Gioco, reazione e cinismo. Sono queste le parole chiave con le quali il Cagliari Primavera di Michele Filippi è tornato non solo prepotentemente a ridosso della zona playoff del campionato Under 19, ma anche il mantra attraverso il quale i rossoblù, battendo 2-1 la Roma capolista ad Asseminello (qui la cronaca), hanno riaperto in modo netto ogni discorso del massimo torneo giovanile italiano.
Percorso
Una sola sconfitta nelle ultime cinque gare di Primavera 1, il Cagliari insieme al Torino è per distacco la squadra migliore per rendimento recente del campionato (12 punti da novembre a oggi). Una crescita costante quella dei ragazzi di Filippi, condita da qualche naturale passo falso, ma che bene dimostra il percorso di maturazione intrapreso. Forse una Primavera con meno talento nei singoli rispetto ad altre annate, in linea teorica, ma sicuramente uno dei Cagliari più organizzati e più equilibrati degli ultimi anni. Filippi comanda i suoi come se avesse un joypad in panchina e chiede tanto spirito di sacrificio, con la tecnica della carota e del bastone che dopo una fase abbastanza lunga di rodaggio ora sembra iniziare a funzionare al meglio. Il campionato resta però complicatissimo e inseguire il sogno playoff, dopo l’arrivo fino alla semifinale scudetto dell’anno scorso, sarà un’impresa. Anche perché è un Primavera 1 senza padroni e gerarchie. Basti pensare che Inter, Atalanta e Sampdoria, squadre abituate in epoca recente a vincere scudetti o partecipare ai playoff, sono tutte e tre al momento in zona rischio. Con i blucerchiati in piena posizione playout. Per l’ultimo posto per i playoff in cinque punti ci sono sei formazioni e soprattutto dalla prima (la Roma) all’undicesima (il Verona prossimo avversario in trasferta del Cagliari) ci sono appena 9 punti. Con ancora due gare prima del giro di boa del campionato è un equilibrio che può cambiare in ogni momento le carte in tavola e le ambizioni.
Singoli
Quello che lascia ben sperare di questa Primavera rossoblù è il recupero ormai quasi al cento per cento di Palomba in difesa, con il feeling con Veroli che cresce gara dopo gara. E dare maggiore solidità a una retroguardia che fin qui ha subito troppi gol è un passo importante in ottica rincorsa alla fase finale del torneo. Da segnalare poi la maturazione sempre più vicina completamento di Carboni in mezzo al campo. Il play di Filippi sa cantare e portare la croce, costruisce e distrugge e soprattutto è presente in zona gol. Sta nascendo un piccolo centrocampista completo che può portare tutto il gruppo a un ulteriore step di qualità. Non va dimenticato che poi, per un motivo o per l’altro, questa rosa sta ottenendo buoni risultati senza alcuni giocatori importanti. Pensiamo alle tante gare senza Cavuoti o al poco utilizzo causa infortunio di Delpupo. Ma anche alla capacità contro la Roma di non far pesare l’assenza di un attaccante utile nella risalita offensiva come Griger, prestato alla prima squadra di Ranieri. La vittoria contro i giallorossi inoltre dà a questo gruppo una consapevolezza in più: si può battere chiunque. Aspetto non da poco perché guardando alla zona playoff fin qui il Cagliari aveva perso malissimo con la Juventus, perso contro il Torino, pareggiato contro la Fiorentina e battuto il Sassuolo in una gara dalle emozioni fortissime. Insomma, il 2-1 alla Roma deve dare presa di coscienza a una squadra partita forse con meno favori del pronostico rispetto al passato, ma che con uno spirito da battaglia e una propensione all’umiltà e al sacrificio può ancora togliersi grandi soddisfazioni.
Roberto Pinna