Tra i due litiganti la certezza è che non sarà un terzo a godere. La sfida per la permanenza in Serie A, infatti, coinvolge soltanto il Cagliari e la Salernitana, con i campani in vantaggio di due punti ma che non si possono permettere il lusso del pareggio nella gara casalinga contro l’Udinese.
Ultimo giro
Scontri diretti senza vincitore, uno a uno in Sardegna e medesimo punteggio in Campania. Differenza reti nelle due sfide, dunque, anch’essa in parità. Con la differenza reti generale come terza discriminante è il Cagliari che, in caso di arrivo a pari punti con la Salernitana, festeggerebbe la salvezza. Una vittoria a Venezia che resta la conditio sine qua non per i rossoblù, assieme al passo falso – pareggio o sconfitta – dei granata contro l’Udinese. Galeotto fu il gol di Altare al minuto 99 della gara dell’Arechi tra la squadra di Agostini e quella di Nicola, senza il quale oggi il Cagliari avrebbe già salutato la massima serie. Come si suol dire la speranza è l’ultima a morire e il miracolo non del tutto impossibile, anche se tutto dipenderà – oltre che dalla capacità di Joao Pedro e compagni di espugnare il Penzo – da un Udinese senza più obiettivi e che si è dimostrata altalenante una volta raggiunta in anticipo la salvezza. Come nell’ultima partita giocata al Friuli contro lo Spezia, con la sconfitta per tre a due che ha regalato un altro anno in Serie A alla squadra di Thiago Motta, o ancora come l’altra sconfitta per uno a zero nel recupero contro la Salernitana del 20 aprile.
Speranza Genoa
La storia lascia comunque una speranza al Cagliari. Flebile, ma che esiste. Nei 17 campionati disputati da quando la Serie A è a 20 squadre, infatti, in quattro casi chi era dietro prima di affrontare l’ultima giornata è riuscito nell’impresa del sorpasso. Sei le stagioni senza che la lotta salvezza fosse ancora aperta negli ultimi 90 minuti, sette invece quelle con una sfida a due per la permanenza in Serie A, infine quattro le volte nelle quali a contendersi un posto in paradiso sono state tre o più avversarie. Nel campionato 2020-21 la situazione era già cristallizzata prima della giornata numero 38 – con il Cagliari salvo ai danni del Benevento dopo l’ormai famosa rincorsa – e in quello 2019-20 il Lecce non riuscì a superare il Genoa – un punto il distacco prima dell’ultima gara, poi persa comunque dai salentini contro il Parma e vinta dal Genoa contro il Verona. Per trovare il primo caso di sorpasso all’ultima curva bisogna tornare al 2018-19, quando il Genoa riuscì con il pareggio di Firenze a mandare all’inferno l’Empoli, sconfitto dall’Inter a San Siro. Il Grifone era a 37 punti prima di affrontare i Viola, mentre i toscani viaggiavano a 38. Scontri diretti a favore e Genoa salvo, un precedente che il Cagliari vorrebbe ripercorrere.
L’esempio Nicola
Se nel 2017-18 il Crotone, 35 punti, non riuscì nell’impresa di scavalcare la Spal, sempre 35, ma con scontri diretti a favore, e Cagliari (36) nell’ultimo turno – fatale la sconfitta di Napoli, anche se comunque entrambe le concorrenti vinsero le loro gare contro Samp e Atalanta confermando il vantaggio iniziale – l’anno precedente i calabresi furono protagonisti di una rimonta molto simile a quella della Salernitana attuale, peraltro con Nicola in panchina. All’ultima giornata l’incredibile sorpasso sull’Empoli, partendo da un distacco di un punto annullato dalla vittoria contro la Lazio e la contemporanea sconfitta dei toscani sul campo del Palermo, con i rosanero peraltro senza più obiettivi. Nel 2015-16 ci provò il Carpi, ma nonostante la vittoria di Udine gli emiliani non poterono nulla per via del contemporaneo successo del Palermo sull’Hellas. Il distacco di un punto rimase dunque tale. Le tre stagioni precedenti non videro nessuna lotta salvezza negli ultimi 90 minuti, mentre nel 2011-12 il Lecce – lontano tre punti dal Genoa – non poté nulla perdendo la sua gara contro il Chievo mentre il Grifone vinceva quella contro il Palermo.
Indietro nella storia
Per trovare nuovamente un ultimo turno di passione bisogna andare al 2008-09, con Torino e Bologna che affrontano a 34 punti la giornata numero 38. Vittoria degli emiliani contro il Catania, sconfitta dei granata contro la Roma e Torino in B senza sorpasso (gli scontri diretti avrebbero premiato il Bologna). Lotta a tre l’anno precedente, con l’Empoli penultimo a 33, il Parma terzultimo a 34 e il Catania a 36. Il pareggio dei siciliani toglie speranze ai toscani, mentre il Parma cade con l’Inter non riuscendo nell’aggancio. Incredibile quello che accadde nella stagione 2006-07, con il Siena che affronta l’ultimo turno da terzultimo a 37 a pari punti con la Reggina, un punto dietro il Catania e due dietro Chievo e Parma. Le vittorie del Siena, della Reggina e del Parma lasciano il discorso allo scontro diretto tra Catania e Chievo, con la sconfitta dei veneti e la conseguente clamorosa retrocessione. Un esempio che racconta poco per il Cagliari attuale, sia per il numero di squadre in lotta che di norma aiuta chi insegue sia per l’assenza di scontri diretti a togliere punti a una delle concorrenti. Il 2005-06 fa poco testo, con la classifica poi sconvolta da Calciopoli, mentre il primo anno della Serie A a 20 squadre – 2004-05 – all’ultimo giro si presentano ai nastri di partenza della lotta salvezza la Fiorentina penultima a 39, il Siena terzultimo a 40 e infine Parma, Brescia e Bologna a 41. Epilogo incredibile, con le due inseguitrici che vincono contro il Brescia e l’Atalanta salvandosi, mentre il pareggio tra Lecce e Parma e quello tra Bologna e Sampdoria porta allo spareggio in salsa emiliana dopo la chiusura della stagione regolare.
Anche la storia, dunque, non sembra dare troppe possibilità al Cagliari di Agostini. I due casi più recenti di Genoa e Crotone però danno speranza, soprattutto quello dei calabresi che condividevano con i rossoblù di oggi un calendario che non sembrava favorevole.
Matteo Zizola