A due giorni dalla sconfitta contro la Lazio, arrivata lunedì 4 novembre all’Olimpico per 2-1, il Cagliari di Davide Nicola è alle prese con alcuni problemi che – arbitraggio di Ayroldi a parte – sembrano aver inciso nel risultato finale. Tra questi quello più evidente, al di là dell’ingenuità da parte di Adopo costata ai rossoblù la seconda espulsione dopo quella di Mina, c’è il momento no di Simone Scuffet, finito sotto i riflettori dopo la nuova incertezza di queste ultime giornate. Un problema sempre più tangibile e che contribuisce in maniera negativa sulle prestazioni della retroguardia sarda, fin qui la quinta peggiore del campionato come gol subiti. Protagonista in negativo della serata di ieri con l’errore sul calcio piazzato dell’ex Pellegrini, il portiere friulano sembra essere passato da elemento imprescindibile a dilemma di questo gruppo.
La situazione
Una sconfitta amara quella per il Cagliari di Davide Nicola che è uscito a testa alta dalla sfida dell’Olimpico, nonostante il complessivo 2-1 che ha dato comunque non poche indicazioni sulla vitalità dei rossoblù. Una partita senza dubbio inficiata da una gestione arbitrale insufficiente, con le recriminazioni nel post gara del direttore sportivo Nereo Bonato che, a nome di tutta la società, ha espresso il malcontento di fronte alla direzione dell’arbitro Ayroldi. Al di là del tema arbitrale, però, il Cagliari ha in parte le sue colpe. La prima e forse la più decisiva porta il nome di Scuffet che, con un evidente e chiaro errore sulla punizione dell’ex Pellegrini, ha di fatto regalato il vantaggio ai biancocelesti a due minuti dal fischio d’inizio, mettendo in salita la partita. L’infortunio sul gol laziale non è il primo della stagione per il numero 22 rossoblù che adesso, dopo le imperfezioni contro Bologna e Napoli, non può che finire sotto la lente d’ingrandimento. Arrivato per giocarsi il posto con Radunovic l’anno scorso, oggi l’ex Udinese si ritrova nella situazione opposta, ovvero quella di chi sta facendo male e mostra le crepe che aveva mostrato proprio il portiere serbo a suo tempo. Vien da sé domandarsi se l’attuale sostituto di Scuffet, il ventiseienne Alen Sherri, comportatosi bene nell’uscita di Coppa Italia contro la Cremonese quest’anno, la partita del rilancio dopo il brutto stop contro l’Empoli, non possa essere la soluzione di un problema che col passare delle giornate sta iniziando a preoccupare il Cagliari. Davide Nicola fin dall’estate aveva espresso la volontà di ricevere dal mercato un profilo diverso dall’attuale titolare, senza per questo bocciare il numero 22: “Andato via Radunovic, servirà intervenire per affiancare un altro portiere a Scuffet e Sherri”, così, in una delle conferenze precampionato, il tecnico piemontese aveva fatto trapelare un piccolo dubbio sulle caratteristiche dei due portieri rispetto al suo gioco. La costruzione dal basso e l’abilità con i piedi, infatti, sono qualità se non indispensabili di certo utili nella filosofia dell’allenatore rossoblù. La società, che in estate aveva pensato a Caprile, portiere che Nicola conosce bene dopo la scorsa stagione a Empoli culminata con la salvezza, ha dovuto rinunciare sul nascere al classe 2001, considerato incedibile dal Napoli di De Laurentis. Successivamente a spuntare era stato il nome di Silvestri, inserito nella trattativa Wieteska-Udinese, ma sfumata nell’ultimo giorno di mercato. Ai limiti di un Cagliari ancora alle prese con la questione tattica, dunque, dall’inefficienza offensiva alle eccessive disattenzioni difensive, si aggiungono i problemi di un portiere al momento sfiduciato e che non soltanto sembra far fatica con i piedi, ma che si è recentemente dimostrato meno affidabile anche tra i pali. Non solo, ma anche nelle uscite alte, specie nei calci da fermo, le difficoltà vengono confermate dai dati Opta, con il Cagliari che ha subito 9 gol fin qui tra i tre su rigore, i cinque da corner e uno, quello di ieri contro i capitolini appunto, da sviluppi di punizione diretta.
Futuro
Al di là degli errori commessi in questo inizio di campionato il portiere classe ’96 merita fiducia, lui che l’anno passato si è guadagnato prima la maglia da titolare sfruttando le difficoltà di Radunovic e poi, a suon di interventi decisivi, ha messo la propria impronta sulla salvezza. Basti ricordare la trasferta contro l’Empoli dell’allora Nicola, con parate fondamentali per portare a casa i tre punti, ma anche quelle contro l’Inter in quel 2-2 sorprendente dove si impose su Dimarco e Calhanoglu regalando un punto pesantissimo alla 32^ giornata. Anche nel corso di questa stagione il portiere ha dato prova di poter essere ancora un grande protagonista nell’undici titolare, ne sono la prova le parate contro il Torino e le prestazioni contro Juventus e Parma, dove ha sempre subito gol ma ha mantenuto inchiodato il risultato quando era fondamentale farlo. Se il momento non sembra dei migliori rimane la fiducia nei confronti di un estremo difensore che al di là degli alti e bassi può ancora dire la sua e riscattarsi. A partire dalla prossima sfida contro il Milan alla Unipol Domus, occasione per cancellare dubbi ed errori e tornare a essere elemento fondamentale dei rossoblù di Nicola.
Giuseppe Meloni