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Cagliari, quei maledetti (e troppi) infortuni

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Una delle attenuanti principali dell’inizio di stagione non facile del Cagliari sono stati gli infortuni.

Maran ha perso uomini importanti, prima Cragno e poi Pavoletti, ora Nainggolan. In generale però ogni reparto dei rossoblù sembra avere dei problemi di tenuta fisica. La sfortuna può starci durante una stagione lunga, alle volte però il discorso è più ampio della semplice malasorte. Spesso gli infortuni possono evidenziare un limite nella rosa oppure mettere in discussione il lavoro atletico o le strutture di allenamento. 

GLI INFORTUNI – Se escludiamo gli infortuni di Cragno e Pavoletti, avvenuti per degli eventi traumatici classici in una partita di pallone, il Cagliari in questo inizio di stagione ha dimostrato un problema cronico sulla fascia difensiva destra. Cacciatore è un giocatore di esperienza, che può essere molto importante negli equilibri rossoblù, specie in fase offensiva. Ma negli ultimi anni ha sempre avuto dei problemi fisici che lo hanno condizionato. Ecco che la scelta di puntare come sua alternativa su un giocatore non ancora pronto come Mattiello lascia più di qualche dubbio. L’esordio di Pinna, ora giustamente celebrato come un successo del settore giovanile, è avvenuto più per una mancanza della rosa che per una reale volontà di puntare su un giovane presente in squadra. 

L’ETÀ MEDIA – L’età media in difesa è un problema, con la coppia Klavan e Ceppitelli che non sembra garantire una stagione da 38 presenze. Specie il primo. In realtà comunque l’età media generale della rosa, la seconda più alta della Serie A dopo la Juventus (considerando i giocatori scesi in campo) è sicuramente uno dei motivi principali dei tanti infortuni. In mezzo al campo la stella Nainggolan, che comunque arriva da una stagione all’Inter dove è stato in diversi casi fuori per un problema al polpaccio, lo stesso che potrebbe costringerlo a stare fermo circa un mese. E sarà da capire la sua tenuta, visto anche il gran dispendio atletico che comporta la posizione da centrale di centrocampo che Maran ha ideato per lui fin qui. Dopo il lungo stop di Pavoletti in attacco la coperta è corta. Soprattutto per la situazione di Cerri, fischiato al momento della lettura delle formazioni dalla Sardegna Arena nell’ultima contro l’Inter, e perché l’alternativa è Ragatzu che in Serie A è tornato dopo anni di Lega Pro ed è quindi da valutare. Pare evidente che Simeone e Joao Pedro non possano permettersi nemmeno un raffreddore per i prossimi sette mesi. 

Roberto Pinna