Con i se e con i ma la storia non si fa, il risultato del campo sovrano a prescindere dai come e dai perché. Un pareggio con il sapore amaro della beffa, doppia, tra un Sudtirol che resta sei punti sopra il Cagliari – e non tre come sarebbe stato con l’ipotetica meritata vittoria – e uno dei tanti tabù da sfatare che è ancora tale, lasciando dubbi su quella che potrebbe essere la coda della stagione chiamata playoff.
Avanti e indietro
La migliore prestazione del 2023, traduzione libera ma fedele delle parole di Claudio Ranieri dopo il pareggio contro gli uomini dell’ex Pierpaolo Bisoli. Il tecnico rossoblù non sbaglia nell’essere contento di quanto il suo Cagliari ha fatto vedere nel pomeriggio della Unipol Domus, ma voltare pagina è imperativo per restare concentrati sull’obiettivo. Che, ormai, è non più fatto di tre possibilità ma solo di due. Abbandonata definitivamente la corsa alla promozione diretta, pur se la matematica non esclude il miracolo, il traguardo secondario ma non troppo è quello del terzo o del quarto posto che permetterebbe di evitare il turno preliminare dei playoff. Oltre, va da sé, all’obiettivo di assicurarsi un posto nel mini torneo a eliminazione diretta che sancirà la terza promossa in Serie A, aspetto tutt’altro che scontato. Guardare avanti è lecito e doveroso, ma dimenticarsi di dare un’occhiata anche alle proprie spalle potrebbe essere fatale. Sette i punti di ritardo dal Bari terzo, sei dal Sudtirol quarto, ma appena quattro quelli di vantaggio dal Palermo nono, prima squadra fuori dalla zona playoff. Con scontri diretti in arrivo che determineranno e non poco il futuro di Lapadula e compagni. Pisa, Frosinone, Parma, Ternana, Palermo, cinque sfide contro dirette concorrenti nelle ultime sette di campionato, alle quali vanno aggiunte le due gare contro Perugia e Cosenza, pericolose considerando la probabile lotta playout che le vedrà protagoniste.
Tabù
Al di là della prestazione positiva, il rigore messo a segno da Larrivey che ha tolto i tre punti al Cagliari ha allungato il digiuno dei rossoblù negli scontri diretti casalinghi. Zero vittorie, cinque pareggi e una sconfitta, questo il ruolino contro le squadre della parte sinistra della classifica. Con ancora tre possibilità di invertire il trend, le sfide contro Frosinone, Ternana e Palermo occasione per trovare i primi tre punti alla Unipol Domus di fronte alle dirette concorrenti per la promozione. Una sola la vittoria in trasferta – lo 0-4 contro la Reggina – a fronte di quattro pareggi e due sconfitte per un Cagliari rullo compressore contro le “piccole” ma in difficoltà nelle gare dal valore doppio. Dodici i punti raccolti nei tredici scontri diretti fin qui disputati, il 26% rispetto ai 46 totali in classifica, un dato che preoccupa in vista dei playoff, quando gli uomini di Ranieri saranno chiamati a partite da dentro-fuori proprio contro le avversarie fin qui più ostiche. Playoff che comunque andranno conquistati senza dare nulla per scontato, partendo fin dalla trasferta di Pisa in una giornata che metterà il Cagliari di fronte a un crocevia fondamentale, l’ennesimo. Perché da una parte, quella di chi insegue, le avversarie avranno l’occasione di accorciare – il Palermo riceverà il Cosenza, la Ternana farà visita al Brescia, la Reggina ospiterà il Venezia, il Parma andrà a Cittadella – ma dall’altra lo scontro diretto tra Bari e Sudtirol permetterebbe ai rossoblù, in caso di vittoria contro i nerazzurri, di accorciare su chi li precede. Se non si può vincere allora meglio non perdere il mantra di Ranieri, ma da qui alla fine della stagione regolare sarà fondamentale cercare i tre punti più che accontentarsi. Al contrario ciò che è ormai quasi dato per scontato potrebbe non esserlo poi tanto e il sogno da cullare diventare un incubo da affrontare.
Matteo Zizola