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Cagliari, rosa ampia e scelte: quanto Nicola ha utilizzato i rossoblù?

Davide Nicola durante Cagliari-Milan | Foto Luigi Canu
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C’era una volta il calcio delle due sostituzioni, poi diventate tre tra il 1994 e il 1995 e, infine, passate a cinque durante la pandemia del 2020 con la conferma del cambio regolamentare anche nelle ultime stagioni. Sedici giocatori utilizzabili nei 90 minuti che hanno cambiato sostanzialmente le partite e l’utilizzo dei calciatori a disposizione degli allenatori, aumentando la possibilità di incidere in corsa e regalando più occasioni anche a chi non parte tra gli undici titolari. Una possibilità alla quale Davide Nicola non rinuncia per il suo Cagliari, con la filosofia dell’allenatore rossoblù che punta sul dare a più elementi una chance. E con un utilizzo quasi totale dei cambi: soltanto in due gare, infatti, il tecnico piemontese non ha sfruttato tutte e cinque le sostituzioni, alla prima giornata contro la Roma (3) e nella vittoria di Parma alla sesta (4).

Rosa lunga
“In molti reparti sono tutti potenzialmente titolari, abbiamo alternative in molti ruoli. Siamo una squadra con grandi qualità e tutti possono essere titolari”. Le parole di Nicola alla vigilia della gara contro il Genoa lo scorso 23 novembre avevano dato un’indicazione sulla sua idea di gruppo. Tutti importanti, nessuno o quasi indispensabile e la necessità di dare a ogni elemento la sensazione – se non la certezza – di poter competere per una maglia da titolare o di poter comunque essere utile da subentrante. Parole confermate dai dati, perché oltre a quello dei cambi utilizzati anche quello del numero di giocatori scesi in campo in queste prime quattordici giornate di Serie A supportano la sua dichiarazione. Sono infatti solo due i rossoblù che ancora devono esordire in campionato, uno è il terzo portiere Ciocci e l’altro è Jankto, rimasto comunque a lungo fuori per infortunio e già dall’estate di fatto fuori dal progetto tecnico. Per il resto Nicola ha utilizzato ventiquattro elementi in questa prima parte di stagione, più o meno nella media di tutte le altre squadre della massima serie. Il Cagliari è per questo dato alla pari con Roma, Lecce, Udinese e Monza, mentre risulta davanti ai ventitre di Lazio, Inter e Napoli e dietro alle varie Torino, Juventus, Milan ed Empoli con venticinque, al Parma con ventisei, a Bologna, Fiorentina e Verona con ventisette, ad Atalanta, Como e Venezia con ventotto e, infine, al Genoa in testa con ben trentuno. Un dato che giocoforza dipende da diversi fattori, come ad esempio profondità strutturale della rosa, impegni (coppe europee) e infortuni. Quest’ultimo aspetto vede il Cagliari tra le squadre che ha dovuto patire meno di altre problemi fisici: escluso il già accennato Jankto, soltanto Zortea, Prati, Lapadula e Pavoletti sono mancati per almeno due partite, mentre i vari Viola, Makoumbou, Obert, Mina e Kingstone hanno dovuto alzare bandiera bianca in una sola occasione senza considerare le squalifiche dovute a un’espulsione, come nel caso del difensore colombiano e di Adopo contro la Lazio e del centrocampista congolese a Udine.

