi acquisti. Zappa, Marin, Sottil, Luvumbo più Tripaldelli e Godín prossimi alla chiusura, sei nuovi elementi a disposizione del nuovo allenatore che vanno a completare la rosa dal punto di vista tecnico, ma che rendono Asseminello simile a una via del centro all’ora di punta in una giornata di pioggia.Il traffico è sostenuto, in ogni ruolo le alternative sono fin troppe guardando al mero dato numerico e non alla affidabilità tecnica degli interpreti. Da sempre piazzare giocatori è più complicato che acquistarli, soprattutto se non si vuole abbassare troppo la valutazione richiesta onde evitare pericolose minusvalenze a bilancio. Senza dimenticare, inoltre, che per vendere ci vuole anche chi vuole comprare e questo appare il problema maggiore al momento in casa Cagliari.
Tra i pali sono tre i portieri attualmente a disposizione di Di Francesco, Cragno, Vicario e Aresti. A prescindere dalla possibile partenza o meno del secondo verso Pordenone, il reparto non cambierà dal punto di vista numerico. Qualora Vicario dovesse salutare, arriverebbe giocoforza un rimpiazzo per fare da spalla al duo Cragno – Aresti. La difesa era stata indicata fin da subito da Di Francesco come l’area nella quale era necessario un restyling. Sugli esterni sono così arrivati Zappa da una parte e, a scanso di sorprese, Tripaldelli dall’altra, ma senza che nessuno tra quelli già presenti abbia ancora preparato le valigie. Pinna e Faragò a destra, Lykogiannis e Pajac a sinistra, tutti sono ancora saldi ad Asseminello. Se per l’ex Novara resta aperta l’opzione di un ritorno in mezzo al campo, per l’esterno croato le porte sembrano chiuse e trovare una sistemazione appare più un obbligo che una mera necessità.
Tra la batteria di centrali nulla è cambiato in attesa dell’arrivo di Diego Godín. Con l’uruguaiano in rossoblù diventerebbero così sei i giocatori per quattro posti e tolto Walukiewicz, destinato a far coppia con l’ormai quasi ex Inter, tutti gli altri potrebbero partire. Capitan Ceppitelli è un mistero, ancora ai box dopo la positività al Covid, in scadenza nel prossimo giugno, è stato offerto a diverse squadre senza successo e ora potrebbero essere Parma e Spezia a farsi avanti. Klavan dopo il rinnovo automatico per un anno appare il più saldo della truppa, mentre Pisacane quello con più mercato soprattutto in Serie B (Pisa, Empoli e Reggiana). Carboni attende di capire il proprio futuro, resta viva l’opzione prestito ma il suo destino sembra dipendere anche da quello dei colleghi di reparto.
In mezzo al campo manca ancora l’acquisto richiesto esplicitamente da Di Francesco per completare il reparto. La priorità resta Radja Nainggolan, ma il Ninja al momento è ancora un giocatore dell’Inter e fino alla fine del mercato la trattativa vivrà di accelerate e frenate continue. Con Rog, Marin e Nández più che saldi e Deiola ormai diretto verso lo Spezia, alle spalle del trio restano Oliva, Bradaric e i giovani Ladinetti, Caligara e Conti. Il regista croato e il giovane uruguaiano potrebbero restare agli ordini di DiFra, il ritorno di Nainggolan e l’eventuale spostamento di Faragò completerebbero il reparto costringendo così i tre giovani al prestito o al ritorno nella Primavera di Agostini come nel caso di Bruno Conti.
Ancora sotto contratto con la società rossoblù c’è inoltre Valter Birsa, poche offerte e un Sion alla finestra con il quale la trattativa è diventata complicata. Infine gli attaccanti, altro ruolo nel quale manca un nuovo innesto come richiesto da Di Francesco. Simeone e Pavoletti sono i centravanti designati pur se Pavoloso è sempre in bilico con le sirene genovesi a chiamarlo. Non va dimenticato Alberto Cerri, anche lui penalizzato dal Covid e per il quale si attendono offerte dalla Serie B. Sugli esterni i numeri parlano di una rosa fin troppo completa, ma i fatti sembrano dire altro. Pereiro ai box fino a novembre, Sottil e il giovane Luvumbo unici sicuri di restare in rosa, Despodov che rappresenta di nuovo un mistero estivo e sembra avere più di un piede lontano da Asseminello. C’è poi Joao Pedro, da inizio mercato l’addio è una possibilità concreta, ma senza offerte che raggiungano la valutazione da 18-20 milioni fatta da Giulini il brasiliano non si muoverà, al contrario dell’amico e connazionale Farias prossimo a fare nuovamente da compagno a Deiola in Liguria dopo l’esperienza di Lecce.
Sfoltire diventa dunque necessario non solo per una questione economica o per la famosa lista da 25, ma anche per la serenità del gruppo e dello stesso Di Francesco. Lavorare con una rosa troppo ampia nella quale sono presenti giocatori fuori dal progetto tecnico creerebbe più di un problema sia nella gestione degli allenamenti sia in quella degli umori.
Matteo Zizola