La nostra analisi sul gioco offensivo del Cagliari, con un plus mica da ridere: i gol su colpo di testa, fondamentale a Cagliari quasi sconosciuto prima dell’avvento di Maran.
L’1-1 contro il Verona ha lasciato l’amaro in bocca in casa Cagliari. Anche se a guardare la luna e non il dito la squadra rossoblù con 10 punti in 6 giornate è settima in classifica e, nonostante qualche partita dal risultato poco convincente, se riuscisse a confermare questo rendimento sino alla fine si ritroverebbe comunque a lottare per un posto in zona Europa. Che è poi quello che sognano i tifosi dopo un mercato così importante e con il doppio appuntamento del centenario e i 50 anni dello scudetto alle porte.
PAVO OUT? NO PROBLEM – Dopo il pareggio interno con il Verona in città molti tifosi hanno ripreso a criticare Maran per alcune sue scelte. Inutile nascondersi, il tecnico trentino non gode della fiducia unanime della piazza anche se il bel successo di Napoli e le tre vittorie consecutive avevano fatto tacere ogni polemica nata dopo le sconfitte con Brescia e Inter. A prescindere dagli umori del tifo cagliaritano, però, a Maran va dato merito di aver creato un’identità solida per questo Cagliari. La squadra ha un’impostazione di gioco, che può piacere o meno, che riesce a mettere in pratica a prescindere dagli uomini scelti dal tecnico. Perso Pavoletti tutti si aspettavano un Cagliari diverso e invece Maran ha completato la trasformazione di Joao Pedro in prima punta. Non ha snaturato il suo gioco, ma è riuscito a plasmarlo sui giocatori rimasti a disposizione. Non a caso, sui 9 gol totali dei rossoblù 6 sono arrivati su un’azione con cross alto a cercare un colpo di testa, nonostante in mezzo all’area il miglior ariete d’Europa non ci sia per infortunio.
NESSUNO IN SERIE A COME IL CAGLIARI – Tra l’anno scorso e questa prima parte di stagione il Cagliari ha segnato 20 reti con un colpo di testa su 45 totali. Sarebbero 21 su 45 se Joao Pedro avesse solo sfiorato il bel cross di Castro, passato a pochi millimetri dal brasiliano prima di ingannare il portiere del Verona nell’ultima di campionato. Il Cagliari ha una percentuale di gol di testa sulle marcature totali superiore al 40 per cento: nessun club riesce ad essere così incisivo sui palloni alti come i rossoblù in Serie A.
I MERITI DI ROLANDO – Forse la ricerca continua del cross è un metodo di gioco poco di moda adesso, con molti allenatori che prediligono il giro palla strutturato in zona d’attacco cercando di trovare degli spazi per mandare in porta gli attaccanti. Però il Cagliari, grazie a questa tattica un po’ vintage, è bravissimo ad andare a segno. E il merito in questo senso è tutto del mister, che ha portato una grande attenzione tattica sui movimenti utili ad attaccare l’area sui traversoni. Maran ha inoltre dimostrato che questo tipo di atteggiamento non dipende solo dagli uomini che ha a disposizione, ma proprio dagli schemi da lui pensati. Il Cagliari segna di testa anche senza Pavoletti perché è bravo ad attaccare l’area e ad anticipare i tempi dei cross. A questo punto, per chiudere, una domanda forse un po’ forzata ma che può aprire una riflessione: senza Maran nell’ultimo anno Pavoletti avrebbe raggiunto il suo record personale di gol in Serie A?
Roberto Pinna