Stakhanov Luperto
A guidare la classifica del minutaggio tra gli uomini di Nicola c’è Luperto, unico della rosa a essere sceso in campo per tutti i 90 minuti di tutte le quattordici gare fin qui disputate. L’ex Empoli è peraltro nella ristretta cerchia dei giocatori di movimento a non aver saltato nemmeno un minuto in tutta la Serie A: oltre a lui solo altri dieci hanno messo a referto tutti i 1260 minuti fin qui giocati, ai quali vanno aggiunti cinque portieri. Un dato eclatante quello degli estremi difensori che dimostra il cambio di rotta del campionato italiano: ben tredici squadre su venti, infatti, hanno utilizzato almeno una volta un portiere diverso dal titolare, considerando che l’Inter con Sommer ha di fatto saltato una giornata dopo la sospensione della sfida contro la Fiorentina per l’episodio occorso al centrocampista viola Bove, discorso uguale a Maignan del Milan dopo il rinvio della partita contro il Bologna. Tra i sempre presenti come numero di gare nel Cagliari – pur non avendo giocato tutti i minuti fin qui disputati – ci sono anche Zappa (1215 minuti), Piccoli (1163), Augello (984) e Luvumbo (911). L’attaccante ex Atalanta è in testa per sostituzioni “subite”, con il cambio arrivato per lui nove volte in quattordici partite, seguito dal compagno angolano, dal terzino ex Sampdoria e da Zortea con sei. Sono invece Lapadula e Pavoletti a essere subentrati più volte a gara in corso, ben otto le occasioni nelle quali i due attaccanti di scorta sono stati inseriti da Nicola a partita iniziata. Guardando la situazione reparto per reparto, Scuffet ha raccolto undici presenze (990 minuti) per poi essere rimpiazzato come titolare da Sherri, sceso in campo nelle ultime tre giornate per un totale di 270 minuti. In difesa, detto di Luperto, Zappa e Augello, la sorpresa è Mina con i suoi 911 minuti divisi in 11 gare, con due saltate per squalifica (la prima come residuo della scorsa stagione e contro il Milan in seguito al rosso di Roma) e una per normale turnazione contro il Bologna. Dietro il colombiano Azzi con 427 minuti, Obert con 292, Palomino con 282 e infine Wieteska con 106, mai in campo oltre i novanta minuti alla prima contro la Roma e lo spezzone finale contro il Milan.

Rotazioni sì, rotazioni no
Il reparto nel quale Nicola ha ruotato maggiormente gli interpreti è senza dubbio il centrocampo. La qualità dei singoli e la possibilità di fare scelte diverse di partita in partita ha portato l’allenatore rossoblù a utilizzare praticamente tutti i giocatori a disposizione, con una divisione del minutaggio se non uguale tra i diversi giocatori comunque molto vicina, escludendo Prati che è quello più penalizzato dalle attuali gerarchie. In cima troviamo Marin con 808 minuti, a seguire Adopo con 624, Makoumbou con 604, Deiola con 569 e, infine, il già citato Prati con 237. Sulla trequarti praticamente identico l’utilizzo del duo Gaetano-Viola, con il primo arrivato a 435 minuti e il secondo che è sceso in campo appena un minuto in meno del compagno con 434. Sugli esterni guida ovviamente Luvumbo, alle sue spalle Zortea (736) e quindi Felici che con l’ultima mezz’ora contro il Verona è salito a 95 minuti totali. In attacco pochi dubbi e pochissima alternanza se non in corsa come dimostra il dato di Piccoli. Dietro al classe 2001 ecco Lapadula con 231 minuti, quindi Pavoletti con 143 e infine il meno utilizzato di tutta la rosa tra quelli scesi in campo, ossia Kingstone fermo a 45 minuti totali divisi su due spezzoni, i 31 contro il Napoli e i 14 contro la Juventus, ultima presenza ormai risalente al 6 ottobre. Tutti importanti, nessuno o quasi indispensabile insomma. Uno dei mantra di Nicola che non solo a parole, ma anche nei fatti ha voluto dare a ogni elemento del suo Cagliari almeno una possibilità. Aspetto fondamentale per mantenere il gruppo, ma anche per capire come muoversi nel mercato di gennaio e quali settori necessitano di aggiustamenti in entrata e in uscita. L’ultimo esempio quello di Felici, fino alla sfida contro il Verona tenuto spesso ai margini e ora nuova freccia all’arco dell’allenatore piemontese. Una rosa profonda e resa tale anche dalle scelte di Nicola, sicuramente uno degli aspetti positivi dei primi mesi della sua esperienza in Sardegna.

Matteo Zizola

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