L’inizio da incubo, la pausa per riflettere e incominciare a lavorare davvero insieme, e poi la ripresa incoraggiante con una chiara identità in campo. Il Cagliari Primavera di Alessandro Agostini ha già vissuto in appena 13 giornate tante e contrastanti emozioni. L’obiettivo resta la salvezza per il primo anno dopo l’era Canzi, anche se i giovani rossoblù dalla ripresa del torneo dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia hanno dimostrato di potersela giocare contro chiunque. La vittoria contro l’Atalanta o il pareggio con la Roma sono il giusto esempio.
Sfide ravvicinate – Il calendario per i ragazzi di Ago ora prevede un tour de force importante, con una serie di partite che ci diranno davvero cosa sarà da grande di questa formazione. Si inizia domani, 10 marzo, in trasferta contro l’Empoli. In quella che è una sfida salvezza da non sbagliare, i toscani infatti sono tredicesimi e il Cagliari è undicesimo. A separare le due squadre ci sono appena due punti. Sabato 13 gara di fascino ad Asseminello contro la Juventus. Antipasto della partita di Serie A tra i bianconeri e la squadra di Semplici alla Sardegna Arena. Juve al momento in piena corsa playoff al quinto posto, con i sardi che però sono lontani, anche in questi caso, soli due punti dalla zona tanto sognata e inseguita, e mai raggiunta per sfortuna e pandemia, negli ultimi due anni. Dopo la Juventus via il 17 marzo all’inseguimento di un altro sogno, la Coppa Italia. Ad Asseminello nei quarti di finale della competizione arriva il Verona, e c’è da vendicare il clamoroso 6-1 della passata stagione nel torneo. A chiudere una settimana e mezzo di fuoco la complicata sfida in casa del Milan il 20 marzo. Con i rossoneri squadra di qualità e imprevedibilità. Non a caso fin qui non hanno mai pareggiato, per i milanesi sei vittorie e sette sconfitte.
Crescita – Rispetto all’inizio del campionato e soprattutto rispetto alla passata stagione questa Primavera rossoblù è completamente diversa. Non solo nel modulo, un 4-2-3-1 bello offensivo e carico di talento in fase di possesso. E non a caso Contini è il vice capocannoniere della competizione con 9 centri alle spalle di Da Graca della Juventus, con 11. Ma le differenze si vedono anche sull’apporto dal mercato rispetto agli anni passati. C’è Luvumbo in prestito dalla prima squadra. C’è Kouda, stellina in Serie D alla Folgore Caratese, e preso per dare sostanza al gruppo in costruzione e in fase d’attacco. A febbraio è arrivato anche il polacco Sangowski. Puntero vecchio stile che deve ancora trovare la sua dimensione. Senza dimenticare poi l’innesto estivo del piccolo Tramoni, Lisandru. Giocatore di qualità il corso, anche se un po’ acerbo ancora dal punto di vista tattico. In più il ritorno di Kourfalidis dal prestito al Foggia ha dato dinamismo alla mediana. Se avete notato quasi tutti sono cognomi non sardi e infatti se aggiungiamo Delpupo e Michelotti rispetto al recente passato fatto di 9-10 undicesimi da giocatori isolani questa Primavera ha in media “solo” 5-6 calciatori sardi tra i titolari. Non è per forza un male, l’importante è evitare troppo la retorica. Che piace tanto dalle parti di Assemini. Ma soprattutto l’importante è continuare su una strada tracciata. E qui vanno fatti i complimenti al tecnico che dopo un inizio orribile sotto il punto di vista della classifica poteva perdere il pugno e soprattutto sviare dalla crescita caratteriale del suo giovane spogliatoio. Così non è stato e ora la Primavera rossoblù diverte. Ancora comunque fatica a chiudere le gare e sembra questo l’ultimo gradino da fare. La gestione dei 90 minuti per tornare a guardare più alle squadre davanti che a quelle dietro. Come ben fatto negli ultimi anni.
Roberto Pinna