Nuova puntata di Open VAR, format di DAZN in collaborazione con la classe arbitrale che mostra gli episodi controversi di ogni giornata di Serie A con il supporto degli audio tra direttori di gara e sala di Lissone. L’ultimo turno di campionato che ha chiuso il girone di andata è stata così l’occasione per il designatore Gianluca Rocchi, presente in studio, di fare un riassunto dopo diciannove giornate sull’operato degli arbitri e su alcune fattispecie regolamentari sulle quali si è concentrato il lavoro del capo della CAN di A e B in questi mesi. Tra queste il fallo di mano, con l’episodio di Monza-Cagliari di ieri domenica 5 gennaio utilizzato come esempio generale.
Regolamento
Terzo minuto dello scontro salvezza tra biancorossi e rossoblù, punteggio ancora sullo 0-0. I padroni di casa attaccano sulla fascia sinistra, il pallone arriva nell’area del Cagliari e Ciurria prova una conclusione destinata a finire abbondantemente sul fondo. La sfera, però, impatta chiaramente sulla mano di Makoumbou, senza che il direttore di gara Marco Di Bello ravvisi l’infrazione del centrocampista di Davide Nicola.
L’impatto tra la sfera e le dita del franco-congolese è evidente, tanto che il calciatore subito dopo mostra smorfie chiare a causa del dolore causato dal pallone. Non per Di Bello, che non vede il contatto costringendo così il VAR a richiamarlo alla On Field Review. Braccio largo e fuori figura, su questo aspetto il regolamento è chiaro come da immagine sotto e mostrata anche all’interno della trasmissione di DAZN.
Audio
“Chiedono un tocco di mano”. Parte così l’audio dalla sala VAR sull’episodio in questione. A questo punto sia Ghersini che Massa – VAR e AVAR a Monza – iniziano l’analisi della situazione, andando a cercare l’eventuale fallo di Makoumbou e rilevando velocemente il contatto tra pallone e mano del centrocampista. “Aspetta, check in corso” è la classica comunicazione tra la sala di Lissone e Di Bello, invitato a non far riprendere il gioco. Una review apparsa in diretta più lunga del dovuto, ma la ragione viene spiegata dal video mostrato da DAZN. Intanto la necessità della certezza dell’impatto tra sfera e dita, poi il controllo dell‘APP – Attacking Possession Phase – per rilevare eventuali irregolarità nell’azione costruita dal Monza che potessero cancellare il calcio di rigore. “Aspetta Marco, perché la tocca di mano, devo controllare l’APP, aspetta un attimo” la spiegazione di Ghersini a Di Bello che, nel frattempo, riporta il motivo della fase di stallo ai giocatori in campo. Confermata la regolarità dell’azione d’attacco del Monza e scelte le immagini da presentare al direttore di gara per la On Field Review, il fischietto pugliese viene definitivamente richiamato dal VAR per prendere visione dell’episodio per un “possibile calcio di rigore”. Ghersini mostra a Di Bello prima il punto di contatto e poi la dinamica, con l’arbitro che prima di concedere il tiro dagli undici metri chiede conferma sull’assenza di provvedimento disciplinare per Makoumbou, ricevendo risposta affermativa da Ghersini.
Analisi
Rientrati in studio arriva immediata la domanda dell’ex allenatore e ora opinionista Dazn Andrea Stramaccioni che chiede a Rocchi quanto incide nella valutazione il fatto che la conclusione di Ciurria fosse destinata a terminare abbondantemente fuori dai pali di Scuffet. Il designatore ribadisce quanto riportato dal regolamento, confermando che la direzione del tiro non sia elemento di valutazione non essendo dunque dettaglio che conta per la concessione o meno del calcio di rigore. Decisione che il designatore conferma come assolutamente corretta e senza alcun elemento di discussione, pur capendo le rimostranze “filosofiche”, ma ribadendo l’aspetto regolamentare chiaro che determina sia l’intervento del VAR nell’occasione sia la decisione finale di Di Bello.
Matteo Zizola