Ragazzi, ma quanto mi costate? Il Cagliari è la nona squadra in Serie A per quanto riguarda il monte ingaggi destinato ai propri giocatori secondo il consueto report stilato da La Gazzetta dello Sport. Una situazione equiparabile a quella della stagione scorsa, quando la società presieduta da Tommaso Giulini spendeva 44 milioni per gli stipendi dei propri calciatori.
Il confronto – Via Nainggolan (almeno per ora, a gennaio chissà come confidato dallo stesso DS Pierluigi Carta), dentro Diego Godin: la cifra monstre per le casse del Cagliari anche quest’anno è riservata a un altro giocatore proveniente dall’Inter. Il Ninja e il Faraone sono accomunati dalla stessa cifra erogata dalla società di Via Mameli. Tre miiioni di euro il costo annuale del giocatore uruguaiano che già a Bergamo ha dimostrato una certa predisposizione alla leadership e non solo sulla linea difensiva. Alle spalle di Godin si confermano le altre stelle rossoblù confermate quest’anno: Nandez, Rog e Simeone (i primi due 1,6 e il Cholito 1,5), sono seguiti a 1,4 milioni da Joao Pedro (per lui è arrivato un adeguamento di circa 600 mila euro rispetto a un anno fa) e Pavoletti, quest’ultimo “penalizzato” dalla ridiscussione del contratto dopo il duplice infortunio al ginocchio. Rispetto all’anno scorso i saluti di Mattiello, Deiola, Rafael, Cacciatore, Pellegrini, Cigarini, Ionita e Castro hanno portato a un risparmio vicino ai 4 milioni, colmati in gran parte dagli aumenti di cui sopra e dagli stipendi significativi dei nuovi arrivi Marin e Ounas (entrambi 1 milione) e gli 1,4 di Gaston Pereiro, arrivato nel calciomercato di gennaio.
Il peso degli esuberi – A gravare in parte sul monte ingaggi sono le tante mancate cessioni del mercato che si è chiuso qualche giorno fa. “Mancano pochissimi giorni, siamo 30-31 giocatori e oggettivamente siamo troppi sia per gli allenamenti che per le casse della società. Questa è una situazione che ci preoccupa”. Parole e musica di Tommaso Giulini alla conferenza stampa di presentazione di Diego Godin: una preoccupazione che si è concretizzata e sarà un bel problema da qui alla prossima finestra, visto che solamente Kiril Despodov è uscito per tornare in patria al Ludogorets. Rimangono a libro paga del Cagliari tanti giocatori con poco spazio e ai margini del progetto: oltre allo sfortunato caso già citato degli 1,4 milioni di Gaston Pereiro (falcidiato da infortuni e problemi famigliari, oltre al blocco del campionato in un momento in cui sembrava poter emergere) pesano il milione dato a due giocatori, al momento, meno centrali nelle gerarchie come Luca Ceppitelli e Alberto Cerri. A questi si aggiunge la stessa cifra destinata a Ragnar Klavan, rimasto a Cagliari per un’altra stagione per via dell’esercizio della clausola collegata al numero di presenze. 600 mila euro per Birsa (che la società spera ancora di piazzare in Svizzera dove il mercato è ancora aperto) e Bradaric (vicinissimo al trasferimento nell’ultimo giorno id mercato in Spagna). Mal contati ci sono in più quasi 5 milioni di euro che il Cagliari forse sperava di non avere sul groppone al 6 ottobre.
Gli altri – Nella graduatoria stilata dalla Gazzetta dello Sport sono citati anche gli altri stipendi rossoblù: 1 milione per il portiere Alessio Cragno, Faragò, Lykogiannis, Pisacane e Sottil si assestano intorno al mezzo milione di euro annuo, seguiti da Oliva, Tripaldelli, Vicario, Walukiewicz, e Zappa a 0,3 milioni di euro. Più basse le cifre destinate ad Aresti, Caligara e Tramoni (150 mila euro) e allo sfortunato Simone Pinna (0,1) infortunatosi negli scorsi giorni.
La situazione in Serie A – Rispetto alla scorsa stagione poco è cambiato anche nel quadro generale del campionato italiano: le big comandano sempre con la Juventus a 236 milioni, con l’Inter (149) che ha ridotto in parte il gap rispetto allo scorso anno. Seguono Roma (112), Napoli (105), Milan (90), Lazio (83), la Fiorentina (55) e il Torino (51): queste ultime due squadre hanno vissuto una situazione simile al Cagliari, visto che quanto speso l’anno scorso (cifre molto simili) non hanno poi avuto dal campionato le soddisfazioni che si sarebbero potute aspettare. Alle spalle dei rossoblù per appena 3 milioni c’è il Bologna di Mihajlovic che precede di appena 400 mila euro il miracolo Atalanta, sicuramente la miglior squadra per risultato-monte ingaggi della passata stagione. Un modello da cui prendere ispirazione, così come quello del Sassuolo dodicesimo per monte ingaggi (35 milioni) ma che non nasconde le sue ambizioni europee. Tra le nuove arrivate in Serie A spicca poi il caso Benevento con ben 32 milioni di stipendi annui, mentre chiudono la classifica Hellas Verona (24) e le altre due neo promosse Crotone (24 milioni) e Spezia (22 milioni).
Matteo Porcu