Svecchiare la rosa potrebbe essere uno degli obiettivi della dirigenza rossoblù in vista della prossima stagione, anche se in campo Maran ha spesso preferito l’esperienza…
In casa Cagliari questo doveva essere un calciomercato scoppiettante, alimentato soprattutto dalla vendita del gioiellino Barella. E invece le trattative per la cessione di Nicolò sembrano attraversare una fase di stallo con ancora nessuna società disposta a pagare i 45-50 milioni che vorrebbero i rossoblù. L’affare a rilento però non fa il gioco della squadra sarda che dalla cessione del suo talento prenderà la maggior parte dei fondi necessari per migliorare la rosa a disposizione di Rolando Maran nella prossima stagione. Per capirci, il mercato deve ancora entrare nel vivo ma sicuramente Giulini e i suoi a questo punto di giugno speravano di avere le idee più chiare sul futuro di Barella, soprattutto per avere più tempo per arrivare alla firma di nuovi giocatori prima del ritiro.
Una volta sistemato l’ingranaggio Barella il mercato rossoblù potrà attivarsi a pieno regime ma non mancheranno comunque le insidie per il ds Carli. Fare mercato nell’attuale rosa del Cagliari non è semplice. La società ha provato nella scorsa stagione a svecchiare il gruppo con le partenze di alcuni nomi storici, come Sau, Farias e Dessena ma di fatto non è riuscita nel suo intento. Un po’ perché con la classifica instabile Maran ha preferito affidarsi, in prestito o a titolo definitivo, ad alcuni suoi uomini e a giocatori d’esperienza (vedi Cacciatore, Birsa, Thereau), e un po’ perché da sempre Giulini piazza almeno un nome a effetto, anche se un po’ “stagionato”, per il marketing, come per esempio Bruno Alves o Borriello e quest’anno Srna, che dopo una stagione ha salutato la Sardegna. Il Cagliari però ha bisogno di ringiovanire la propria rosa, non solo per avere in futuro nuovi Cragno e Barella con cui fare mercato ma anche per alleggerire il monte ingaggi. I sardi quest’anno hanno avuto la quarta squadra più vecchia per età media a partita della Serie A. Classifica guidata dal Parma con 29,3 anni di media, poi Chievo 28,2, quindi Juventus 28 e infine i rossoblù con 27,8.
Certo azzeccare i giovani giusti è più complesso di quanto si possa pensare, e i casi Oliva e Despodov per ora lo confermano. In più Maran non è il classico allenatore che getta nella mischia ragazzi alla prima esperienza. Considerando tutti questi aspetti il mercato del Cagliari, che con la vendita di Barella doveva essere tutto rose e fiori, potrebbe trasformarsi in un campo minato nel quale stare molto attenti per evitare di compiere passi falsi. Anche perché andiamo verso l’anno del centenario e il 50esimo dalla vittoria dello scudetto. Date che faranno pretendere ai tifosi una stagione più entusiasmante rispetto a quelle vissute in questi ultimi anni.
Roberto Pinna