Marco c’è, sta tornando. E sul binario 5 rossoblù sarà solo viaggio in prima classe. Ritornello molto sanremese in casa Cagliari per un Claudio Ranieri che in vista del delicato scontro interno, sabato 11 alla Unipol Domus, contro il Benevento è pronto a riabbracciare Mancosu. Un recupero di peso e qualità per il centrocampo dei sardi parso in apnea negli ultimi appuntamenti in Serie B.
Assenza
In caso di ritorno da titolare contro il Benevento Mancosu indosserebbe la maglia del Cagliari 76 giorni dopo l’ultima volta. Il duttile e talentuoso trequartista rossoblù non scende in campo, infatti, dal 27 novembre: 2-2 dei sardi allora guidati da Liverani in casa della capolista Frosinone. Anche se il Cagliari non lo ha veramente a piena disposizione dal successo per 2-1 in casa contro il Brescia di metà ottobre scorso. Per lui un affaticamento e poi un problema al soleo che lo hanno costretto ai box per tempi più lunghi rispetto alle aspettative iniziali. E di fatto dalla vittoria contro i ragazzi dell’ex patron Cellino Mancosu ha giocato appena 48 minuti, 31’ nell’1-1 contro il Pisa alla tredicesima giornata oltre ai 17’ scarsi della già citata sfida ai ciociari. Contro Spal e Modena, negli ultimi due turni di Serie B, è stato in panchina ed è tornato a vivere il clima gara insieme alla squadra, contro il Benevento però Ranieri e il Cagliari non possono più attendere: è suonata la sveglia di Mancosu.
Voglia
Va detto che l’allenamento aperto al pubblico, nella mattinata di oggi 8 febbraio, ha mostrato un Mancosu pronto e che morde il freno (schierato alle spalle della coppia Lapadula-Prelec). Gol direttamente da calcio piazzato, aspetto mancato e non poco di recente al Cagliari, assist e una buona sicurezza mostrata dal punto di vista della manovra e dei contrasti. Sicuramente la condizione non è ancora al meglio dopo il lungo stop ma, data anche l’emergenza a centrocampo, difficilmente Ranieri farà lo schizzinoso nel rimetterlo in campo dal primo minuto. E non a caso lo stesso tecnico romano ha provato in settimana anche il 4-3-1-2 come modulo, uno schema di gioco che si adatta alla perfezione alle caratteristiche di Mancosu in campo. Senza Rog, squalificato, e con Nandez infortunato, oltre ai lungodegenti Viola e Deiola, non è da escludere che sia proprio Mancosu da play offensivo l’arma in più dei rossoblù per superare l’esame Benevento. Con l’ex Spal classe ‘88 che dietro le punte rappresenta un innesto con più soluzioni: sa inserirsi per raccogliere a rimorchio i cross, può rifinire per le due punte, sa calciare e bene da fuori, può pressare la costruzione dal basso degli avversari e può anche deresponsabilizzare una delle due punte andando lui a smistare il gioco negli ultimi metri.
M Moment
Il Mancosu Moment capita anche contro una delle squadre dove il centrocampista cagliaritano ha fatto meglio in carriera. Per lui a Benevento 72 presenze e 17 gol, solo a Lecce ha fatto meglio con 180 gare giocate e 50 reti. In caso comunque non tremeranno le gambe e il figliol prodigo rossoblù lo ha già dimostrato nella gara di andata quando ha servito un assist al bacio con attacco diretto alla profondità per Lapadula nell’1-0 dei suoi. Sfida poi arrotondata sul 2-0 da Zito Luvumbo. E proprio la ricerca della profondità con un filtrante immediato, saltando un tempo di gioco, può essere un’arma nuova per il Cagliari con il rientro di Mancosu. Inoltre nonostante le sole 11 gare giocate in questa Serie B Mancosu resta uno dei più pericolosi tra i centrocampisti isolani. Per lui 24 tiri totali, meglio fa solo Deiola con 28, di cui 6 tra i pali, nessuno come lui nella mediana prima di Liverani e ora di Ranieri. Oltre ai numeri però c’è la voglia, matta e disperatissima, per un cagliaritano di tornare protagonista con il Cagliari, specie ora che Ranieri ha ridato entusiasmo all’ambiente e la parola playoff e speranza risalita immediata in Serie A non sono più un tabù nemmeno dalle parti di Asseminello, dopo mesi di silenzi e dribbling sul tema dati dalle evidenti difficoltà in classifica.
Roberto Pinna